Capitolo 40

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Dylan

<<Scusa ancora amico, non pensavo che...>> interrompo la frase di Richard dicendo: <<Non preoccuparti, adesso fammi andare da lei.>>
<<Grazie ancora per l'invito>> aggiunge  Rachel, <<grazie a voi per essere venuti. Mi scuso ancora per il suo comportamento ma parlare di Meryl l'ha scossa molto. È normale, cercate di capirla>> spiego, <<ei amico, non devi scusarti. Siamo noi, anzi io, che dovrei farlo con lei. Adesso non mi sembra il momento perché credo di aver già fatto troppo per stasera, ma fallo tu al posto mio>> confessa Richard, <<si non preoccuparti>> affermo e ci salutiamo un'ultima volta.
Quando richiudo la porta mi dirigo direttamente al piano superiore.
<<Chloe apri la porta>> busso piano ma lei non risponde, <<so che sei lì dentro quindi per piacere apri la porta>> dico irritato, <<giuro che se non la apri entro cinque secondi la butto giù, e sai che ne sono capace>> l'avverto e a quel punto la porta si apre.
Quando entro dentro la stanza, richiudo la porta e mi giro verso di lei.
<<Ei...>> le prendo il viso con entrambe le mani e la costringo a guardarmi. Ha gli occhi tutti rossi e a quel punto capisco che ha pianto.
<<Perché sei andata via in quel modo?>> chiedo accarezzandogli una guancia, <<non toccarmi>> si scosta da me ed io sono ancora più confuso di prima.
<<Mi spieghi che cosa ti prende?>> domando incazzato, <<l'ho visto sai... L'ho visto come hai reagito quando Rachel e Richard hanno messo in mezzo la tua ex>> confessa, <<cos...>> inizio a dire ma mi blocca, <<no stai zitto per la miseria!! E meno male che avevi detto che non avevi mai amato nessuno quanto ami me. Però da come hai reagito non sembra. Cos'è? Mh...
Devo pensare che mi hai mentito anche questa volta?>> chiede, <<cosa? Certo che no!!>> rispondo.
Le avrò mentito un sacco di volte e su un sacco di argomenti, ma mai sui miei sentimenti per lei.
<<Sono stato sempre sincero con te, non puoi venirmi a dire una cosa del genere proprio adesso. Ti ho sempre detto tutto quello che pensavo, senza mai nascondere quello che provavo. Me ne sono fregato del pensiero che potevano avere gli altri su di me o su di te, ma soprattutto me ne sono fregato di apparire ai tuoi occhi come uno sfigato che rivela i propri sentimenti. Con te sono sempre stato sincero su questo argomento, e si ok... Ho fatto un sacco di cazzate nella nostra relazione. Ti ho mentito più di una volta e ho commesso questo errore in continuazione per mesi e mesi, ma mai e ripeto mai, ti ho mentito riguardo i miei sentimenti per te>> spiego.
È la verità. Le permetterò di dirmi tutto, di rinfacciarmi tutte le cose peggiori di questo mondo, ma non può mettere in dubbio quello che provo e quello che siamo.
<<E allora perché hai reagito in quel modo? Perché nei tuoi occhi ho visto quella sensazione di voler tornare indietro e stare con lei invece che con me?>> chiede a sua volta.
<<Come reagiresti tu a sapere che una persona a cui hai tenuto per tanto tempo è morta?
Hai ragione, non sono mai stato innamorato di lei come lo sono di te, ma ciò non significa che non ci tenevo. Lei è stata importante per me, nonostante quello che mi ha fatto, tanto quanto Noah lo è stato per te>> spiego.
Lei alle mie parole si rilassa e il suo sguardo è più comprensivo.
<<Scusa...>> dice poco dopo.
<<Non farlo>> ammetto avvicinandomi a lei, <<è normale che tu abbia reagito in quel modo. Forse lo avrei fatto pure io al tuo posto però quando dico che ti amo mi devi credere.
Mi è piaciuta per tanto tempo Meryl, non ero ovviamente innamorato, l'amore ormai ho capito che è un'altra cosa e l'ho capito con te. Però è normale che io abbia reagito in quel modo, mi dispiace in fondo. E anche se la odio con tutto me stesso per quello che mi ha fatto, era pur sempre una persona importante.
Ed in parte è anche colpa mia se ha fatto quella fine lì>> confesso, <<tu non hai punte colpe, sei sempre stato rispettoso nei suoi confronti. È lei quella che ha sbagliato>> dice e nel mentre mi accarezza una guancia.
<<Già...>> ammetto distogliendo lo sguardo.
<<Sei sicuro che non ti piaccia ancora?>> chiede di nuovo titubante, <<no Chloe. Dio santo ma come ti viene in mente di farmi una domanda del generebbe? L'unica persona che ho amato e che amo sei tu, sei sempre stata tu>> confesso e sulle sue labbra si forma una linea sottile riversata all'insù.
<<Hai ragione... Ti chiedo nuovamente scusa solo che... Non so che mi è preso. Quando ti ho visto in quel modo ho pensato che ero solo una delle tante ruote del carro. Mi sono sentita una sostituta per un momento>> abbassa lo sguardo e alle sue parole mi sciolgo.
<<Ei guardami. Non lo sei>> alza lo sguardo su di me ed io ne approfitto per baciarle l'angolo della bocca.
Con una mano le alzo su il vestito fino ad arrivare ai fianchi.
<<Che fai?>> chiede confusa, <<voglio dimostrarti chi è la persona che amo>> confesso infilando una mano nelle sue mutande.
<<Dylan... No-non mi sembra una buona idea...>> dice, ma con la mano mi spinge ancora di più verso di lei.  
<<Le idee peggiori spesso sono le migliori>> sussurro al suo orecchio.
<<Rilassati e permettimi di dimostrarti quanto ti amo>> le sussurro sopra le labbra e poi la bacio. Un bacio voglioso e pieno di desiderio.
Lei si lascia andare e finalmente si abbandona a me. Ricambia il bacio e infila una mano nel mio ciuffo ribelle.
<<Dylan io...>> cerca di parlare, <<shh, stai zitta. Rilassati>> le bacio il collo e la faccio indietreggiare fino ad arrivare al bordo del letto.
Prima ancora di farcela appoggiare le tolgo il vestito, facendola rimanere solo in intimo.
La adagio sul materasso e la faccio stendere sotto di me. Quando infilo una due dita dentro di lei, inarca la schiena e geme.
<<Dylan ti prego>> mugola quando inserisco il terzo dito.
Mentre prendo la velocità con le dita, inserisco anche il quarto e a quel punto la sento irrigidirsi sempre di più.
La sua bocca viene in cerca della mia e quando la trova, mi morde il labbro inferiore.
Quel gesto mi fa impazzire a tal punto di aumentare ancora di più la velocità.
La schiena le si inarca di nuovo e improvvisamente viene sulle mie dita, urlando il mio nome.
Quando la sua respirazione ritorna normale, mi alzo dal letto e mi sfilo i pantaloni. Lei mi aiuta e tira giù anche i boxer.
Poco dopo, prima ancora di ritornare da lei, mi sfilo rapidamente la maglietta nera rimanendo completamente nudo. Lei si toglie da sola gli slip e si slaccia da sola il reggiseno.
Alla vista dei suoi bellissimi capezzoli, mi indurisco ancora di più.
<<Sta volta fai decidere a me>> sussurra mettendosi in ginocchio sul materasso.
<<Che vuoi fare?>> chiedo malizioso, <<non parlare, vieni qui>> mi afferra una mano e mi porta lì vicino a lei.
Improvvisamente monta sopra di me e inizia a strusciarsi contro il mio sesso.
Merda.
<<Ti avverto... Se continuerai così verrò sulla mia pancia.>>
Lei mi zittisce con un bacio e poco dopo prende la mia erezione in mano.
Struscia la mia punta sulla sua intimità e la bagna con suo liquido, poi mi fa entrare in lei facendomi provare un grande piacere.
Inizia a cavalcarmi troppo piano per i miei gusti, ma per eccitarla ancora di più le stuzzico il seno con la mano destra.
Lei aumenta il ritmo e per prendere velocità, si aiuta appoggiando le sue mani calde sopra il mio petto bollente.
La aiuto prendendola per i fianchi e la spingo sempre di più verso di me.
Sento l'eccitazione in tutto il corpo che mi scorre nelle vene.
<<Ti amo, ti ho sempre amato>> confesso.
<<Dylan... Oddio>> geme.
<<Che c'è?>> chiedo boccheggiando, <<è stupendo>> ammette ed io sorrido.
Mi alzo a sedere e mentre lei continua a muoversi, la bacio tra il collo e la clavicola.
<<Non finisci mai di sorprendermi>> ammetto e subito dopo la sento ridere divertita. Le pareti strette delle sua vagina si stringono intorno a me e a quel punto deduco che stia per venire.
Si prende il seno con le mani e si stuzzica i capezzoli da sola.
Quel gesto mi fa impazzire e vengo ripetendo il suo nome, lei fa lo stesso seguendomi a ruota.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora