57

765 21 2
                                    

Mi sveglio e per un attimo non capisco dove sono, poi sentendo un qualcosa...
Qualcuno mi sta toccando...sono carezze, abbastanza spinte... è Sebastián la sua mano ha raggiunto uno dei miei capezzoli ed i suoi polpastrelli sfregano e pizzicano rendendo la punta molto sensibile facendola indurire per poi passare all'altro ed io non resisto e sospiro eccitato...mi si avvicina di più facendomi sentire la sua durezza, la sua mano scende verso il basso e va a tastare la mia erezione che è più che formata.
"Vi voglio... Lo sentite? Come il mio cazzo Vi desidera?" e così dicendo si spinge verso di me a simulare una penetrazione e nel contempo afferra il mio pene e lo stringe.

Mi sento strano, come se tutto intorno a me sia ammantato da uno strato di nebbia.
Per un attimo sento il terrore entrarmi nelle ossa, ho paura che mi faccia male, che non si trattenga, che...non so da quando ho incominciato a sentire questo filo sottile di paura, ma so che ogni giorno esso aumenta e pressa nella mia mente a ricordarmi cosa è stato capace di farmi.
"Sire io..." "si avete ragione mio caro...bisogna aspettare i risultati dei vostri controlli e poi vedere se si potrà o meno avere rapporti intimi nel prossimo futuro" sembra allentare la presa sul mio corpo ed io neanche mi sono accorto di aver trattenuto il respiro così allungo, poi all'improvviso mi ribalta e mi ritrovo lui tra le mie gambe e steso sul mio corpo, ogni parte di esso a toccare il suo "tuttavia ...il mio ed il vostro corpo reclamano soddisfazione quindi...." inizia a muoversi su di me facendo scontrare le nostre erezioni e producendo quell'attrito che mi manda il cervello completamente in blocco, sento la sua lingua che lambisce il mio collo, il suo fiato sul mio orecchio "siete la mia ossessione Gabriel..." non capisco più niente, la paura scomparsa e l'unico mio intento è compiacererlo.
Senza neanche accorgemene il mio corpo cerca il suo e diventa tutto un sospiri...spudoratamente allungo una man tra i nostri corpi e prendo le nostre erezioni insieme cominciando a dare dei leggeri colpi di polso per diventare via via sempre più frenetici incontrollati ... "Ci sono quasi non fermatevi ...ancora un po'...si così..."
Dopo poco veniamo entrambi tra i nostri corpi e la mia mano ad accompagnare con le ultime stoccate l'acquietarsi dei nostri respiri...mi bacia all'angolo della bocca...anche se avrei voluto di più... "Mio..." sono le uniche parole che dice prima di spostarsi dal mio corpo...già <suo> questo è quello che sono...qualcosa di suo... una sua proprietà e nulla più!
"Venite mio caro, doccia e poi colazione! Su su che ci aspetta una lunga giornata!"

Così dicendo trascino Gabriel in piedi sembra non ricordare nulla della notte scorsa...meglio così!
Non avrei tollerato i suoi piagnistei.
Noto che non ha opposto resistenza a lavarsi con me, ma tutt'altro sembra molto accondiscendente.
Finito di lavarci ovviamente i nostri vestiti sono già pronti, così velocemente ci vestiamo e ci spostiamo nella sala dove è stata servita la colazione, Randy è già seduto e sta leggendo un giornale o almeno finge, noto che osserva ogni movimento di Gabriel "Sebastián, sir Gabriel... buongiorno" Gabriel risponde dopo aver osservato per un momento Randy come a sondare un qualcosa, che stia già iniziando a ricordare?
Guardo Randy e lui mi fa molto velatamente cenno di no con la testa...

Oramai è già ora di pranzo il tempo è volato. Dopo i saluti di rito con tutta la delegazione Portoghese abbiamo raggiunto il jet e siamo già a bordo, Gabriel sembra assorto nei suoi pensieri e quindi lo lasciò i tranquillo dovendo comunque discutere con Michievf delle variazioni apportate al programma.
Osservo Randy alzarsi dal suo posto e spostarsi verso Gabriel...ed iniziare a porgli delle domande.

"Sir Gabriel posso?" volge lo sguardo verso di me e per un attimo mi guarda spaesato, " oh...si sì certo ma per cortesia non essere così formale" " non credo che il re approverebbe...comunque, Vi vedo strano ...come Vi sentite?" dopo poco sembra soppesare bene le parole ed alza lo sguardo verso di me, lì mi accorgo che le sue pupille sono ancora lievemente dilatate, ciò significa che gli inibitori sono ancora in circolo.
"Onestamente dottore...non so, è come se avessi dimenticato qualcosa di molto importante...Vi è qualcosa che mi sfugge una strana sensazione...mi sento inquieto"
Soppeso le sue parole e cerco di dargli una spiegazione che gli risulti gestibile, poi lo distraggo parlandogli un po' dei luoghi che sono riuscito a visitare mentre loro erano impegnati nell'incontro, vedo che mi osserva affascinato ed un po' triste "avrei voluto tanto anch'io poter visitare qualcosa di bello invece mi sono toccate solo cose noiose! Che palle, se penso a tutti i bei posti dove andremo e dei quali non vedrò nulla oltre che a tavole imbandite e sorrisi finti!"
"Suvvia non siate triste! Magari nella prossima tappa Vi andrà meglio" accenna un sorriso che non raggiunge gli occhi, vorrei fargli una carezza ma so che Sebastián sta tenendo d'occhio ogni cosa.
Sospiro anch'io e poi "con permesso..." e così dicendo ritorno al mio posto.

   E se un giorno... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora