Conversazioni da tavola.

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Scendiamo velocemente dal tetto per raggiungere la sala da pranzo.
Solo quando non c'è mio padre o non abbiamo ospiti, siamo soliti mangiare insieme. Quindi oggi loro mangeranno in cucina...
<< Erza, se vuoi che li mandi via devi solo dirmelo, lo sai.>> La blocco afferrandole il braccio ed impedendole di entrare dalla porta sul retro.
Mi guarda con gratitudine, ha gli occhi lucidi e il sorriso gentile.
Chi potrebbe mai voler far del male a una come lei?
<< Stai tranquillo, Nats, è una tua ospite, una tua cara amica, io cercherò semplicemente di evitarlo.>>
Prima di entrare e lasciarmi solo mi sorride ancora.
Sospiro mentre mi avvio verso l'entrata principale.
Mi dispiace di aver lasciato sola per tutto questo tempo Irene, ma ci sono questioni decisamente più importanti.
Le dovrei parlare di quello che mi ha raccontato Erza?
Lo chiederò prima a lei se posso farlo. Così almeno non sbaglio.
Arrivo dove c'è il grande tavolo in marmo nero lucido, coperto da una tovaglia semplice color crema, è tutto imbandito a festa...solo per Irene? Ma poi chi ha detto di fare tutte queste cose?
<< Natsu.>> La draga di alza dalla sedia per accogliermi al mio ingresso. Sorride soddisfatta.
È stata lei?
Ma poi dove hanno trovato il tempo e il modo se la cucina era sottosopra per via di Erza?
Bah, i maghi. Forse mio padre fa bene a temerli...però sono ancora peggio con un drago come Irene che li incoraggia.
<< Ho chiesto io alla tua servitù di preparare le cose in grande per festeggiare il nostro ricongiungimento.>>
Mi chiarisce quello che avevo già capito.
Mi guardo intorno, ci sono anche abbellimenti sparsi per la stanza.
Fiori in vasi enormi...Lucy...
Lucy?
Che ci fa lei qui?
Irene cattura il mio sguardo perplesso e prorompe in una sonora risata canzonatoria. << Non fare quella faccia, volevo conoscerla e l'ho invitata a mangiare con noi. Per non farla sentire di troppo ci sarà anche Gérard.>>
Di troppo? Lucy? Ma come si permette di dire una cosa simile? Come potrei mai farla sentire di troppo se guarderei sempre solo lei?
Chi è Gérard? Il suo mago?
Ah sì, eccolo lì.
Che tipo strano.
Ha un tatuaggio intorno all'occhio.
Però ha davvero l'aria di essere uno difficile da battere. Sarebbe interessante scontrarcisi...amichevolmente si intende, ma senza risparmiarci.
Il mio sguardo torna su Lucy che si avvicina, notevolmente infastidita, al tavolo. Forse non è sfuggita neanche a lei quell'uscita fuoriluogo della Belserion.
Ma che posso fare? Non posso nemmeno pretendere che una come Irene chieda scusa ad una maga. Posso solo farle notare quanto può aver avuto torto. A meno che Lucy non voglia evitare di parlarmi, come infondo sta evitando di guardarmi.
Perché siamo passati dal conversare brilli a questo? Io non la capisco.
<< Hai avuto tutte belle idee, Irene.>> Le sorrido, sforzandomi un po' e faccio per avvicinarmi a Lucy per spostarle la sedia e permetterle di mettersi seduta. Vengo preceduto da... Gérard? Si Gérard.
Ma che cazzo vuole questo?
Ok. Respiro profondo.
Infondo mi ha evitato una catastrofe.
Pensa se aiutavo Lucy e non Irene. Il panico. Maledizione.
Come se fosse sempre stata la mia decisione, mi avvio dalla draga e faccio quello che avrei voluto fare all'altra. Ricevo un sorriso di ringraziamento che ricambio.
Mi siedo a capotavola. Come consono.
Alla mia destra Irene siede posata e sicura di sé, vicino a lei il suo mago, alla mia sinistra un posto vuoto, alla sedia più in là c'è Lucy che non fa altro che fissare il bianco del piatto di porcellana.
Perché c'è un vuoto?
<< Scusate il ritardo.>>
Gajeel...ora capisco.
Si affretta ad accomodarsi tra me e Lucy, davanti ad Irene.
Con la sua stazza mi copre quasi completamente la sua vista. Vorrei ucciderlo adesso, dannato. O dimezzarlo. O tagliargli tutti quei capelli di merda che si ritrova.
Uff.
<< Non scusarti, avrai avuto da fare.>> Gli rispondo.
<< Sono andato a conoscere le nuove leve.>> Dice tutto impettito. Come fosse un vanto.
Altra carne da macello.
<< Come ti sono sembrati? Promettenti?>> Si interessa la draga centenaria.
Già...cinque anni di differenza...ma se non si fosse trasformata mai, come me, avrebbe un centinaio di anni.
Solo io qui ho davvero l'età che ho.
E Lucy.
E Gérard.
Però loro sono maghi.
<< Hanno una buona base, ma devono essere addestrati ancora molto. Queste nuove generazioni sono via via sempre più indisciplinate.>>
Immagino quanto faccia piacere a Lucy e Gérard sentir parlare di ragazzi che stanno venendo addestrati per uccidere la loro gente.
Magari Gérard non lo so, è molto ambiguo, ma Lucy starà ribollendo di rabbia sotto quella maschera di indifferenza.
Vorrei esplodesse, non la placherei.
Ma se non lo fa lei devo farlo io, perchè devo proteggerla, tutelarla, perchè non sopporto che qualcuno possa farle del male o che qualcosa la infastidisca.
<< È perché ora hanno tutto, si sono trovati la tavola apparecchiata, come si suol dire.>> Sghignazza Irene.
La tavola apparecchiata sarebbe la società bellissima che schiavizza i maghi?
No. Lucy non deve sentire queste cose.
Ma nemmeno tutti i maghi che ci stanno servendo le pietanze nei piatti.
Io mi ci sputerei dentro.
Questa è casa mia e ho il pieno diritto di stoppare una conversazione malata.
<< Direi che possiamo anche finirla con questo discorso. Vi ricordo che abbiamo due maghi al nostro tavolo e tanti intorno.>> Cerco di trattenermi dall'essere più duro e intransigente.
La sala è completamente gelata. Mi fissano tutti. Anche Lucy.
<< Non stavamo dicendo nulla di male.>> Fa la finta tonta.
Irene delle volte riesce davvero ad essere insopportabile.
<< Si, rilassati, stavamo parlando delle nuove generazioni.>> Si difende Gajeel.
Non stavano facendo nulla di male...
Dovrei rilassarmi...
Ma si sentono come parlano?
Maledizione.
Sbatto i palmi sul tavolo.
<< State parlando di ragazzi che verranno addestrati per uccidere i maghi, davanti a dei maghi che non possono nemmeno ribattere o abbandonare la conversazione. Avete detto che le nuove generazioni di draghi hanno la strada spianata, la pappa pronta, perché il grosso del lavoro, la parte sporca, faticosa, è stata fatta...a spese di chi però? Qual'è la loro fortuna? Essersi ritrovati in una società perfetta che ha reso i maghi schiavi?
Io voglio che la smettiate e che chiediate scusa ai presenti.>>
Torno a sedermi e a guardare con superiorità i draghi al mio fianco.
Sono un drago di fuoco, provengo dalla stirpe Dragneel, mi devono la loro lealtà e la loro ubbidienza.
Sono entrambi sconcertati dal mio discorso.
Forse è inusuale che un drago imponga ad un drago di chiedere perdono ad un mago.
<< Signore, la ringrazio per la sua premura e preoccupazione, ma non ce n'è bisogno, davvero.>>
È la prima volta che sento la sua voce.
Gérard sembra pacato, molto educato, ha una voce matura e piena di esperienza. Solo che tiene la testa bassa mentre parla.
Forse ho esagerato e me lo sta facendo notare con garbo, mentre mi ringrazia.
Ha ragione.
<< Vi chiedo perdono io, se avete dovuto ascoltare queste indelicatezze verso il vostro popolo, vi garantisco che non capiterà mai più in casa mia.>> Affermo convinto. Ci guardiamo e, credo, che sia bastato questo sguardo per capirci.
Non sembra una persona cattiva...
Dal nulla più completo, Gajeel scoppia a ridere fragorosamente attirando la curiosità di tutti i presenti in sala, non solo di noi al tavolo.
<< Stai peggiorando amico mio, è forse per una donna che ti mostri così tanto paladino?>> Mi stuzzica mettendomi in un imbarazzo pazzesco. Maledetto.
Ma cosa va farneticando?
Anche Irene ora mi guarda divertita cercando lo spiraglio della mia debolezza.
Lucy in tutto questo che ne pensa? Perché non parla ma mi fissa solo?
Devo controbattere prima che il mio silenzio sia già una risposta.
<< No Gajeel, è etica, rispetto ed educazione. A te farebbe piacere ascoltare qualcuno parlare di come siano promettenti le nuove persone che dovranno uccidere gente a cui tieni?>> Incrocio il suo sguardo e lo vedo desistere un attimo sulla sua opinione.
Cede. << Hai ragione, è stato indelicato parlarne qui.>> Alza le mani in segno di resa.
<< Grazie per aver capito.>> Gli sorrido pacificamente.
Accidenti che testa dura.
<< Basta con tutta questa tensione!>> Esordisce Irene. << Dato che abbiamo parlato di sentimenti...>>
Oh no.
Irene taci. Per tutti gli dei.
Questo pranzo sta diventando pesante.
Dannazione.
<< Sono curiosa di sentire un parere femminile...>>
Perché ora fa così? Non è cambiata affatto. Ha pensato che il mio rifiuto fosse derivato dalla presenza di Lucy ed ora deve fare i suoi stupidi giochetti, pensavo fosse maturata da questo punto di vista. Non serve a un cazzo avere cento anni, a quanto pare la testa si ferma a quando si ferma il corpo, sennò non si spiega.
<< Irene...>> Cerco di fermarla.
<< Ma dai, Natsu, io e te abbiamo avuto un trascorso e dopo quello che è successo questa mattina vorrei sapere come ti vedono anche le maghe di questa casa.>> Il suo tono di voce non mi inganna, fa la finta buona.
Ma si è dimenticata che la conosco forse?
Che poi il "quello che è successo" può passare davvero male, non voglio che Lucy fraintenda.
Io mi preoccupo tanto...a lei sicuramente neanche importa.
Ah, che facesse quella matta di Irene, vediamo cosa viene fuori.
Vede la mia rassegnazione e si rianima come una molla lasciata scattare dopo tanto tempo tenuta ferma.
<< Allora Lucy, so per certo che è difficile dire di no ad uno come Natsu... com'è essere la sua serva?>>
<< Maga.>> La correggo repentinamente.
<< Maga, giusto. Comunque...>> Si riprende e torna a guardare divertita la bionda che saetta lo sguardo da me alla draga.
Si sentirà tremendamente a disagio. Maledizione.
<< Com'è stata la prima volta? Ricordo quanto fu imbarazzato con me.>>
Rischio di farmi andare l'acqua di traverso.
Accidenti a lei, ma sono domande da fare? E poi ero un maledetto moccioso, cosa si aspettava?
Gajeel se la ride.
<< Irene...>> La riprendo.
<< Dai fai rispondere lei. Sei sempre il solito timidone.>> Mi scuote il braccio per gioco e non posso fare niente se non alzare gli occhi al cielo.
<< Non c'è stata una prima volta.>> Guardo Lucy, ha lo sguardo serio mentre sgancia la bomba che fa tremare il tavolo. Gajeel sembra quello che c'è rimasto peggio, come se gli avessero levato la sedia da sotto il sedere. Dannazione, che esagerazione.
Ma perchè dovrebbe essere così scontato che io in una settimana ci abbia fatto qualcosa? Perchè nessuno può prendere in considerazione i sentimenti? Sembra che la cosa da punire qui sia il mio rispetto verso una persona, non ci sto, non è giusto. Non sono io a sbagliare. Io ho visto molto di più in lei, se l'ho voluta con me non è mai stato per ricevere qualcosa di...fisico.
<< Ma perché hai saputo resistere o...>> persiste Irene.
Ma che domande sono?
<< No, non ho dovuto resistere, non mi ha mai messo in condizioni di doverlo rifiutare o meno.>> Mi stupisco della risposta pacata e risoluta di Lucy. Lei sembra non essere per nulla in imbarazzo, anzi, sembra voglia persino difendermi. E io mi preoccupavo del suo disagio.
<< Stai perdendo interesse verso le donne, per caso?>> Irene si rivolge giocosamente a me, prima di fare una faccia pensierosa, con l'indice poggiato sul mento e la bocca socchiusa. So cosa sta pensando quella vipera. << No, questa mattina non sembravi disinteressato.>> conviene sicura.
<< Irene!>> No non la reggo più, così fa intendere che ci sia stato un qualcosa tra di noi.
<< Forse non sono il suo tipo.>> Lucy chiude gli occhi con sufficienza e alza le spalle, poi riprende a mangiare.
Sono senza parole, davvero. So che dovrei parlare, difendere il mio onore e chiarire le incomprensioni ma...Lucy se la sta cavando bene e sono curioso di vedere come finisce questa conversazione, se la bionda riuscirà a far tacere quella lingua biforcuta. Non dovrei prendere parti, ma è ovvio da che parte io stia.
<< Ma se ti ha voluta fortemente appena ti ha vista.>> Si intromette Gajeel. Mi sembrava strano che fosse stato zitto così a lungo.
Dovrei dirlo che sono state altre le ragioni che mi hanno spinto a volerla cosi tanto?
<< Questo non lo so, dovete chiederlo a lui.>> Ma finge o è davvero così disinteressata e distaccata dall'argomento? Non riesco proprio a capirla.
Fatto sta che ora tutti stanno guardando me. Anche Gerard. Ma scherziamo? Sembrava uno totalmente estraniato da queste sciocchezze. Maledizione.
Sono tutti dei pettegoli.
Lei ha lasciato comunque intendere che vorrebbe io parlassi, quindi lo farò.
Sospiro sconfitto. Devo dare una risposta. A questo punto penso mi esporrò su tutto.
<< Ho scelto Lucy tra tutte perché solo lei aveva quel qualcosa nello sguardo che...>> no, ora sto dicendo troppo. Natsu, datti un contegno.
Per gli dei come mi sta guardando.
Maledizione.
<<...insomma, sentivo fosse diversa, infatti è una maga dei spiriti stellari e quel tipo di magia mi ha sempre molto affascinato, nessun drago possiede capacità simili, è come se il cosmo avesse dei rari eletti a cui permettere un legame simile e sono solo maghi.>> è anche questa una verità, anche se non l'ho mai detta.
<< E, Irene, non ho perso il desiderio carnale, semplicemente non credo sia indispensabile se con una persona puoi prima condividere altro e poi non posso forzare nessuno, porto un profondo rispetto per ogni mago dentro questa casa e se c'è qualcosa con cui non si sentono a loro agio possono non farla. Ah, e oggi sulla spiaggia, anche se le tue provocazioni avevano comunque sortito un interesse, non ho potuto continuare per un etica mia personale e per coerenza verso i miei sentimenti.>> Ho fatto calare il silenzio...devo recuperare. Così sembra una frecciatina alla mia ospite e non posso essere certo così maleducato. << Ma prego, continuate il discorso, mi stava interessando. Ci tenevo solo a chiarire alcuni punti.>> preciso tornando a sorridere amichevole. Forse si vede che fingo...forse solo un po', però magari così ho allentato la tensione.

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