Esco dal bagno e mi chiudo la porta alle spalle, facendo attenzione a non fare troppo rumore, dato che c'è silenzio e potrebbe essersi addormentata.
Si, sento il suo respiro calmo.
Faccio qualche passo e poi riesco a vederla, rannicchiata su un fianco, sul lato opposto del letto su cui aveva scelto di dormire la notte precedente.
È tenera mentre dorme in posizione fetale, stretta dentro alla coperta che le copre il corpo troppo esposto per via della poca stoffa.
Maledizione se è...bella.
Mi avvicino di più, lentamente, un passo silenzioso alla volta fino ad arrivarle vicino, davanti al suo viso addormentato, al suo corpo rilassato.
È bella.
Lo so che è bella.
Devo solo capire cosa rappresenta per me.
Perché sento di avere così bisogno della sua presenza?
Mi piego sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza.
Mi perdo a guardarle i dolci lineamenti del volto.
Lucy...chi sei? Perché non riesco a capirci nulla quando sei qui?
Perché sembra io sia cambiato radicalmente da quando ti ho conosciuta? Sembra io sia tornato ad essere più ragionevole e più maturo.
La noia è andata via.
Sembra quasi che, non volendo, hai instillato in me uno scopo e io nemmeno me ne sono reso conto.
Tornassi indietro quella stronzata con Lisana non la farei. Quella strafottenza non la userei con te.
Maledizione, Lucy, ma perché?
Sollevo lentamente un braccio e le scosto, con dita ferme, una ciocca bionda che le ricade sulla guancia.
Perché devi essere così bella?
Perché devi essere così...
Non voglio più ricordarti costantemente i dolori che hai causato e quanto odio ti meriti per questo. Non posso odiarti io per tutti quelli che non lo fanno.
Mi tornano in mente le sue parole su quell'albero e un po' mi viene da sorridere.
Quante bugie mi sono raccontato, quante ne ho raccontate a Gray ed Erza.
Lei è reale. È leale.
Non può odiarmi lei per tutti quelli che non lo fanno. Non può ricordarmi costantemente l'odio che io provo per me stesso.
Non voglio nemmeno più che mi odi.
Cosa?
Sono passato dal volerla vicino solo per il rancore e la rabbia che leggevo nei suoi occhi, al non voler più essere odiato da lei, in quanto? In una settimana?
Forse sto diventando pazzo.
Forse non so nemmeno io cosa voglio e non è che sarebbe una novità.
La cosa che mi spaventa è il contorno. Chi sono io, chi è lei, la società in cui viviamo e il maledetto fatto che poi quando le sono lontano lo so che ricomincerò a ragionare in modo diverso da questo. Ma perché? Cos'ho che non va? Quand'è che mento?
Eppure ogni ragionamento che faccio sembra quello più vero e giusto.
Dannazione, ha socchiuso le labbra. Starà sognando? Cosa?
Forse la sua casa.
Sembra quasi che mi stiano chiamando, che mi invitino ad avvicinarmi ancora e a sfiorarle dolcemente. Sembra mi stiano dicendo che li c'è il mio posto nel mondo.
Devo solo avvicinarmi di più.
Un po' di più.
Sembra un richiamo disperato, qualcosa che mi dice "ritorna". Ma ritornare dove, se li non ci sono mai stato?
Sei tu...
Ora lo penso anche io.
È lei...
Ma lei chi?
Più mi faccio vicino e più la fiamma scalcia impaziente.
Sembra lo voglia più lei che io.
Possibile?
Forse.
Ma sono sicuro che Lucy non vorrebbe.
Chiudo gli occhi, sospiro e mi ritraggo.
Tutto questo è surreale. È una follia.
Appena mi tiro in piedi riesco a notare il leggero tremolio che percuote il suo corpo. Maledizione, Juvia me la pagherà. Le farò fare una figuraccia con Gray.
So che potrei scaldarla unicamente tenendola tra le mie braccia, stretta addosso a me, ma non sarebbe giusto, non senza il suo consenso.
Vado dall'altro lato del letto, scosto le coperte e torno da lei. Piano e senza svegliarla la sollevo prendendola per le spalle e le gambe. Mentre inizio a camminare per portarla di la, la sento mugolare, abbasso lo sguardo per guardarla e la vedo stringersi contro il mio petto, sospira come se avesse trovato il calore di cui aveva bisogno.
Questo non mi aiuta affatto.
Deglutisco a fatica e torno a camminare verso il letto.
Con delicatezza l'adagio sul materasso , accompagnando la testa sul morbido cuscino.
Per fare questo la coperta si è un po' scostata e ha lasciato scoperta gran parte del corpo della maga.
Dannazione.
Serro gli occhi e volto la testa, afferro l'angolo delle coperte che avevo levato e copro il corpo addormentato.
Ok ora posso rilassarmi, senza problemi o tentazioni di alcun tipo.
Dovrei smetterla di guardarla, ma è difficile distogliere lo sguardo da quel viso. È difficile spiegare che tipo di bellezza sia la sua, non è né oggettiva e ne soggettiva perché, andiamo,nessuno può dire che non lo sia, ma non è oggettiva perché non è ovvia o scontata, non è nemmeno importante la divisione tra interiore o esteriore, lei è...bella come...come...come un istante che ti fa mancare il fiato in un turbine di emozioni, come il calore che ti avvolge dentro e fuori quando sai di essere al sicuro lontano dagli attacchi nemici, lei è come una pioggia di meteoriti, cazzo se è bella da guardare, ma mentre sei paralizzato per lo spettacolo non puoi fare a meno di pensare che, da qualche parte nel mondo, quei meteoriti cadranno e faranno dei danni inimmaginabili.
Già.
Farà molto male.
Mi volto a guardare fuori dalla finestra ma il buio rende solo più nitida la mia immagine riflessa sul vetro chiuso.
Mentre mi guardo, in un secondo, realizzo che siamo tutti fatti di vetro, trasparenti ma con spessore, fragili, possiamo frantumarci velocemente, ma possiamo anche fare male, il sole ci riflette lasciando vedere oltre e ci brucia dentro, la notte ci fa da scudo.
Ora basta fare riflessioni troppo profonde.
Devo dormire sennò domani non avrò la forza necessaria per affrontare i senatori.
Questo divano sembra sempre più scomodo.
Maledizione.
Mi sdraio di lato dando le spalle a Lucy.
Sprofondo il volto nel cuscino dello schienale e sospiro cercando di rilassarmi.
<< Grazie.>>
Cosa?
Torno con gli occhi aperti.
Ma è sveglia?
Mi volto cambiando fianco.
<< Sei sveglia?>> Chiedo con speranza.
Come se poi io potessi sentirci male.
<< Mhmh.>>
Sorrido.
Maledizione che idiota sono.
<< Scusa se mi sono preso la libertà di metterti sotto le coperte.>> Mi sbrigo a dirle, ho paura che si riaddormenti. Sono patetico.
<< Tranquillo, è stato gentile da parte tua.>> Ha la voce assonnata.
Dovrei lasciarla tornare a dormire?
Però ho ancora quella cosa che mi ronza per la testa. Glielo chiedo o no?
Dannazione, poi magari è troppo tardi. Si, devo saperlo.
Ma no...magari è meglio fare finta di nulla come sta facendo lei.
Mentre cerco di decidere lei potrebbe riaddormentarsi.
Che faccio?
Ai demoni.
<< Prima...sull'albero, quando ti ho tirata su...hai detto una cosa, ecco, tu hai...>>
Andiamo ma chi sono? Un ragazzino impacciato che non ha mai parlato ad una donna?
<< Hai detto che ero io. Cioè l'hai detto...in modo strano, io...maledizione, non so come... come chiedertelo perché è assurdo.>>
Mi metto sdraiato a pancia in su e mi porto una mano tra i capelli mentre l'altro braccio lo lascio penzolare fuori dal divano.
<< Non lo so perché l'ho detto, mi è solo uscito male, volevo dire un'altra cosa in realtà. >>
Sembra risoluta.
Ma quindi ha capito quello che volevo dire o in realtà ci stava pensando anche lei quindi le è venuto naturale arrivarci subito?
Forse davvero il mio era solo una storia mentale?
Però almeno potrebbe avere un senso logico, anche se era troppo...strano.
Sei tu.
No, deve esserci qualcosa sotto che mi nasconde, perché se ci ripenso sento ancora i brividi.
Forse semplicemente non vuole parlarne perché nemmeno lei sa cosa dire.
<< Cosa?>> chiedo curioso, magari riesco a metterla in difficoltà e la costringo a dirmi la verità.
<< Era più un "fortuna ci sei tu" ma avevo avuto tanta paura quindi forse mi sono mangiata le parole.>>
Ah, capisco.
Quindi il pazzo sono solo io?
Solo io ho avuto quelle strane sensazioni?
Lei sembra davvero convinta di quello che dice.
<< Ho capito, va bene.>> taglio corto, senza insistere.
Per il momento accetto questa risposta.
Anche se non fosse la verità non potrei costringerla a dirla comunque.
Cala il silenzio.
Si è nuovamente addormentata.
Così velocemente?
Sospiro tornando con la faccia contro il cuscino.
Sei tu...
Si, sono io, Lucy. Ma, esattamente, io chi?
Quello non era né un tono e ne un'espressione da "fortuna ci sei tu", no, quella era una sorpresa, una bella realizzazione, una scoperta meravigliosa che aspetti di fare da tanto. Era un ritrovarsi, un riappartenersi.
Ma perché?
E poi, dannazione, perché torturarmi facendo finta di nulla e poi mentendo?
Ma starà davvero mentendo?
Non è che sono io a volerci vedere di più? Magari per alimentare le mie fantasie, o per non sembrare l'unico pazzo che ha provato quelle sensazioni strane e non sa se innamorarsi o meno.
Non so se innamorarmi? Io non voglio e non devo innamorarmi di lei.
Il fuoco si dimena nel mio petto, sembra voglia stringermi il cuore.
Perché fai così? Perché lei è così importante per te?
Maledizione, basta, non voglio più ascoltare ne te e né la testa.
Io voglio dormire, domani mi aspetta una giornata difficile.
Ora mi concentro solo sul mio respiro.
No, sul suo. Lento, regolare. Dolce.
Può essere dolce un respiro?
<< Buonanotte Lu.>> Sussurro piano piano mentre perdo coscienza.
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La Meraviglia Di Fiore
Fanfiction"Quando la vedo entrare strabuzzo gli occhi. Per tutti i cieli se è bella. È bionda, capelli lunghi, più o meno della mia statura, è formosa al punto giusto e nei punti giusti... Mi avvicino di più. Cosa avevo detto prima degli occhi marroni? Mi...