Lucy

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Lucy... è così che si chiama.
Lucy.
Lucy.
Lucy.
Mi piace ripetermelo nella mente. È un nome dolce, al contrario di chi lo porta.
È qui da una settimana e per la prima volta, oggi, l'ho invitata a passare del tempo insieme. Si è categoricamente rifiutata di assistere ai miei allenamenti. Che tipa. Allora l'ho lasciata ancora nelle mani delle altre maghe che lavorano per noi, ma le ho detto di stare lontano dagli uomini, ha alzato gli occhi al cielo ed è andata via.
Non è colpa mia se già provo gelosia.
Ah, sono ridicolo.
Anche fosse lei è mia, devo approvare ogni sua scelta e decisione. Non potrà mai essere di qualcuno all'infuori del sottoscritto. È categorico.
Maledizione che idiozia. Ma chi voglio prendere in giro? Davanti agli altri va bene, ma solo con me stesso posso anche smettere di fingere.
Se non mi vorrà mai neanche rivolgere parola io non posso farci nulla. Non voglio forzarla a fare qualcosa.
Questo lo incendio.
<< Soffio del drago!>> Urlo colpendo in pieno il bersaglio e bruciandolo completamente.
Chissà cosa pensa una persona, ignara dei poteri di drago, vedendomi sputare fuoco dalla bocca.
Ghigno divertito.
Mi blocco, sento un odore famigliare, ma non troppo. Lo riconoscerei ovunque.
Ai miei sensi di drago non può sfuggire la sua presenza. Perché si nasconde? Non lo sa cosa siamo in grado di fare?
<< Vieni qui, Lucy.>> Mi volto nella sua direzione e le sorrido.
<< Puoi scordatelo. Passavo di qui per caso e...>>
Quanto è irriverente.
Devo educarla prima che torni mio padre, o saranno guai.
Mentre parla tiene gli occhi chiusi e la testa girata, mi avvicino silenzioso e blocco la sua parlantina tirandola a me dal nuovo indumento che le ho fatto indossare.
Parla tanto ma non appena ha sbattuto contro il mio petto è arrossita.
<< Prima di tutto devi darmi del lei, seconda cosa non devi mentirmi mai.>> Le soffio vicino al volto.
<< Hai...hai al...altro da agg...aggiungere?>>
Sembra tesa, come se non vedesse l'ora di scappare via.
Ma lo vedo come mi guarda negli occhi.
Cosa ci stai cercando dentro, Lucy?
<< Mi verrà in mente. Resteresti qui? Non è un ordine.>> Mi allontano lasciando la presa e torno nel mio campo di allenamento.
La sento sbuffare e percepisco i suoi movimenti nervosi nel mettersi in ordine i vestiti.
Cambio il manichino, lo metto in legno.
Basta con la magia, facciamo a pugni.
Mi sgranchisco il collo e le mani, saltello un po' sul posto, poi inizio con qualche pugno e qualche calcio.
Devo aumentare la mia velocità di attacco.
Ma non riesco a concentrarmi se lei è lì che mi fissa. Sono contento abbia deciso di restare. Infondo, da quando è qui la vedo oggi per la prima volta.
No basta, gli allenamenti sono più importanti.
Concentrati, idiota.
Ora ci vorrebbe Gajeel. Chissà dov'è quel figlio di puttana.
Destro. Sinistro. Destro. Calcio.
No, troppo lento.
Destro. Sinistro. Destro. Calcio.
No, maledizione, non avevo un equilibrio stabile. Di nuovo.
Destro. Sinistro. Destro e poi calcio.
Ok meglio, ma l'ho preso troppo di collo con il piede. Così mi faccio male.
Ma dove ha le chiavi per chiamare gli spiriti stellari?
Che domande mi vengono in mente durante un allenamento?
Dovrei concentrarmi su quello che sto facendo, invece pare che lei non voglia proprio uscirmi dalla testa.
<< Non hai le chiavi con te, vero?>> Chiedo allontanandomi dal manichino e andando a prendere l'acqua vicino a lei.
<< Me le hanno portate via.>> Scorbutica. Sembra faccia sempre un grande sforzo per parlarmi.
<< Chi?>>
Bevo un lungo sorso. Sono stremato ed ho sudato parecchio.
<< Quelli che mi hanno preso, quelli come te.>> Sembra sputare veleno.
Ci odia così tanto?
<< Devi darmi del lei.>> Mi diverto ad ammonirla un po'.
<< Non voglio. Non dimostrerò mai sottomissione a voi...draghi.>>
Questo era ancora più velenoso. L'odio con cui ha detto la parola "draghi" mi ha fatto quasi provare il suo schifo nel dirla.
Sorrido scuotendo la testa.
Dannazione se fa caldo però.
Sollevo la borraccia e lascio cadere l'acqua sui miei capelli, poi alzo la testa e mi bagno il viso.
È un sollievo sentirla scorrere fresca lungo il collo, il petto e l'addome.
Rischiavo di andare a fuoco.
Se solo potessi.
Che idiota sono a divertirmi con così poco.
Riapro gli occhi e sgrullo la testa per muovere i capelli fradici. Le gocce volano addosso alla maga che fa uscire un lieve urletto, troppo femminile per lei.
La guardo e scoppio a ridere.
L'ho forse svegliata dal suo sogno ad occhi aperti?
Pensa davvero che io non mi sia accorto di come mi stava guardando?
Tolgo la maglia fradicia che ormai si era aderita addosso al busto e resto a petto nudo.
Mmmh, si lo faccio.
Le tiro addosso la maglia bagnata.
<< Ma che fai?!>> Mi urla prendendola prima che le sbattesse sul viso.
<< Tienimela.>> Lo dico in modo ovvio, dato che ormai è la mia maga.
Non saprà mai quanto mi diverte.
Prendo il mio asciugamano e inizio a tamponarmi il collo, la fronte e il petto.
Lei è rossa ed imbronciata.
Si, la mia meraviglia di Fiore.
<< Non...>>
<< Non voglio.>> La interrompo per imitarla.
Che male c'è se la sbeffeggio un po'?
<< Sei insopportabile.>> Incrocia le braccia al petto...ma chissà perché non molla la maglia.
Sorrido.
<< Dovrei punirti per aver detto una cosa simile al tuo padrone.>> La guardo divertito.
<< Padrone?>> Chiede alzando un sopracciglio.
<< Si, io sono il tuo padrone. Non ti era ancora chiaro, Luce?>> Non perdo il mio tono ilare.
<< Sapevo che voi lucertoloni foste dei montati fanatici, ma non fino a questo punto.>>
Sta forse cercando di provocarmi?
Beh, ci resta male non appena mi vede scoppiare a ridere.
<< Ti faccio divertire?>> Mi chiede spazientita.
<< Non immagini nemmeno quanto.>>
Libera le braccia e le irrigidisce lungo i fianchi. Stringe i pugni.
Manca solamente che si metta a sbattere i piedi a terra come una bambina.
<< Me ne vado!>>
Si gira veloce, ma non appena fa un passo per andare via, allungo il braccio e la afferro per costringerla a fermarsi, la faccio voltare con la forza e la tiro di nuovo a me.
<< Allora sei cocciuta eh?>> Avvicino il viso. << Non devi mai allontanarti da me, a meno che non te lo dica io.>>
La vedo sbarrare gli occhi e arrossire.
Cosa c'è? Le dà fastidio starmi così addosso?
Ha messo la mano sul mio petto per tenere un minimo di distanza, ma lo sento come indugia sulla pelle tirata.
<< Siete tutti uguali.>> Sputa dopo essersi ripresa, incredibilmente, in modo così repentino.
Mi spinge via e mi guarda con disprezzo.
Oh Lucy, quello è lo sguardo che ho sempre cercato.
<< Io non sono...>> Provo a replicare.
<< Non sei come loro? Dici davvero? Eppure guardati. Ti alleni, ti presenti a me come mio padrone, ti permetti di darmi ordini e di trattarmi come fossi un giocattolo. In cosa sei diverso da loro? Perché non sei entrato in casa mia facendo fuori tutta la mia famiglia e costretto a schiavitù? Ma ora non sono forse schiava in casa tua? Quindi illuminami, in cosa saresti diverso?>>
Certo non si tiene un cecio in bocca la ragazza eh. Di certo non è il tipo che ingoia i rospi.
Se io sono un drago lei è una fottuta leonessa.
Non posso comunque darle torto. Come potrei? Ha detto solo cose giuste.
A parte che io in casa di maghi ci sono entrato, ma non per renderli schiavi. Questa è una nuova politica.
<< Dammi la tua fiducia, ti dimostrerò che non sono come loro.>>
Cerco di farle un sorriso sincero e allungo la mano in segno di amicizia.
Spero la stringa.
Non so perché ma la sua opinione su di me mi interessa parecchio.
A me, che non mi è mai importato di niente e di nessuno.
Saranno i suoi occhi.
Non la stringe, semplicemente scappa via.
Sono un coglione, divertirsi va bene, ma forse dovrei cercare di essere più...me stesso. Maledizione.

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