Un sogno per un sogno.

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Famigliarità.
Ecco cosa vedo in lei, ecco cosa mi trasmettono i suoi occhi. Quella luce combattiva che sprigionano era la stessa che ricordo nello sguardo di mia madre.
La stessa che tempo fa trovavo guardandomi allo specchio.
È strano che mi sia venuto in mente mentre mi sto gelando.
Maledizione a me e alla mia ostinazione.
Il grifone è tornato a riposare dopo aver mangiato e provato nuovamente ad andare via, è anche scesa la notte, le temperature sono calate drasticamente e se continuo così mi cadranno anche i denti.
Dannazione come smetto di batterli?
Dovrei fare affidamento sul mio fuoco? E se facendolo tornassi a vedere quella figura?
Se cercando di riscuotere la fiamma trovassi qualcos'altro?
Sono un vero fifone dannazione.
Da cos'è poi che scappo?
Vorrei tanto scappare da questo freddo maledetto.
Sto per ibernarmi.
Ma perché sento tutto questo freddo? Non dovrei provarlo. Sono un drago!
Qualcosa dentro di me non sta...funzionando? Qualcosa non va come dovrebbe.
Il mio fuoco interiore dovrebbe scaldarmi, se non lo fa rischio di spegnermi per sempre.
Se il freddo esterno sovrasta il mio fuoco è la fine.
La fiamma dei draghi non può morire per così poco, dannazione!
Ma una fiamma repressa per troppo tempo forse si...
La mia ostinazione, il mio odio, mi porteranno alla morte.
Non riesco nemmeno a fare pensieri lunghi e organizzati.
La mia mente sembra non collaborare.
È una sensazione così innaturale provare freddo.
La mia pelle delle braccia sembra porcellana, tanto è tirata e secca.
Probabilmente anche il viso è conciato alla stessa maniera.
Non mi sembra di averla mai avuta nemmeno così pallida.
Il mio battito cardiaco sembra accelerare ogni secondo che passa, cerca di pompare più sangue possibile.
I respiri sono corti e irregolari, nemmeno stessi facendo il miglior sesso della mia vita.
Devo tenermi concentrato, ma è tremendamente complicato.
Fremiti scuotono il mio corpo. Non mi era mai capitato nulla di simile, nemmeno dentro la tenda nel castro, non so come affrontare il freddo perché i draghi non dovrebbero provarlo mai.
È così quindi? Solo le cose che non conosci fanno paura veramente.
E si ha paura solo perché non si sa affrontarle, giusto?
Amore.
Io ho paura dell'amore quindi?
Amore che bussa alla mia porta.
Amore a cui io non aprirò mai, ma non perché non voglia, perché non posso.
Quell'uomo...
Lunghi capelli scuri come il carbone nelle braci degli inferi. Occhi gialli come una creatura della notte, con fiamme che danzavano al loro interno rendendoli caldi, ma non accoglienti, la pelle sembrava bruciare, sgretolarsi come carta carbonizzata, ma sotto ce n'era sempre un secondo, terzo, quarto strato.
Non so più se i brividi siano di freddo o di paura.
Quel...quell'essere mi inseguiva.
Cosa voleva da me?
Amore?
Non mi avrebbe trovato.
Sentimenti?
Non ne voglio più.
Improvvisamente un calore esterno, estraneo, avanza dalla schiena.
Una pelliccia ricopre la mia pelle ormai diafana.
Il grifone.
Perché mi sta aiutando?
Ero davvero così preso da non averlo sentito avvicinarsi?
Ma cosa mi sta succedendo?
I miei sensi non vanno, il mio fuoco non scalda...
Cosa mi sta succedendo?
Mi rilasso contro il caldo fianco dell'animale e lascio che il suo calore riscaldi anche me.
<< Chi te lo avrebbe mai detto eh? >> Dico ritrovando la forza di parlare, mentre il battere dei denti si affievolisce. << Un grifone che scalda un drago.>>
Mi lascio andare, il suo respiro mi culla, il suo corpo che si alza e si abbassa ad un ritmo sostenuto e costante mi dà la sensazione di un luogo sicuro.
Lo sento sbuffare.
Mi avrà capito?
Sembra voglia dirmi di stare zitto.
Riesco a muovere le dita ora, ma non posso cantar vittoria, infondo non mi sono salvato grazie alla fiamma.
Sono un incosciente, Erza ha ragione, uno spericolato, uno sciocco, forse anche un menefreghista egocentrico.
No, menefreghista no. Ho pianto troppo per le sofferenze altrui.
Egocentrico nemmeno, vorrei salvare tutti quelli che non meritano questa vita, questa guerra.
Vorrei salvare Lucy.
La salvo per me stesso. Perché se riesco a portarla al sicuro è come se riuscissi a fare rimanere ancora in vita la parte di me che ho visto in lei.
Non lo faccio per lei, non lo faccio per uno stupido sentimento.
Io non provo nulla per quella maga.
Non esiste gelosia.
Non esiste la voglia di averla mia.
Ho immaginato tutto.
Capita di viaggiare tanto con la fantasia da rimanerci incatenati.
Sì maledicesse anche la figura che mi ha rincorso in quello strano sogno, probabilmente è la mia coscienza che vuole solo vedermi sanguinare, ma non mi troverà, non mi farò trovare da dei sentimenti fasulli che trovano posto in me solo quando lei è al mio fianco.
Tutti i miei muscoli si sono finalmente rilassati. Lontano da casa sento di poter abbassare la guardia e questo mi fa paura, mi porta a riflettere se quindi quella può considerarsi davvero una casa.
Una vocina mi dice che, da quando c'è lei, lo è stata ancora di più.
Taci. Fastidiosa. Lei non resterà.
Io non potrò più guardarla dormire, sentirla respirare o cercare la calma nel suo battito calmo durante la notte.
È per colpa sua se sto perdendo i miei poteri?
No, quando sto con lei il mio fuoco scalpita come mai.
Voglio solo dormire.
Spengere i pensieri e lasciarmi cullare dal silenzio finto di questa natura assordante.
Di notte il bosco sembra avere più rumori che sotto lo scoppio del sole.

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