Un anno dopo.

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<< Natsu! Porta il tuo inutile culo qui o giuro sulle fiamme dell'inferno che ti strapperò ad uno ad uno quei capelli di merda che ti ritrovi!>>
Sbuffo.
Ma perché è sempre così nervoso? Ma poi da me, fondamentalmente, cosa vuole?
Mi alzo dal letto e mi scompiglio i capelli per grattarmi la testa. Dopo gli allenamenti di ieri notte sono a pezzi. Sta mattina volevo solo rilassarmi e invece no, perché vivo con dei rompicoglioni.
Esco dalla mia stanza con solo le mutande addosso, non so cosa voglia quel vecchiaccio, ma non mi va proprio di vestirmi.
<< Cosa vuoi, vecchio?>> Chiedo affacciandomi nel salone.
Gajeel è lì che mi aspetta, con la sua solita faccia imbronciata e le braccia incrociate al petto. Credo lo faccia solo per farmi notare il bicipite grosso come la mia faccia e per mettermi paura. Che poi sono anni che mi conosce, lo sa che quella montagna di muscoli non mi spaventa per niente.
Sbadiglio e mi stiro alzando le braccia e facendole ruotare un po'. Mi sgranchisco anche il collo.
Dio sono tutto incriccato.
<< Ricordi il discorso che abbiamo fatto con tuo padre? >> Sbuffa spazientito.
Lui è spazientito? E io che devo ascoltare sempre i loro stessi vaneggiamenti?
<< Quello dell'età adulta, delle mie responsabilità, della mia posizione nella società e il dimostrare l'appoggio alle regole?>> Dico con disinteresse mentre mi butto sul divano.
<< Perché la fai così semplice?!>> Mi urla contro. Sembra esasperato.
<< Perché, non lo è? Insomma sapete benissimo quanto non mi importi nulla di queste stupide regole, per me un mago vale l'altro.>> Alzo le spalle mentre lo guardo annoiato.
<< Devi dimostrare di accettare ed appoggiare le nuove leggi, devi sceglierti un mago.>> Sembra così convinto di ciò che dice che forse potrei anche accontentarlo e fingermi interessato.
<< Ok, prendo il ghiacciolo.>> Sbuffo mettendomi dritto con la schiena.
<< Quello è già della tua famiglia.>> Mi fece notare con ormai la pazienza sotto le scarpe. Non che ne avesse mai dimostrata molta.
<< Quindi cosa mi suggerisci?>> Alzo gli occhi al cielo.
<< Meno male che hai me. Alza il culo, idiota.>>
Lo vedo allontanarsi e uscire dalla stanza.
Ma dove sta andando?
Io volevo una mattinata tranquilla all'insegna del riposo.
Dannazione.
Mi alzo e vado nella sua stessa direzione.
Arriviamo nella sala dove solitamente mio padre accoglie i suoi colleghi.
Vedo l'omone moro e dai capelli lunghi guardare soddisfatto in una direzione e seguo il suo sguardo.
Comunque è ridicolo con tutta quella ferraglia in faccia.
Davanti a me si parano una ventina di giovani donne, tutte con stracci striminziti per mettere in mostra la "mercanzia".
<< Gajeel...>> picchietto con il dorso della mano sulla sua spalla ma senza staccare gli occhi da quella visione.
<< Ti piace eh? È il meglio che ho trovato!>> Dice tutto fiero e impettito.
<< Ma cosa...?>> Non trovo le parole. Sono sconvolto. Però da lui dovevo aspettarmelo.
<< Ho pensato che una ragazza della tua età ti sarebbe andata più a genio e ti sarebbe stata più utile...non so se mi spiego.>> Ammicca verso di me con il suo sorriso da stupido pervertito.
Scuoto la testa.
Sono passati anni dall'inizio della guerra, uno solamente da quando non metto più piede in campo, ma la mia visione del mondo non è cambiata. Sono solo più annoiato da tutto questo.
Sono anni che, giorno dopo giorno, vedo maghi diversi ma con la stessa rassegnazione negli occhi. Sono stanco morto di tutto questo, tanto che ormai non mi ci arrabbio nemmeno più, sono rassegnato anche io a vivere così.
<< Non dovevi disturbarti tanto.>> Dico avvicinandomi alle ragazze.
Così potrei anche dimostrarmi completamente favorevole a queste nuove leggi che ha imposto il consolato, o meglio, mio padre.
Tanto si è comprato la fiducia di tutti in quell'aula. Non dico non sia giusto, in fondo ci ha condotti lui alla vittoria e al potere.
Le studio bene, una per una. Molte cercano di mettersi in mostra, molte fingono timidezza mentre altre lo sono davvero. Comunque sono tutte molto belle, chi con i capelli neri, chi rossi, chi castani e qualcuna anche blu.
Questa qui ha un taglio degli occhi particolare, questa invece ha un bel punto di verde, cazzo gli occhi neri mi fanno impazzire. No, castani sono ordinari, celesti sono sopravvalutati.
Ma tutte con gli occhi spenti.
Non amo queste cose, dei maghi o di avere una serva a me non importa proprio, anzi, la trovo una pratica alquanto disumana.
Ma devo ammettere che sono belle ragazze, anche se io, tra loro, cerco altro.
<< Che tipo di maghe sono?>> Alzo lo sguardo ad un signore anziano e molto, ma davvero molto, barbuto. Deve essere il commerciante, anche perché non l'ho mai visto in casa mia.
<< Di qualsiasi tipo, signore. Abbiamo chi si intende di acqua, chi di ghiaccio, di fuoco, credo che possa interessarvi il fuoco, no?>> Mi guarda cercando approvazione.
<< Lo dice perché sono un drago di fuoco? È un ragionamento scontato quanto sbagliato.>> Mi volto nuovamente verso le maghe.
<< Voglio...qualcosa di inusuale...che non si è mai visto prima...o quasi. Capisce che intendo?>>
Io qui cerco cerco ma non sento nessuna forza magica così sorprendente. Queste sono tutte bamboline da collezione, ma io non cerco una bambolina da collezione, sembra quasi che tutte accettino di essere viste come carne sacrificale.
Che urto questo senso di sottomissione che si percepisce al loro fianco.
<< Capisco e credo di avere quello che fa per lei! Ma c'è un piccolo problema...>>
Sembra sudare per l'agitazione.
<< Quale?>> Chiedo perplesso.
<< Non è...come posso dire...ancora pronta per essere presentata.>> Sorride dispiaciuto e sempre agitato.
Non voglio mica mangiarlo.
Però mi ha incuriosito parecchio e dalla risatina di Gajeel capisco che anche lui si aspettava il mio interesse verso questa faccenda.
<< Voglio vederla comunque.>> dico mettendomi dritto con la schiena, giusto per darmi un tono.
Il vecchio barbone annuisce e corre all'esterno della casa, dove probabilmente ha lasciato il carro con dentro quella maga impresentabile.
Che poi cosa avrà che non va?
Aspetto.
Saranno passati almeno due minuti e da fuori non sono venuti altro se non strilli e insulti. A volte il frastuono di qualcosa che sbatteva a terra.
E delle catene.
Catene?!
Ma cos'è un demone o una maga?!
Sembra che a rimetterci comunque sia il vecchio.
Gajeel e io ci guardiamo con dei punti interrogativi davanti agli occhi.
Dovremmo andare a controllare?
Mentre decido di andare a vedere, finalmente, il mercante entra strattonando delle catene.
Sono sempre più convinto che questa sarà la mia scelta.
Quando la vedo entrare strabuzzo gli occhi.
Per tutti i cieli se è bella.
È bionda, capelli lunghi, più o meno della mia statura, è formosa al punto giusto e nei punti giusti...
Mi avvicino di più.
Cosa avevo detto prima degli occhi marroni? Mi rimangio tutto.
Questi sono i più belli che io abbia mai visto. Dentro ci si riesce a leggere l'odio ed il rancore verso tutto ciò che guardano.
Anche verso di me.
Ah, ragazza, ma cosa sei?
Sapevo che, nel mondo di Earthland, ci fossero stimate, in totale, sette meraviglie, ma cazzo, quella che avevo davanti era sicuramente l'ottava. Si, l'ottava meraviglia di Fiore.
Suona bene, così la presenterò nella società. Così sarà riconosciuta la maga al mio fianco.
È talmente bella che neanche il più bravo dei pittori saprebbe dove mettere la prima pennellata sulla tela, ma che dico, li getterebbe tutti quei pennelli, li butterebbe e rimarrebbe a fissarla.
Un miracolo, ecco cos'è.
<< Guardatela, non è un fiore? >> Il mercante sembra vantarsi come se fosse opera sua.
<< È una rosa con le spine.>> Sorrido ammaliato.
<< Prova a toccarmi e senti quanto posso fare male allora.>> ringhia.
Sono sorpreso dalla sua intraprendenza.
Scoppio a ridere. Potrei innamorarmi della sua sfacciataggine.
<< Chiudi quella boccaccia, ragazzina.>> La ammonisce il vecchio.
Gajeel dietro di me si sta facendo delle grasse risate.
<< Che tipo di maga è?>> Chiedo sempre più curioso.
<< Ah, signore, le piacerà, è una maga dei spiriti stellari! È un gioiello!>>
Si vanta ancora. Che pezzente.
<< Che sciccheria!>> Esclama il moro dopo aver fischiato per fare capire il suo apprezzamento.
Io intanto continuo a guardare la ragazza, come continua a dimenarsi e a cercare di liberarsi dalla presa di ferro.
Non mi piace vederla così.
Mi avvicino ancora di più e le accarezzo la guancia, << sei incantevole.>> Le sussurro, prima di saltare indietro e di urlare un << ma che cazzo!>> Per via del morso che mi aveva dato sul dito.
Dannazione.
Vedo Gajeel scoppiare a ridere ancora più fragorosamente e piegarsi in due per cercare di respirare.

Il vecchio, mortificato, cerca in tutti i modi di chiedermi perdono e di costringere la maga a scusarsi, lei ovviamente non cede.
Fermo il mercante dal dargli uno schiaffo.
Appena in tempo. In tutto quel trambusto è stato un miracolo che sia riuscito a bloccargli la mano.
<< Ma che cazzo fai?!>> Grido spingendolo via. << Come osi toccare la mia maga?!>> Mi metto tra i due.
<< Quindi la comprate?>>
Non ci credo. È più interessato ai soldi che alla mia furia.
Cerco di sbollire scuotendo le spalle e rilassandomi.
<< Gajeel pensa tu al pagamento, qualsiasi sia la somma.>>
Mi volto verso la bionda, che mi guarda con aria perplessa e stupita.
<< Che c'è?>> Le chiedo mentre con il mio calore nelle mani fondo le catene che la tenevano legata.
<< Perché mi hai protetta?>>
Il tono duro però non era affatto migliorato. Nemmeno quando si rese conto che l'avevo liberata, i suoi occhi mi guardarono come si guarda un semplice conoscente.
<< Perché da quando hai messo piede in questa casa sei mia.>>
Cazzo ma sono in mutande.
Dannazione.

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