Mascalcia

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<< Ragazzi.>> Mi avvicino senza nemmeno dover fingere un sorriso.
<< È proprio vero che i soldi non fanno la felicità, eh Erza?>> Sorride Gray verso la nostra amica che però resta seria a fissarmi.
Ora sorride capendo a cosa si riferisce il mago al suo fianco.
<< Siamo noi i schiavi, eppure lui sembra messo peggio.>> Lo guarda complice.
Alzo gli occhi al cielo, teatralmente.
Quanto hanno ragione.
Appoggio la spalla al legno della stalla.
Stanno pulendo il nuovo cavallo.
È un bellissimo esemplare. È gigante, davvero. Ha dei muscoli che farebbero invidia perfino a quello di mio padre. Quelle zampe solo a guardarle esprimono potenza, come se dicessero fiere che si, loro possono saltare milioni di fossati. Il manto grigio è pallido e si affievolisce sempre di più diventando bianco in prossimità del muso e dei zoccoli.
Il petto così gonfio di orgoglio per l'animale stupendo che sa di essere.
Meraviglioso.
<< Volevi vedere il nuovo acquisto della scuderia?>> Gray mi riporta alla realtà con la sua voce amichevole.
<< Mi fido molto di Erza, so che prende esemplari di prima scelta, non avevo bisogno di venire a controllare.>> Alzo le spalle e mi metto dritto per guardare bene il manto chiaro dell'animale.
<< Questo mi lusinga, signorino.>> sorride lei.
<< Non sfottere. Già questa mattinata è iniziata male.>> sbuffo.
<< Colpa della nuova? >> Chiede Erza mentre spazzola il collo del cavallo.
<< Hai avuto modo di parlarle?>>
Incredibile come io mi sia messo subito sull'attenti. Credo che entrambi abbiano notato la mia reazione e stiano trattenendo le risa.
Ma che ne sanno loro dello stress che mi sono andato a trovare?
<< Certo, ma anche Gray, insomma, un po' tutti ci abbiamo parlato. Ha legato particolarmente con Levi...vero?>> Si volta verso il moro.
Con Levi...quella bassina che sta sempre con Gajeel? Lei sembra così calma...che punti in comune avrà mai trovato con Lucy?
<< Beh è facile legare con lei, è gentile con tutti.>> Afferma Gray.
Aspetta non ho capito. Chi è gentile con tutti?
<< Chi?>> Sono perplesso.
Ha forse detto che legare con Lucy è facile perché è gentile con tutti?
<< Levi.>> Risponde ovvio.
Aaaah.
Allora ok.
Si così ci sta, è più normale.
<< Ah beh, si, è molto carina.>>
Con lo sguardo seguo i movimenti di Erza, ora intenta a forgiare i ferri per il nuovo cavallo.
Ma avrà un nome?
<< Ha un nome?>>
<< Non ancora, quelli da cui lo abbiamo comprato avevano una filosofia tutta strana. Non mettono nome a quelli che devono vendere.
Anche se arrivati quasi all'età adulta credo sia indispensabile per un riconoscimento...per avere la sua attenzione come lo chiami?>> Mi risponde Gray.
Tutti i torti non li ha...
Ma questa cosa di non dargli un appartenenza anche non è da sottovalutare. Insomma, se hai un nome sei di quella persona che ti ha dato il nome...poi lo fai tuo rendendolo personale, per gli animali vale come per noi?
<< In natura gli animali non si danno nomi, è una nostra prerogativa, è più un segno di affetto e appartenza. Di certo non soffre di crisi di identità se non ha mai avuto un nome.>> Elargisce il suo sapere, la rossa.
Idea.
<< Sarebbe un problema se lo facessi scegliere a Lucy il nome?>>
I due mi guardano perplessi.
<< Vuoi regalarle questo privilegio su un così splendido esemplare? Ad una maga schiava? Vuoi scatenare forse l'ira di qualche dio?>> Chiede sorridente Gray.
<< Basterebbe quella del padre.>> Constata Erza.
<< Senza contare la gente invidiosa di qui che le metteresti contro.>>
Ha ragione Gray. Che idea sciocca.
Però...
No, voglio fare qualcosa di bello per lei, per farle capire il valore che ha per me la sua presenza.
Le regalerò non solo la possibilità di scegliergli un nome, ma direttamente il cavallo.
Ho deciso.
<< Le regalerò il cavallo.>> Affermo.
<< Lo abbiamo perso.>> Sospira rassegnato Gray.
<< Mi chiedo perché ancora continuiamo a dargli consigli.>> Dice Erza scuotendo il capo.
Sorrido. Mi fa così bene stare con loro.
<< Comunque sembra una di quelle che, anche da piccola, era abituata a stare per fatti suoi, che tendeva a dimostrare sempre quanto fosse diversa dagli altri, non so se nel bene o nel male però.>>
Perché ora Erza cambia discorso?
<< Ma chi? La nuova?>> Chiede il mago di ghiaccio.
<< E chi sennò? >> Chiese di rimando.
Posso dire la mia? La dico.
<< Secondo me era una dolce bambina che ha pianto troppo...a causa della diversità, a causa di quelli come me.>>
<< Ne soffre probabilmente ancora adesso.>> Annuisce il ghiacciolo.
<< Natsu tu ora la vedi con gli occhi dell'ammirazione. Stai attento o farai la fine di Icaro.>> Erza sa sempre come riportarmi con i piedi a terra.
<< Non la guardo come dici tu. È solo che... è un cazzo di mistero, è un rebus, lei è...>>
<< Icaro.>> Mi interrompe lei guardando complice l'altro al suo fianco che si limita a sorridere in segno di assenso.
<< Sembra una senza regole, una che se le va disegnerebbe un arcobaleno sopra un'opera d'arte di inestimabile valore.>> sembra pensieroso Gray mentre cerca di fare un inquadratura sulla bionda.
Secondo me esagerano.
<< Secondo me le regole le ha...ma in realtà sono le eccezioni. Non so se mi spiego. Aiutatemi a mettere i ferri.>>
Erza accarezzò l'animale sulla groppa per renderlo consapevole della sua presenza, poi fece scorrere la mano lungo la zampa, premette leggermente, ma con sicurezza, il tendine al di sopra della caviglia e poi sollevò lo zoccolo. Ormai era un'esperta e sapeva esattamente quale posizione dover adottare per non irritare i cavalli.
L'animale spostò il peso sulle altre tre zampe.
La maga tenne fermo il piede poggiando il fianco contro la grossa articolazione sulla zampa posteriore e il muscolo. Mi aveva anche detto come si chiamavano ma sinceramente...
Carretto? Garruccio? Cattuccio?
Garretto! L'articolazione viene chiamata Garretto.
Usa l'interno del ginocchio per tirare leggermente lo zoccolo e sollevarlo tra le sue gambe, in modo che la suola dello zoccolo sia rivolta verso di sé, sostiene la punta dello zoccolo con una mano. So che questo serve per impedire al cavallo di scalciare o mettere a terra la zampa prima del tempo.
<< Bravo bello, così.>> Si congratula con lui in tono molto dolce.
Chissà perché.
<< Strano, non l'hanno mai nemmeno ferrato prima.>> Constata Gray.
<< Da una parte meglio per me, devo solo pulirgli il fondo. Mi passeresti il regolo?>>
Ce l'ha con me?
Mi guardo intorno e vedo quello strano strumento curvo di metallo, vicino altri arnesi che sembrano più di tortura che di pulizia.
Usa movimenti verso il basso da tallone a punta. Dopo il regolo passa un pennello a setole di ferro che le teneva pronto Gray.
Fa tutto ciò con una maestria incredibile.
<< Le pinze.>>
Gray è subito pronto con quell'affare in mano.
Accorcia la parete in eccesso degli zoccoli.
Si ma io voglio tornare all'argomento principale. Ho bisogno di parlarne.
<< Comunque questa cosa delle eccezioni e delle regole non sembra male. È una che vede il mondo a modo suo e magari in una luce migliore.>>
Asserisco.
Erza butta a terra la pinza e afferra una specie di lima che ha li affianco.
<< Ah la raspa l'hai tu, la stavo cercando.>> Dice Gray.
Credo serva per appiattire e levigare la suola, prima di mettere il ferro.
<< Secondo me se gli dessi la possibilità di lasciarti, anche tra un anno, lo farebbe.>> Mi risponde la rossa.
<< Tu dici? Secondo me è una che si mostra dura ma alla fine è la prima a sciogliersi. Ma non lo farà mai vedere.>> Le risponde il moro.
<< Devi solo provare a rompere il ghiaccio.>> Ora la maga mi guarda.
Facile a dirsi, ci ho provato, ma trovo solo altro ghiaccio.
<< Hai presente i territori del nord? Le terre di ghiaccio? Le lande desolate con ghiacciai a perdita d'occhio? Uguale.>> Incrocio le braccia al petto.
Spero di aver reso l'idea.
Erza misura il ferro allo zoccolo.
<< Fai una piccola modifica qui.>> Si rivolge all'altro mago passandogli il ferro e mostrandogli cosa deve fare.
L'altro esegue all'istante.
<< Ieri ho fatto una cosa pessima...le ho mostrato cosa potrebbe essere lei qui, con Lisana. Volevo farla entrare bene nell'ottica di ciò che posso fare ma che non farò mai, che di me può fidarsi, come si fida Lisana.>>
Abbasso lo sguardo. Un po' me ne vergogno.
<< Aspetta...ti sei fatto fare qualcosa da Lisana...mentre Lucy vi guardava?>> Lo vedo che Gray sta per scoppiare a ridere.
<< Lo sai che le hai mostrato solo la tua insensibilità nei confronti di un'altra donna?>> Mi chiede Erza.
<< No, ma che vi salta in mente?! Non mi sono fatto fare nulla da Lì...eravamo solo nella vasca insieme.>> Rispondo ad entrambi.
<< E la biondina?>> Gray sembrava deluso. Mi viene da ridere.
Riesce a malapena a concentrarsi sul ferro che sta battendo.
<< Faticava a guardare, è come se avesse eretto un muro anche in quella situazione. >> Spiego.
<< Ovviamente non era a suo agio. Vuoi fargliene una colpa?>> La difese Erza.
Gray passò l'oggetto di ferro alla ragazza che subito si adoperò a fissarlo allo zoccolo. Aveva una concentrazione statutaria. Ovviamente è un' operazione delicata.
<< No ma...insomma deve capire com'è che va qui, quando tornerà mio padre lei dovrà sembrare la schiava perfetta e dovrà sapere esattamente come ci si comporta, cosa le si richiede e il comportamento da mantenere.>>
<< Hai ragione.>>
Meno male Gray.
<< Ma proprio con Lisana poi? Poveretta.>>
Erza lascia lentamente la presa sul cavallo e si rimette dritta e comoda.
Da dei colpetti sulla groppa e si congratula di nuovo con lui.
<< Era lì e poi è l'esempio perfetto.>>
<< Però dopo tutto quello che avete passato...>> Riflette il mago.
<< Ma tu da che parte stai?>> Mi volto a guardarlo con un sopracciglio alzato.
Alza le braccia e scuote la testa.
<< Dalla parte della ragione.>>
La maga dai capelli scarlatti si posiziona, con lo stesso procedimento, sull'altra zampa del cavallo.
<< Io non so quale sia la ragione...so che sto andando fuori di testa ed è qui solo da una settimana. È talmente bella...>>
Vengo interrotto dal sospiro della mia amica.
E ora che ha da ridire?
<< Voi uomini siete strani. Riuscireste a scatenare guerre per il volto di una donna.>>
<< Questo volto gli ha fatto dimenticare anche che probabilmente negli anni lui o qualcuno di sua conoscenza può averle ammazzato la famiglia. Quindi è ovvio sia così fredda e dura.>>
Cosa?
Gray...
No.
Ovvio che non l'ho dimenticato.
Stringo i pugni.
Era necessario dirlo?
Sa quanto ci sto una merda per il passato in guerra.
Lo so che se si comporta così con me è del tutto giustificato.
So anche che non rinnego l'esistenza della guerra e che ne ho fatto parte...ma non per il suo bel viso...
Vorrei sotterrarmi.
Gli uomini sanno dimenticare tutto, rinnegare se stessi se servirebbe, ma non dimenticano mai il viso di una donna.
Questo è vero e so che io, anche con questo poco tempo che abbiamo avuto a disposizione, non potrei mai dimenticare il suo, ma non dimentico ciò che ho fatto e ciò per cui sto ancora scontando il mio stesso odio.
Resto in silenzio. Non so proprio che dire.
<< Poi va sempre in giro con quello sguardo perso, come se stesse guardando un cielo in tempesta.>>
Sento ovattata la voce di Erza.
<< Secondo me non è una con il cuore e la testa sullo stesso piano.>> Gray.
<< Si, sembra piena di contrasti.>>
No, non voglio più ascoltate.
Credo che me ne andrò.
Quella frase ha fatto un sacco male.
Cazzo.
<< Scusate.>>
Vado via di corsa. Sento che mi chiamano e mi chiedono dove sto andando. Non ho voglia di rispondere.
Si, lei è bella, è bellissima. Così bella che gli dèi vorrebbero averla per loro. È così bella perché, con il suo stato d'animo preferirebbe un giorno di pioggia a mille giornate assolate.
Perché infondo è come me.

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