La mattinata in senato non è stata assolutamente movimentata come il primo giorno, peccato.
Avevo bisogno di divertirmi e sfogarmi con quei vecchiacci. Invece nulla. Agnellini impauriti dopo la decisione di buttare fuori uno di loro.
Siamo stati tutto il sacro tempo a parlare della cerimonia che si terrà a casa mia, chi invitare, come organizzare il tavolo, la musica, l'intero ricevimento.
Fa già ridere che in una camera di senato si parli di feste, di una poi che devo dare io in casa mia per presentare la maga che ho scelto perché li detesta tutti è esilarante.
Potrei pisciarmi sotto dal ridere.
Si stanno indaffarando tutti e poi al ballo Lucy sarà vestita come una nobile in società.
Non vedo l'ora di guardare le loro espressioni quando sarà il momento.
A proposito di Lucy, quando sono uscito dormiva ancora, ma ora è quasi ora di pranzo, si sarà svegliata. No?
Forse oggi farò vedere il cavallo alla maga bionda.
Entro in casa e vengo accolto da Levy che, affannata, cerca di parlarmi mentre riprende fiato.
<< Levy, cos'è successo?>> Alzo un sopracciglio. È sempre così tranquilla, cosa può averla agitata tanto da correre da me per avvertirmi?
<< La signora Irene...Irene ha preso Lucy.>>
Cosa?!
Non so se essere più sorpreso o più furente.
Ma la cosa più importante è prima chiedere spiegazioni.
<< E dove sono andate? Ma contro la volontà di Lucy?>>
Forse non riesco a non fare notare la mia preoccupazione. Il problema è che conosco Irene e poi ancora non mi fido di quel mago che si porta dietro.
<< Si, Lucy urlava che non voleva andare via da qui.>> Anche Levy è molto agitata.
<< Ma nessuno le ha fermate? Erza? Gray? Gajeel?>> Afferro incredulo la ragazza per le spalle e la scuoto un po'.
Non dovrei urlarle contro, non è colpa sua ma...Lucy...maledizione non avrei dovuto mai lasciarla sola!
<< Gajeel non c'è e noi siamo solo maghi...non possiamo...la signora Irene...>> Balbetta in preda alla confusione.
<< Dannazione, voi, noi e questo senso di servilismo!>> La lascio andare bruscamente e torno fuori correndo.
Devo andarle a cercare.
<< C'è il suo mago con loro!>> Sento urlarmi da dietro.
Grazie Levy, così non mi hai rassicurato affatto.
Lucy è una maga dei spiriti stellari, senza le sue chiavi è praticamente indifesa. Maledizione.
Era partita come una giornata tranquilla. Merda.
Arrivo alle stalle e prendo il primo cavallo che trovo. Ironico sia proprio l'ultimo arrivato.
Ti prego fa che tu sia addestrato e pronto a correre.
Salto in groppa. È difficile cavalcare senza sella e redini, ma non ho tempo per metterli.
Spero non mi disarcioni.
<< Andiamo bello, ho bisogno di te adesso.>>
Afferro la sua chioma per reggermi e gli colpisco piano il fianco con il piede per farlo partire.
Più veloce.
Nitrisce ma dà retta a ciò che cerco di fargli capire.
Arrivo al cancello e mi blocco. C'è Macao.
<< Macao, hai visto uscire Irene e Lucy?>> Cerco di mantenere un tono calmo per non allarmarlo.
<< Si, Natsu, sono uscite una mezz'oretta fa, ma con loro c'era anche quel tipo con il tatuaggio in faccia.>> Conferma.
<< Sai per caso dove erano diretti? Lucy ti sembrava tranquilla?>>
Stringo i pugni, non ricordandomi però di avere tra le mani la criniera del cavallo che nitrisce e scuote il collo contrariato.
Dannazione. Scusa.
Lo tranquillizzo tornando anche io più sereno, all'apparenza.
<< Lucy era nella carrozza con la signora Irene, non ho visto bene la sua espressione, io ho parlato con il tizio e mi ha solo detto che le signorine volevano fare una passeggiata in città.>>
Quindi si sono mossi con una carrozza?
Beh, logico, come ti muovi per non destare sospetti se hai una persona da costringere a seguirti?
<< Ok, grazie Macao. Ora fammi passare.>>
Annuisce e inizia ad aprirmi il cancello.
<< A proposito, il tizio aveva una corda con sé, sotto il mantello.>>
Una corda? Perché doveva avere una corda?
Accenno un saluto e un ringraziamento con il capo e esco da li.
Una carrozza e una corda.
Una carrozza per trasportare senza sospetti Lucy e per racchiudere meglio l'odore...ma cos'ha di svantaggioso una carrozza? Che è più lenta, più vistosa...che lascia tracce.
Volando non ne avrebbe lasciate, ma sarebbe stato più sospetto.
Mentre cavalco mi guardo costantemente in torno.
E i cavalli? Perché non hanno preso i cavalli?
Con i cavalli il vento avrebbe lasciato un odore più forte e per me sarebbe stato più facile seguirli.
Ma Irene non sa quanto mi si sia sviluppato l'olfatto in questo ultimo lasso di tempo. La guerra mi è stata molto utile.
Posso seguire sia le tracce della carrozza che il loro odore.
Arrivo quasi subito dove inizia in pieno la città, qui però le tracce girano.
Annuso l'aria e percepisco, anche se minimo, il profumo delle due donne.
Si sono allontanate dal centro città.
Altro che passeggiata di piacere.
Maledizione.
Irene, che cosa hai in mente?
Tranquilla Lucy, ti troverò. Non ti lascerò nelle mani di quella donna e del suo mago.
<< Più veloce.>> Batto il fianco dell'animale che esegue.
Irene deve pregare che ne lei e ne il suo mago abbiano torto un capello alla maga.
<< No!>>
Sento un urlo. È lei?
Si è lei. È lei.
Incoraggio il cavallo ad andare più veloce e mi accontenta iniziando a galoppare tra gli alberi di una boscaglia sempre più fitta.
Vedo gli alberi che mi passano davanti, andare poi di lato e sparire nella frazione di un millesimo di secondo.
<< No!>>
Sento nuovamente la sua voce urlare, ora è più vicina.
Freno l'animale e mi avvicino lentamente. Non posso farmi sentire.
Anche se sarà difficile nascondersi da Irene.
Scendo da cavallo e mi abbasso per confondermi con la natura intorno a me, sfrego anche delle foglie cadute a terra sulla pelle e sui vestiti passo della terra umida, per cercare di nascondere un po' l'odore.
Chissà se funzionerà. In guerra erano espedienti utili.
Ma in guerra non ero contro Irene.
Dannazione.
Cerco di avvicinarmi mettendo i piedi solo dove c'era del terriccio morbido. Non posso rischiare di fare rumore.
L'unico modo che ho per avere un vantaggio su di loro è l'effetto sorpresa.
Non mi illudo.
Aguzzo l'udito.
Sta parlando Gérard.
<< Dimmelo! Sei tu non è vero? Ti ho riconosciuta!>> Le afferra con irruenza il mento tra le dita e le scuote la testa per farsi guardare.
Come osa trattarla così?!
Devo fare subito qualcosa...ma cosa?
Mi guardo intorno cercando una soluzione.
Come posso attaccarli per portare in salvo lei?
Dannazione non mi viene in mente nulla.
<< Lasciami stare! Non so di cosa tu stia parlando!>> Lo guarda negli occhi e gli urla contro.
Sembra un animale incattivito per la paura.
Ha le braccia legate dietro la schiena da una corda che le stringe i polsi, è in ginocchio e anche le caviglie hanno subito lo stesso trattamento. Ha anche un pezzo di stoffa intorno al collo, questo sta a significare che era imbavagliata.
Maledetti.
Ma cosa vuole Irene da lei?
<< La Principessina fa la difficile, eh? Ti conviene parlare.>> Le si avvicina anche la draga.
Principessina?
Mi interesso più alla conversazione ora, invece che a trovare un modo per intervenire.
<< Non sono la principessa!>> Ribatte.
<< Fandonie! Sono un mago anche io, conosco la famiglia reale!>> Gérard le lascia andare il viso.
La famiglia reale?
<< Tu dovresti essere morta.>> Sussurra inviperita Irene.
Perché Lucy dovrebbe essere morta?
<< Tutti vi davano per morta.>> Ripete con più pacatezza il mago.
Quindi lei è veramente la principessa?
No non può essere.
<< Cosa volete da me?>> Sembra quasi un ringhio.
Quindi è vero? Questa è un'ammissione?
Lei è la principessa dei maghi?
Lucy...
Serro i pugni.
Maledizione.
Lucy.
Non è solo una semplice maga.
Ora capisco il perché dei suoi comportamenti eleganti e della conoscenza del bonton a tavola.
Questo complica ulteriormente le cose.
<< Come fate ad essere viva? Vi avevano trovata e vi avevano...insomma tutto il regno sapeva della vostra morte.>> Gérard si inginocchia davanti a lei per guardarla meglio in viso.
<< Ricordo poco di quei giorni. >> Abbassa la testa, sconfitta.
<< Stai tranquilla, non dirò a nessuno del tuo segreto, devi solo accettare di aiutarmi.>> Si china anche Irene.
<< Cosa volete che faccia?>> Si vede e si sente tutto il suo risentimento.
Estraggo piano la spada...che non ho!
Dannazione non ho preso la spada!
Ok, niente panico, sono un drago, non mi serve una spada.
<< Consegnami le chiavi.>>
<< Non le ho con me!>>
Irene, spazientita, sbuffa e prende per i capelli Lucy facendola urlare di dolore.
No, così è troppo.
Metto da parte la sorpresa della scoperta e la curiosità di quella richiesta, devo agire subito.
Esco dal mio nascondiglio mettendomi davanti a loro con già i pugni infuocati.
<< Lasciala, Irene.>>
Si volta ridendo, non sembra nemmeno poi tanto sorpresa.
<< È una minaccia Natsu? Sono più grande di te di 100 anni e se questo non ti basta ho Gérard qui con me.>> Mi sfida, mi guarda, ma non lascia la presa da Lucy.
<< Non mi fai paura. Ho detto che devi lasciarla andare.>>
Mi preparo ad ingaggiare lo scontro con uno dei due, o tutti e due.
Sono veramente imbestialito.
Sto usando anche un tono minaccioso che non credevo di poter usare mai contro Irene.
<< Hai sentito principessa? Rischierebbe la vita per te.>> La strattona a terra lasciandole i capelli.
La bionda mugola di dolore.
Ti proteggerò, te lo prometto.
Lucy...
<< Irene. Perché sei entrata in casa mia, comportandoti da amica, se il tuo scopo era questo? Pretendo una spiegazione.>> Digrigno i denti. La rabbia cresce. La fiamma brucia sempre più forte e scalpita ancora più spaventosa quando guardo Lucy a terra legata e dolorante.
<< Volevo solo farmi due chiacchiere con lei.>> Alza le spalle sorridente.
Mi sta prendendo per il culo?
<< Ora le farai con me.>>
Sciolgo i muscoli delle braccia, apro e chiudo le mani.
Potrei fare attacchi a distanza...no a distanza mi annienterebbe.
Devo cercare di avvicinarmi. Fisicamente sono più forte di lei.
O almeno lo spero.
Ma Gérard?
Lui mi preoccupa di più, non conosco il modo in cui combatte e la sua magia, non so se sia più forte nel corpo a corpo o negli attacchi a distanza, non so se ha un punto debole, di lui non so nulla.
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La Meraviglia Di Fiore
Fanfiction"Quando la vedo entrare strabuzzo gli occhi. Per tutti i cieli se è bella. È bionda, capelli lunghi, più o meno della mia statura, è formosa al punto giusto e nei punti giusti... Mi avvicino di più. Cosa avevo detto prima degli occhi marroni? Mi...