Sono con la schiena poggiata all'albero, in equilibrio su un ramo, tra le braccia il corpo impaurito della maga dai capelli dorati, che mi guarda con gli occhi lucidi di stupore.
Neanche lei si aspettava di schiacciarmi, con il suo corpo, addosso al tronco.
Però non mi dispiace che mi stia così addosso, non mi dispiace nemmeno tenerla stretta tra le braccia con la scusa di non volerla far cadere, figurarsi poi se mi dispiace il suo naso che sfiora il mio per colpa della troppa vicinanza.
Troppo schietto?
Maledizione, non riesco proprio a smettere di guardarle il viso rosso e di stringere la presa sul suo busto.
Quindi non era colpa del vino, dopotutto.
Mi perdo anche adesso a guardarla.
E lei guarda me.
Ho la sensazione che lo stia facendo adesso, per la prima volta.
La sua mano sul mio petto stringe la sciarpa.
Ho ancora la presa sul suo braccio piegato tra i nostri corpi.
Io...potrei farlo adesso. Potrei azzardare.
Ho il terrore di ricevere un rifiuto netto, di darle fastidio...ma non posso non far scorrere la mia mano lungo il braccio, per raggiungere la sua.
Riesco a stringergliela.
<< Ti...ti sei fatta male?>> Sussurro.
Scuote la testa per negare.
Sono un rammollito, sul serio.
Perché non riesco nemmeno a mantenere il ritmo calmo del respiro?
E poi avevo appena smesso di pensare che tra me e lei non ci potesse essere nulla, che non posso volere nulla e...come ci sono arrivato a questo?
Addirittura stavo prendendo in considerazione Irene. Dannazione.
Ma non è mia la colpa se stringendola così mi sono sentito improvvisamente a casa, io che a casa non mi ci sono sentito mai. Che colpa ne ho se tremo ad ogni più piccolo contatto con la sua pelle? Se questo abbraccio ha risvegliato in me sensazioni così forti che credevo impossibili da provare per un essere umano, se è tutto così famigliare e strano e meraviglioso, ma spaventoso allo stesso tempo...
Questa stretta mi riporta ad un ricordo passato...un ricordo non mio. Come se appartenesse ad un'altra vita.
Che idiozie vado dicendo?
Quando gli sono lontano riesco a ragionare razionalmente, ma solo in quelle occasioni, perché poi appena mi si avvicina è questa la fine che faccio. Mi manca il fiato.
I suoi occhi risvegliano qualcosa in me che era sempre stato assopito e riesco a percepire in lei la mia stessa confusione.
Cosa si desta nel suo animo quando è con me?
Perché riesco ora a leggere così chiaramente nei suoi occhi...una realizzazione sconcertante, un desiderio di essere riconosciuta dal mio sguardo.
Sono tremendamente confuso.
L'odio ed il rancore sembrano essere scomparsi del tutto.
<< Sei tu...>>
Sono...io?
Che significa?
Io sono...io?
Perché non riesco a tornare con i pensieri al suolo? È come se stessi in un altro pianeta, ma che finalmente fosse il mio.
Lucy...
Il fuoco.
No.
Non voglio farle del male.
Non ci voleva adesso.
Non adesso.
La allontano velocemente allungando le braccia per separarci. Sembra stupita del mio gesto così repentino.
Devo ritrovare la calma.
Il mio fuoco sembra avere un sapore diverso, c'è qualcosa che è cambiato in esso, ha un non so che di malinconico che mai aveva avuto prima.
Cos'è cambiato in me?
Riesco a tenerlo a bada comunque.
È strano, solitamente infuria in me quando ho delle emozioni rabbiose o infelici, ma ora non ho niente di tutto ciò nella mente, avevo solo lei e la sensazione del suo corpo addosso al mio.
Che sia passione?
Ma non può essere.
<< Natsu...>>
Alzo lo sguardo su di lei, sembra intimorita, ha le guance rosse e gli occhi lucidi. Ha paura di guardarmi?
Cosa le prende?
Perché non mi scansa o non mi urla contro che non devo toccarla?
Ha ancora paura di cadere.
Sospiro.
Dannazione, devo aiutarla, ma se mi guarda con quello sguardo io mi sento così debole e stordito.
Allungo piano il braccio verso di lei per porgerLe la mano.
Questo fuoco che mi brucia dentro scalpita come non mai e va a ritmo con il battito del mio cuore.
Ma devo aiutarla.
Afferra la mia mano e lentamente, un piede per volta, torna vicino a me.
Sto soffrendo davvero questa volta. È faticoso reprimere le fiamme, soprattutto perché di questo tipo non ne avevo mai provate. È un nemico sconosciuto. Ma poi, sarà davvero un nemico?
<< Tutto bene? Puoi tenerti a me.>> Parlo come se avessi paura di dire qualcosa di troppo.
<< Grazie.>>
Non guardarmi così Lucy...non posso resistere a lungo. Ti prego, non guardarmi in quel modo.
<< Mettiamoci seduti, staremo più stabili.>> È un consiglio, ma è come se l'avessi obbligata dato che mi sbrigo a sedermi e la trascino con me.
Ora che è stabile posso anche lasciarla e concentrarmi sul mio problema, magari riesco a placare la bruciante sesazione.
Beh, se il fuoco dei draghi ha la propria volontà, il mio deve odiarmi a morte.
Siamo lontani di qualche centimetro ora e respirando sento tornare la normalità in me.
Tutte quelle strane sensazioni stanno piano piano sparendo, resta solo il bisogno di guardarla di tanto in tanto e di capirla.
A cosa starà pensando?
<< Natsu... è un bel nome.>>
Seriamente? Come può parlare così tranquillamente dopo quello che è successo?
Mi è sembrato come se le nostre anime, attraverso gli occhi, fossero entrare in contatto, come se si fossero riconosciute in amanti eterni.
Dovrei dirglielo? Ma lei sta facendo finta di nulla o non ha provato niente?
E quel "sei tu" cosa stava a significare?
<< Anche Lucy è un bel nome.>>
Non ho il coraggio.
Sono un cagasotto, preferisco lasciar passare e dimenticare, come sta facendo lei, perché stento a crederci che lei non abbia sentito nulla di tutto ciò, maledizione.
<< Quindi...sei andato al mare.>> Afferma guardandosi i piedi sospesi che dondolano.
Perché torna su quell'argomento?
<< Si, ad Irene era parsa una bella idea e alla fine siamo andati.>>
Glielo avevo detto già prima che ero andato con la draga, ma ora a ripeterlo mi sento quasi in colpa.
<< Ah già, con Irene.>>
E ora che sta a significare quello sbuffo?
Le ha dato fastidio?
Prima non sembrava.
<< Io l'avevo chiesto a te ma hai rifiutato.>>
Ma perché non chiudo questa boccaccia maledetta?! Perché?!
<< Non avevo rifiutato.>> Mi fa notare con ancora lo sguardo basso.
Infondo, a ripensarci è vero, non aveva detto proprio di no. Non aveva risposto affatto.
<< Ma non hai risposto e poi non sei venuta nemmeno a dormire in camera.>> Mi sono innervosito un po'. Non può farmi passare come colpevole adesso, sembra quasi che io abbia preferito Irene a lei quando in realtà avrei voluto solo lei. << Era un chiaro messaggio.>> Concludo.
La vedo stringere i pugni e gli occhi.
<< Ma quale messaggio?! Te ne eri andato lasciandomi li e temevo non mi volessi in camera, che avessi chiuso la porta per non avere scocciature e per poter dormire sul tuo letto.>>
Cosa? Ma è seria? La colpa ora sarebbe la mia che me ne sono andato dalla cucina?
La guardo con gli occhi sbarrati dallo stupore prima di assottigliarli di nuovo.
<< Me ne sono andato perché mi avevi nuovamente allontanato e ti sarebbe bastato passare davanti alla stanza per vedere che la porta era socchiusa e che ero sul divano!>> sbatto il pugno sul tronco di lato.
<< Ciò non cambia il fatto che hai rimpiazzato in fretta la mia presenza, sottolineando che non era importante andare con me ma con qualcuno.>>
Alza ancora di più il tono della voce.
<< Cosa le dicevo? Che non volevo venisse? Erano anni che non la vedevo.>> La imito.
<< Hai ragione.>> Sembra calmarsi.
<< Non dovevi dirle proprio nulla, hai fatto bene. In cucina sono stata scortese, ma solo perché ho capito il tuo gioco e andandotone me ne hai data la conferma.>> Sospira e alza la testa per guardare il cielo oltre le fronde.
Ma ora che le prende? Che gioco starei facendo?
<< Ma che ti passa per la mente a te? Mi sono sempre comportato bene, ti ho rispettato e...>>
<< Mi usi per i tuoi sensi di colpa!>>
Non mi lascia finire la frase.
La guardo sorpreso da quella frase urlata come se fosse una liberazione.
Io uso lei?
Beh, l'ho ammesso prima, si, e sapevo lei se ne fosse resa conto ma...per uno scopo diverso in realtà.
Che significa che la uso per i miei sensi di colpa?
<< Ma cosa stai dicendo?>> La guardo accigliato ma tiene nuovamente la testa bassa e mi impedisce di vederle il volto. Emana una strana tristezza, però.
<< Tu...>> Esita un po'. << Hai sempre detto di avermi scelta perché non ero servizievole, perché avevo il coraggio di essere vera e di dimostrare il mio disprezzo per quelli come voi...>> Sembra si sia lasciata andare, l'agitazione ha ancora il controllo sulla sua voce ma sembra non voler più ricominciare a strillare. << Tu mi hai scelta perché hai un disperato bisogno che qualcuno ti faccia sentire in colpa. Non vuoi dimenticare, ti vuoi ricordare costantemente le cose per il quale credi tu debba essere odiato e vuoi che sia io a ricordartele.>> Stringe i pugni di nuovo.
Sta forse trattenendo le lacrime?
<< Qui hai solo gente che conosce il Natsu che giocava da bambino e che poi è partito, ti conoscono bene ma appunto per quello tendono a giustificarti, tu non vuoi essere giustificato, tu sei tornato e non sei quello che eri prima di partire, io posso solo giudicare quello che so di te e quello che mi fai vedere e questo ti piace. Ti auto infliggi una punizione e godi del tuo dolore credendo di non meritare altro.>> sospira, credo per prendere il coraggio di guardarmi, resta stupita nel notare che io già stavo guardando lei, forse con l'aria da idiota, forse con gli occhi un po' lucidi come i suoi.
<< Non voglio più fare parte del tuo stupido gioco di autocommiserazione. Non voglio più ricordarti costantemente i dolori che hai causato e quanto odio ti meriti per questo. Non posso odiarti io per tutti quelli che non lo fanno.>>
Una lacrima scende dal suo occhio destro. Una sola lacrima. Sussulto nel vederla calare lungo la guancia rosea.
Ha così tremendamente ragione.
Ho passato questo ultimo anno a chiedermi perché la gente non mi odiasse, perché avevo amici sempre intorno dopo tutte le cose che ho fatto. Amici maghi per di più. Avevo bisogno che qualcuno mi guardasse come mi guardavano i maghi che uccidevo in battaglia. E, maledizione, lei ci si avvicinava parecchio.
Per quante cose avevo avuto bisogno di lei senza rendermene conto?
Perché lei c'era arrivata prima di me?CIAO!
NON SCRIVO SPESSO SOTTO I CAPITOLI MA VI GIURO CHE NON È PERCHE SONO STRONZA AHAHAHAH.
COMUNQUE, VI STA PIACENDO LA STORIA?
VORREI TANTO SAPERE I VOSTRI PARERI.
GRAZIE DI TUTTO ❤️
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La Meraviglia Di Fiore
Fanfiction"Quando la vedo entrare strabuzzo gli occhi. Per tutti i cieli se è bella. È bionda, capelli lunghi, più o meno della mia statura, è formosa al punto giusto e nei punti giusti... Mi avvicino di più. Cosa avevo detto prima degli occhi marroni? Mi...