Zulema's P.O.V.
Una settimana lì e qualcosa era cambiato. Ero rimasta sette giorni nella mia vecchia casa dedicandomi ad una passeggiata ogni mattina ed ogni sera. Le idee mi si erano schiarite, ma togliersi Macarena dalla testa era stato molto più difficile di quanto pensassi. Spesso avevo chiesto a Saray di passare per la scuola e farmi sapere come stesse. Ci avevo pensato tanto, e sapevo bene che l'ultima cosa che volessi era ferire Macarena. D'altro lato era anche necessario considerare le mie sensazioni nella stessa maniera. Era bastato un primo litigio per farmi capire che forse non fossi ancora in grado di mantenere una relazione stabile. Non se ogni cosa possa portarla a dubitare di me, e quindi a farmi dubitare di me stessa. Non so se sono pronta a qualcosa del genere, nonostante la mia età. Il fatto che siamo costrette a mantenerla una cosa segreta, a non viverla come vorremmo, mi abbatte ancora di più. Una delle cose che mi è apparsa più chiara durante questi giorni è che, senza dubbio, quello che provo per la bionda non è diminuito neanche un po'. Sono sentimenti forti quelli che ho sviluppato nei suoi confronti.
Era da anni che non mi sfogavo con le lacrime davanti a qualcuno, e in più, solo Saray ne era stata testimone. Con Macarena era semplicemente successo, forse perché con lei ho sempre avuto il vantaggio di sentirmi più spontanea che mai. È l'effetto che ha la bionda su tutte le persone che si ritrova intorno.
Quando la vidi stamattina cercai di distrarmi il più possibile. Averla di nuovo costantemente in testa dopo una sola settimana non mi avrebbe fatto bene. Ma ovviamente evitarlo fu impossibile, visto che la mia alunna continuava a lanciarmi occhiate ogni due minuti, mentre mi impegnavo a fingere di non notarlo. Poi accettai la sua proposta perché, a dirla tutta, mi distruggeva solo vederla in quel modo a causa mia. Vederla triste per il dubbio di non potermi avere più. Ancora mi chiedo come possa essere possibile che io sia diventata così per una persona. Così importante.
Passai il resto della mattinata con Saray, ringraziandola mille volte per i documenti con i quali mi aveva aiutata. Mentre cucinavamo la cena insieme mi aveva poi torturata con altre mille domande riguardo Macarena e cosa avrei fatto o cosa non avrei fatto. Il punto è che non ne avevo la minima idea. Che cazzo avrei detto una volta che l'avrei avuta davanti con quegli occhi e il rischio di farla piangere di nuovo?..
Sapevo che si trattasse di paura, il mio tipico timore che impongo da sola su me stessa. Sapevo si trattasse di insicurezza, e forse delle voci che ancora mi dicono di non essere abbastanza. Perché infondo è così che sono cresciuta, con genitori che non aspettavano altro che un'ennesimo bambino capace di superarmi, così da rimproverarmi un'altra volta."Uscirete?"
Mi chiese Saray imboccandosi con il cucchiaio pieno di pasta ancora calda.
"Non lo so..credo di sì. Ancora non mi ha scritto"
"Allora fallo tu..no?"
Ci avevo pensato ovviamente, ma non ne ero sicura. Era come se sentissi una sorta di giusta motivazione per restare dalla mia parte, ancora. Nonostante fossi ben consapevole dei miei limiti, non voleva dire che Macarena non avesse sbagliato dubitando di me con così tanta immediatezza, e che l'avesse fatto con quelle parole.
"Zule..fare la permalosa non serve a un cazzo adesso. Lo sai meglio di me"
La mano della mia amica finì sul mio braccio, catturando la mia attenzione.
"Scrivile, vedetevi..cercate di riprendere da dove avete lasciato"
Consigliò, portando altro cibo nella sua bocca. Ammetto che soltanto sentire quel tipo di scenario mi fece sollevare. Non sarebbe mai stato così semplice, ma aveva ragione...come sempre.
Così annuii e afferrai il cellulare.

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Ma Io Voglio Te
RomanceZURENA AU- Zulema Zahir, capo di una delle imprese più conosciute di Madrid, comincia il suo percorso in qualità d'insegnante nell' European School of Economics della città. Macarena è invece l'alunna modello che tutti desiderano, con piani precisi...