Maca's P.O.V.
Mentre inzuppavo il cucchiaio nella tazza ripensavo alla fermezza di quella donna la sera precedente. Ovviamente non aveva mostrato nessuna intenzione di interagire con i propri studenti, se non in maniera professionale. O almeno il mio tentativo di approcciarla in maniera un po' più formale non aveva fatto effetto. Anzi, ero finita per imbarazzarmi da sola. Il solo pensiero mi porta a mordere i cereali con più forza di prima. Non prevedo nessun anno allegro o un po' più facile degli altri. Questa professoressa aveva piani ben diversi in testa. Dall'altro lato, mi sentii un'eroina quando riuscii ad offrirle il caffè procurandomi un debito da parte sua. Sapevo che una come lei non l'avrebbe mai accettato, perciò lo feci senza esitare e funzionò. Sono curiosa di come andrà stamattina.
"Mi spieghi con quale sacra forza ti svegli così presto?.."
La voce della riccia mi fece voltare lo sguardo. Era ancora del tutto spettinata e assonnata. Non cambierà mai questa ragazza..
Mentre portavo la tazza nel lavandino mi accorsi di Yolanda che già pronta usciva dal bagno."Apparentemente l'eccezione non sono io"
Brontolai divertita, seguendo come ogni mattina le mosse svelte della nostra amica ritardataria.
"E sono le 7:45"
"Ma come..due minuti fa eran-cazzo"
Cadde a terra mentre cercava di infilarsi le scarpe con velocità. Non c'era neanche più il bisogno di guardare Yolanda, le sue risate trattenute si percepivano anche in lontananza.
Dopo una ventina di minuti eravamo già all'università. Questa gonna non smetterà mai di stancarmi. Preferirei qualche indumento comodo per una volta all'anno, ma figuriamoci se lo permettono. All'entrata salutai Fabio, poggiato al muro accompagnato da quel cretino di Valbuena.
"Buongiorno Ferreiro, hai dimenticato di alzare la cerniera"
Istintivamente portai gli occhi sulle mie gambe, senza neanche ricordare di avere una dannata gonna e non un paio di jeans. Magari fosse possibile.
Brontolai senza neanche guardarlo, non ne valeva la pena. Rizos e Yolanda erano pronte a replicare dopo che l'ignorante si era messo a ridere da solo davanti alla sua battuta, ma le afferrai per le mani trascinandole dentro."Giuro che uno di questi giorni gli metto la testa nel cemento"
"Non c'è bisogno.. più gli diamo retta peggio è"
Risposi loro sospirando. L'unico problema è che diventa decisamente stancate anche ignorarlo dopo del tempo, ma non c'è altra via. Appena voltammo l'angolo per giungere ai nostri armadietti vidi la professoressa Zahir parlare con Palacios alla porta della nostra classe. La guardai mentre la mia mano cercava anche di aprire la piccola porta di metallo che avevo davanti. Ci volle poco perché il suo sguardo si spostasse su di me. Parlava, discuteva con il prof davanti a lei, ma mi dedicava qualche occhiata repentina ogni cinque secondi, finché poi non mi salutò sollevando la testa con un movimento rapido. Ricambiai sorridendo, ancora con la paura che non potesse rispondere nella stessa maniera, infatti subito dopo entrò nell'aula accompagnata da Palacios. Incredible come possa imbarazzarmi anche a distanza. Questa donna sarà la mia fine.
"Maca, ancora con quella?"
"C-che?"
Riportai le mani nell'armadietto aggiustando qualche libro che non mi sarebbe servito per le prossime ore.
"Dopo ieri sera non hai smesso di parlare di quel nuovo elfo dell'inferno e ora non smetti di fissarlo"
Le parole di Yolanda mi smossero dallo stato ingenuo nel quale mi trovavo.
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Ma Io Voglio Te
RomanceZURENA AU- Zulema Zahir, capo di una delle imprese più conosciute di Madrid, comincia il suo percorso in qualità d'insegnante nell' European School of Economics della città. Macarena è invece l'alunna modello che tutti desiderano, con piani precisi...