Chapter 49

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Maca's P.O.V.

Era passato un mese dalla notizia di Miranda, ed era stato un periodo indaffarato sia per me che per la mia partner. Avevo scoperto qualcosa di nuovo? Certamente. Zulema era andata ogni settimana all'ospedale per aiutare la preside, accertandosi che tutte le cure del marito andassero a buon fine. Tante volte mi ero recata lì con lei, notando la sua iperattività nei suoi gesti. Faceva di tutto, sistemava borse, parlava con i dottori, consolava Miranda quando lei scoppiava in un pianto di sfogo negli angoli bui della struttura. Era difficile vederla così. Vedere anche la mia ragazza venire influenzata pesantemente dalla questione. Questo, però, mi aprì una finestra. Mi fece inoltrare in un mondo della mia Zulema che non avevo del tutto chiaro prima. Lei aveva deciso di prendere totalmente in mano la situazione, come se quell'uomo fosse parte della sua famiglia.

È un uomo spettacolare.

Miranda non merita tutto questo.

Mi aveva detto, quelle volte in cui era tornata tardi da quel luogo e i suoi vestiti avevano l'odore di camici ospedalieri. Ma quello che capii era che Zulema avesse messo tutta se stessa in quell'accaduto. L'amore e la tenerezza che aveva mostrato in quei giorni furono una realizzazione spettacolare per me. Era oltre tutto quello schifo del suo passato, era oltre il male che le avevano fatto. Questa era una parte preziosa della nuova Zulema..e mi faceva impazzire. Mille volte aveva cercato di scusarsi ancora con il fiatone, nei momenti in cui arrivava in ritardo a piccoli appuntamenti che avevamo organizzato.

Lo siento muchísimo...davvero Maca, perdonami

E a me mi si rompeva il cuore. Non le davo colpe, che diritto avevo?..
Immaginarla lì, così speranzosa e colma di voglia di vivere per qualcun'altro non faceva altro che aumentare il mio amore nei confronti della buona persona che era. Finivo per abbracciarla, e spesso tremava tra le mie braccia. Le guardavo il viso e alcune lacrime le cadevano sulle guance. Le toglievo via, la baciavo, e la maggior parte delle volte ci addormentavamo intrecciate tra il calore dei nostri corpi. Era anche successo che, per i suoi inutili sensi di colpa, si facesse trovare davanti alla piscina con un tavolino preparato raffinatamente. Tovaglia bianca, una colazione abbondante con croissants e succhi di frutta. E il sole, anche se debole, colpiva durante le mattinate, facendomi risvegliare e recare sotto per poi incontrarla lì. Aveva lo sguardo tenero e un po' imbarazzato e la sua solita eleganza..anche se in pantalone da tuta e T-shirt.

Quello che intendo è che Zulema è il meglio che potesse essere, e io mi sento così fortunata nell'averla mia. Oggi, dopo un periodo critico ormai all'orizzonte, avrei sorpreso la mia profe mentre insegnava agli alunni. Lo meritava. Era stanca, forse distrutta per tutti i sacrifici che stava facendo con l'intento di accontentare tutte le persone che aveva intorno. Mi fermai nel parcheggio dandomi un'ultima occhiata allo specchietto, aggiustai vestito e capelli, ai quali mi ero dedicata con la piastra dando origine a dei boccoli delicati. Sicuramente mi avrebbe presa in giro per come mi fossi conciata, ma volevo renderla una giornata bella. Anche se era una qualunque, volevo fosse la sua giornata qualunque indimenticabile.

Miranda era fuori la scuola con una sigaretta tra le dita. La vidi terminare una chiamata e rivolgermi un sorriso.

"Hey, che ci fa la biondina qui?"

"Miranda...come stai? Come va?"

"Tutto bene..sembra meglio"

Mi invitò ad entrare notando il caffè e gli snack che portavo tra le mani.

"Vedo che hai qualcosa di panificato, hm?"

"Si..le volevo fare una sorpresina"

Dissi timidamente. Miranda sembrava una mamma orgogliosa in questi momenti, con un occhiolino qualvolta si trattasse di una mossa perspicace da parte mia o della mora.

Ma Io Voglio TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora