Chapter 21

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Maca's P.O.V.

Fu una delle sensazioni più profonde vedere Zulema immersa in quella fragilità a causa mia. Venni avvolta da un senso di colpa troppo intenso quando mi spiegò cosa fosse successo, dopo che l'avevo attaccata interrottamente con presupposizioni sbagliate. È che dopo che aveva spudoratamente ammesso che fosse uscita con quella donna, mi sentii usata, mi sentii stupida per averci creduto anche per un attimo. Le dissi che forse quello che avevamo creato fosse un errore, un impulso a cui avevamo dato corda troppo in fretta. Notai come l'avessero distrutta le mie parole, e ammetto che avevano fatto male anche a me stessa quando le pronunciai.

Era passato un po' da quel litigio, e la prof aveva casualmente deciso di tornare per una settimana in quel suo vecchio paesino sperduto. Girava voce che dovesse riprendere un piccolo progetto lì, ma ci credevo poco.

"dammi tempo"

Mi aveva detto, ed era quello che stava ottenendo, lontana da me da ormai quattro giorni. Quattro giorni in cui affondavo sempre di più nel pentimento. Mi mancava..e non poco. L'idea di averla ferita in quel modo mi rendeva la persona più cattiva che potessi mai immaginare.

"Maca"

Come avevo potuto dirle tutte quelle cose senza neanche darle la possibilità di replicare?..come potevo essere così incosciente e irrispettosa?

"Maca!"

La mano di Yolanda continuava a scuotermi, così tornai ad osservarmi intorno, notando che mi trovassi in classe, abbandonata sul banco. Fortunatamente Palacios era molto più distratto di me per dare retta al mood che portavo negli ultimi giorni.

"Devi riprenderti..basta stare così"

Rizos, nel frattempo, mi guardava dal suo posto con degli occhi colmi di compassione, ma non mi importava in quel momento. Volevo soltanto sapere qualcosa in più di Zulema. Era scomparsa dai social per diventare difficilmente rintracciabile. Avevo pensato di scriverle tante volte, ma volevo accontentarla, nonostante la sua distanza stesse diventando una tortura.  Come se mi stessi astenendo da qualche dipendenza, una di quelle da cui non vuoi guarire.

Entrambe le mie amiche sapevano esattamente cosa fosse successo. Quando dissi loro del mio comportamento decisero di guardarmi in silenzio per qualche secondo per poi abbracciarmi. Ero stata io a sbagliare, in qualsiasi modo, ma loro non mi avrebbero rimproverata. Quello continuavo a farlo da sola.

Dopo le lezioni infernali e qualche ora di supplenza, uscimmo per dirigerci verso casa. Anche oggi avrei avuto quelle prove di ballo, però senza ritrovarmi una Zulema a fumare fuori dalla sala. Studiai poco con le mie amiche, mi preparai e mi diressi verso l'auditorium. Le prove durarono meno del solito, era sempre la stessa coreografia ormai e, in più, il countdown per il nostro saggio contava sempre meno giorni e meno ore. Sudata uscii fuori di lì, sorseggiando dell'acqua dalla bottiglietta. Proprio mentre stavo per recarmi verso l'uscita, notai una figura familiare camminare a passo svelto verso la nostra aula. Era Saray, Saray Vargas. La segretaria della mia mora. Senza esitare la seguii, pregando che potessi ottenere qualche informazione che potesse diminuire l'ansia che provavo da giorni.

"Saray?"

La donna, che vestiva con un tipico completo elegante si voltò verso di me. Il suo volto apparve sorpreso di vedermi.

"Signorina Ferreiro..le prove di ballo, giusto?"

Mi chiese, curiosa del motivo per cui mi trovassi a rincorrerla come una pazza.

"Sì..chiamami Macarena, per favore"

La supplicai, chiedendole una confidenza immediata. Lei capì le mie intenzioni e sospirò, girando il corpo totalmente verso di me, pronto ad affrontare una conversazione. Molto nel suo attegiamento la faceva somigliare alla donna di cui ero innamorata. Lo notai da come alzava il mento o metteva le mani nelle tasche.

Ma Io Voglio TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora