capitolo ventinove

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Hamrmony

I giorni passano e guardo costantemente le lancette dell'orologio che compiono il loro lavoro lentamente.
Le guardo un pò per noia, un pò per sapere quanto manca a Natale, un pò per tutto.
I giorni sembrano tutti molto monotoni: mi alzo, faccio colazione, vado all'Università, pranzo, studio in biblioteca, torno a casa, guardo qualche puntata di qualche serie o leggo, ceno e infine di nuovo a letto.
Nulla di che, tutto uguale.
Vorrei qualcosa che mi facesse cambiare ogni tanto questi piani ma non succede.
Tancredi non lo vedo più.
È venuto giusto una domenica qui, siamo andati a fare quattro passi al "nostro" parco, abbiamo chiarito che quel quasi bacio era stato un malinteso da parte di entrambi e poi ci siamo scambiati i numeri.
Da allora non lo vedo perchè siamo ritornati al punto e da capo.
Lombardia zona rossa e non si poteva andare a casa di amici, solo andare a fare la spesa e giusto fare qualcosina che non prevedeva contatti.
Per l'appunto dopo quei giorni monotoni, quelli successivi non solo erano monotoni, ma malinconici e nostalgici.
L'Università aveva chiuso e bisognava seguire i corsi online.
Il punto che a malapena riuscivo a prendere appunti, perchè la connessione andava e veniva, stare quattro e a volte anche cinque ore davanti allo schermo non riuscivo per i miei poveri occhi.
Era stressante.
Per questo aspettavo le feste, giusto per avere un pò di pietà di questa cosa della didattica.
Per il resto sapevo che questo Natale non sarebbe stato davvero il solito Natale.
L'aria natalizia nemmeno la si sentiva.
Settimana scorsa ero uscita giusto per andare a prendere due regali alle mie coinquiline, ma mentre passeggiavo per le strade, erano vuote e prive di magia.
Di solito chiunque aspetta quel periodo per vedere la città accendersi e illuminarsi di magia, assaporare l'aria e ammirare le varie decorazioni, ma quest'anno il vuoto. Come se fosse passato un Anti-Babbo Natale e avesse rubato tutto con sé e portato chissà dove.

Le lancette dell'orologio in salone ticchettano e compiono i loro monotoni movimenti.
Fra due ore è la vigilia.
Vigilia per le altre persone normali, ma per le directioners è ben altro.
Questo perchè sarà il compleanno di quel piccolo ragazzo castano, dagli occhi azzurri unici, basso, con tanta voglia di sorridere e splendere. Forse in tutto ciò è lui insieme agli altri cinque che continuano a farmi avere forza, altrimenti adesso non so nemmeno dove sarei.
Forse non sarei nemmeno qui in questo divano, di questo appartamento, di Milano. Bensì potrei essere non saprei.
È davvero grazie a loro che ho imparato a non arrendermi, a seguire i miei sogni. Tutti, fino all'ultimo.
A combattere per ciò che è giusto, cercando nel mio piccolo di abbattere i pregiudizi e gli stereotipi.
Ognuno di essi mi ha insegnato qualcosa.
Louis a mostrarsi forte davanti agli altri.
Harry a far capire che non esistono le etichette.
Niall a sorridere in qualunque situazione.
Liam ad avere coraggio.
Zayn a mettere prima te stesso e la tua salute avanti.
Insomma hanno davvero insegnato qualcosa e sono da apprezzare.

E così aspetto che il tempo scorra mentre in tv inizia Elf e presa dal film non bado più all'orario.

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Ehy gente!
È davvero più corto del previsto questo capitolo, ma è tutto ciò che sono riuscita a scrivere, dato che i giorni arancioni sono andata a lavorare e quelli in rosso, sono semplicemente stata in famiglia a giocare e guardare film. Insomma non ho badato per quasi niente al cell.

Comunque in questo capitolo ho voluto far uscire di più la parte directioner della protagonista, che poi si sa che Harmony per molte cose l'ho rispecchiata in me.
Vabbuò spero che lo apprezziate lo stesso.

E anche se in ritardo buon 2021 (che per me è iniziato abbastanza bene con il mv di TPWK).

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora