capitolo ventisei

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(Sto scrivendo questo capitolo con What Makes You Beautiful nelle cuffie, quindi non so dove mi porterà la song)

Tancredi

Con la coda dell'occhio la guardo.
È così immersa nei suoi pensieri mentre osserva il paesaggio circostante.
Arriccia il naso concentrandosi in qualcosa.
Sposta delicatamente dietro l'orecchio una ciocca ricaduta dalla coda.
Le sue guance sono leggermente rosse. Non so se sia per il caldo che c'è in auto, dato che ho acceso l'aria calda.
I suoi occhiali di tanto in tanto le scivolano lungo il naso e se li solleva, in maniera dolce, leggera.
Si passa la lingua in modo innocente sulle sue labbra, probabilmente asciutte.
Pensa di apparire piccola agli occhi della gente e, in parte è così, al tempo stesso di non essere vista. Ma i miei occhi vedono altro, lei è bella, più che bella in quei piccoli gesti e al tempo stesso sexy. Sì, diavolo che lo è e non devo pensare adesso a questo.
Devo concentrarmi alla guida.
Poggio una mano sulla sua gamba.
Solo per farle capire... Non lo so nemmeno io cosa vorrei farle capire, però il mio non è un gesto del tipo "voglio portarti a letto", è delicato e dolce. Forse un significato glielo so dare, ovvero "io sono qui, per qualunque cosa". Perchè poi lei non è quella ragazza da essere scopata e lasciata lì, anzi nessuna donna lo è, però nel senso lei non vuole solo sesso da un uomo.
Vorrebbe qualcuno che l'amasse.
Qualcuno che la rispettasse.
Qualcuno con cui avere una famiglia e andarne fieri.
Qualcuno che non potrei essere sicuramente io.
Sono troppo poco per lei.
Non sono adatto a lei.
Ho cercato di starle lontano mentre ero a Roma.
Ho cercato di dimenticarla distraendomi con il trasloco.
Ho cercato, ma la mia mente ha vagato da sola.
Andava fissa a lei.
La pensavo constantemente.
Mi piace e su questo non ci piove.
Ma non posso chiedere nulla di più.
Perchè proprio nel momento in cui sto dando vita ai miei pensieri e sorridendo,  lei mi ricambia la stretta alla mano.
Dice quelle parole e la mia mente si sofferma a "sei davvero un amico".
Mi sono bastate quelle a farmi risvegliare dal mio momento.
Vorrei sottrarmi dalla sua stretta, come se mi fossi scottato, ma non posso o forse non voglio in fin dei conti.
Così le dico semplicemente "farei qualunque cosa per te, bimba".
L'ultima parola l'ho detta per poter vedere la sua reazione.
Giro velocemente la testa e le sue guance sono ancora più rosse.
Quindi Harmony, sono solo un amico o arrossisci per chiunque ti chiami bimba?
Glielo vorrei davvero dire, ma evito, non voglio rovinare nulla.
Riporto la mia attenzione alla strada e continuo a guidare.

Dopo una ventina di minuti, arriviamo sotto casa sua.
Parcheggio e fisso davanti a me.
Inizio a trovare interessante l'auto davanti a me. Una Fiat Panda celeste.
Lei non scende.
Non sento nessuna portiera aprirsi.
Le do una rapida occhiata.
Le sue mani giocherellano tra loro.
Il viso abbassato a fissare quel movimento.
La ciocca prima dietro l'orecchio, adesso le è ricaduta.
Gli occhiali leggermenti scesi.
Nella radio fa da sottofondo una vecchia canzone.
Non proprio tanto vecchia.
Se non ricordo male, What makes you beautiful degli One Direction.
Nonostante non gli segua molto e non sia un grande fan, però c'è da dire che loro non saranno mai meteore. Sono e saranno una di quelle band di cui si sentirà parlare per anni.
La loro musica non tramonterà mai.
Smetto di pensare alla musica e mi concentro su di lei.
Adesso guarda la radio come incantata.
Credo di aver capito.
Le sposto la ciocca mettendola dietro l'orecchio.
Alza la testa e i suoi occhi incontrano i miei.
Rimango incantato dalle sue iridi castane scure.
Poggio la mano destra sulla sua guancia e la accarezzo con il pollice.
Chiude le palpebre al mio contatto.
Mi avvicino lentamente.
Più lento possibile per paura che si possa sottrarre da un minuto all'altro.
Sono così vicino da sentire il suo respiro colpirmi.
Socchiudo gli occhi e...
Il cellulare inizia a squillare nell'abitacolo.
Cazzo! Impreco.
Mi allontano da lei.
Riapre gli occhi e noto che c'è una piccola delusione.
Me ne pento.
Avrei voluto baciarla. Con quella canzone di sottofondo e sarebbe stato romantico, ma quell'aggeggio proprio adesso doveva suonare.
Lo prendo dal porta oggetti e leggo il nome di Diego.
In questo momento lo potrei davvero odiare.
«Che diavolo vuoi?» rispondo.
Mi passo la mano libera tra i capelli nervoso.
«Passi dal supermercato e prendi le birre. Non ne abbiamo più» questo è un motivo valido, davvero? Appena torno a casa lo picchio.
Harmony mi saluta con la mano ed esce.
«No! Cazzo!» grido, ma lei oramai è entrata nel portone e non può sentirmi.
«Qualcosa non va?» chiede una voce dall'altra parte dell'orecchio.
«Sì. Non potevi aspettare ancora prima di chiamarmi? Ero a pochi centimetri dal baciarla e tu hai rovinato tutto ed ora se n'è già andata. Non posso nemmeno rincorrerla per prendermi quel bacio e non so quando troverò un altro momento adatto»
«Tanc, calmati e scusami. Cosa ne potevo sapere che avessi deciso a baciarla, dopo così tanto tempo. Non è una cosa che hai deciso prima e non ho nemmeno io deciso a chiamarti casualmente in quell'istante. Nessuno dei due è colpevole. Ci sarà un'altra occasione e ti prometto che nessuno ti chiamerà, oppure potresti mettere in silenzioso mentre sei con lei»
«Ok, adesso vado a comprarvi quelle fottute birre e prego che davvero capiti un altro momento simile»
«Non simile, il prossimo sarà meglio»
Lancio il cellulare nel sedile accanto, dove prima era seduta lei.
Rimetto in moto e parto.

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Tada!
Credo che in questo momento starete odiando Diego, ma rip.
Non mi sembra davvero il caso che accadda davvero un bacio tra i due.
Non so quanto tempo li farò diciamo resistere a non baciarsi, ma vedrò poi come mi verranno le idee. Quindi non odiatemi, ma non sono una fan che ama le storie in cui i protagonisti si bacino già da subito, preferisco che prima accadano un sacco di altre cose.

E niente, so che non fregherà a nessuno ma sono in ansia per il 12, bc c'è la live di Tommo e non so cosa aspettarmi. Aaaaa.

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora