capitolo ventitré

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Harmony

Sono passati cinque giorni da quando non vedo Tancredi.
Non mi ha lasciato detto nulla.
Né un biglietto, né un incontro per dirmelo. Niente.
Non so se stia bene, se è malato.
Mi sto preoccupando così tanto per lui.
Vorrei davvero sapere dove sta.
Non ho nemmeno voglia di guardare la TV. Non voglio leggere.
Non voglio ascoltare musica.
Non c'è nulla che mi interessa in questo momento se non avere notizie di Tancredi.
Devo ammettere che sento la sua mancanza.
Però dovrei trovare qualcosa per distrarmi.
Ma non c'è nulla.
E in realtà non capisco se mi manca come amico, o come crush.
È da troppo tempo che non vado in fissa per qualcuno e mi mancava quella sensazione. Il poter sapere cosa faccia, dove stia e con chi.
Il chiedersi costantemente se pensa a te.
Svegliarsi con in testa quella persona come un primo pensiero e andare a dormire, mentre diventa l'ultima.
Sognarlo a volte la notte.
Fantasticare sulla tua vita insieme a lui.
Tutte queste sciocchezze mi mancavano.
Ed ora non è che le sto eseguendo tutte, perchè non voglio andare troppo in fissa per un ragazzo, che sicuramente non ci tiene a fatto a me.
Voglio chiarire meglio cosa provo nei suoi confronti: se provo solo affetto di amicizia o qualcosina di più.
Di certo non sarà amore.
Non so nemmeno se io sia adatta a provarlo.
Cioè per me l'amore è come una grande scalinata.
Incontri qualcuno e per poterti davvero fidare, non bisogna rincorrerle quelle scale, ma salire un gradino per volta.
Perchè se vai troppo oltre, poi rimani fregato e rotoli giù ritrovandoti al punto di partenza con ferite. Ferite che gli altri non vedono, ma che ti hanno segnato l'anima.

Una lacrima solitaria scivola lungo la mia guancia.
Non so il motivo.
Forse la sua mancanza mi sta facendo questo effetto, oppure il senso che non so amare.
Sembra così tutto complicato.
Continuo a fissare la TV di fronte a me, sperando che lui si materializzi.
Sono una stupida a non avergli chiesto il numero, o forse no. E se nel caso avrebbe pensato che fossi una ossessionata a chiederglielo? Dopo tutto ci conosciamo da quasi due mesi.
Sarebbe tutto troppo avventato, per me.
Ne scivola un'altra. L'asciugo con la manica della felpa.
Non voglio che qualcuno mi veda in questo stato.
E poi lo vedo. Cioè sullo schermo della TV.
Al telegiornale lo inquadrano mentre è alla festa del Cinema di Roma.
Scatti rubati da fotografi.
È insieme ad alcuni attori che mi sembra di aver già visto.
Quindi lui sta davvero bene ed è alla prima di un film.
Afferro il cellulare e digito il nome del film.
Leggo la trama che devo ammettere mi inspira.
Cercherò di convincere le mie coinquiline ad andarci.
Voglio vederlo sul grande schermo.
Mandano in onda il trailer e lui con i capelli biondi quasi platino è stupendo. Tito.
Sembro una ragazzina con la sua prima cotta, ma non è così.
Devo tornare con i piedi per terra e darmi una regolata.
Nel frattempo la porta d'ingresso si apre e spunta una chioma verde-acqua.
Ha cambiato colore la signorina.
E devo dire che rispetto al blu, questo le dona molto.
La rende quella che è.
«Ehy! Ti vedo particolarmente felice adesso, come mai?» domanda.
Aspetta, non ho capito cosa vuole intendere.
«In che senso?» alzo un sopracciglio, osservando la sua figura.
«È da quando Tancredi è tornato a Roma, che sei giù» risponde.
«Come fai a sapere che lui è a Roma ed io l'ho appena saputo adesso, vedendolo al telegiornale?»
«Cioè io pensavo che lo sapessi già. E poi dimentichi un particolare: io lo seguo su instagram ed è lì che mette le notizie» mi sventola il suo cellulare davanti agli occhi.
Che sbadata. Mi tiro un buffetto sulla fronte.
Perchè non ci ho pensato prima a trovarlo su instagram?
Sono una tremenda stupida.
«Mony?» mi volto a guardarla.
«Ti manca e anche tanto e visto da fuori, posso inoltre dire che ti piace» ma per caso la mia faccia è diventata un libro, dove la gente può leggere quello che penso?
Fino ad ora nessuno mi aveva mai capito, eccetto lei e Stella. Eppure mi conoscono da tre mesi, ma sembra che le conosca da tutta la vita.
Nemmeno i miei amici francesi mi conoscevano così bene. O forse ho cercato di mascherarmi tanto, da non farli preoccupare di nulla.
«Angy, grazie»
«E di cosa? Non ho fatto nulla»
«Perchè sei capitata nella mia vita, questo dice tanto»
«Sei come una sorella minore per me, anche se di un anno, ma lo sei lo stesso» viene verso di me e la abbraccio.
È davvero tanto speciale e le persone speciali, si distinguono dalla massa, si chiudono nelle loro tane e combattono il mondo in silenzio e sono quelle che darebbero la loro vita stessa per proteggere le persone a cui tengono. Anzi sono quel tipo che cercano di non farsi nemici e di vedere il fiore che sboccia tra i massi.
Sono quelle persone, che nonostante vorrebbero arrabbiarsi per qualcosa, reprimono quel sentimento e fanno valere la bontà.
Sono persone sempre pronte ad aiutare il prossimo, a tendere la mano a chi sta annegando nell'oceano, a far sorridere chi li sta intorno, ad illuminare la mattinata grigia e cupa.
E forse tutte queste cose le so, perchè è quello che a me piace.
E credo di essere simile ad Angelica, speciale, però lei lo è di più di me. Non lo dico per sottovalutarmi, ma perchè è la giusta verità.

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Okay, dopo taaanto tempo sono riuscita ad aggiornare.
Il motivo lo sapete, quindi bando alle ciance, spero che vi possa piacere.
Non è troppo lungo, ma sempre che ha qualcosa da essere raccontato.

Poi dovrei vedere quando riuscirò a pubblicare le playlist dei due personaggi.
Cioè sono pronte, ma le devo editare in un post per metterle sulla fp e poi, obv per chi non ha ig, ve le metto qui.

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora