Harmony
Torno a casa e getto lo zaino sul divano.
Oggi è stata davvero una giornata strana.
Primo giorno di università e in più quello strano incontro.
L'Italia mi sorprende sempre di più.
Mi siedo sul divano e inspiro ed espiro.
Le mie coinquiline spuntano da dietro, quasi spaventandomi.
«Mony, com'è andato il primo giorno?» loro rispetto a me sono un anno più grandi e sfortunatamente vanno alla Ferrari Fashion School per poter diventare una stilista e l'altra cool hunter. Poi ci sono io che vado alla Uni per diventare una scrittrice.
In realtà avrei potuto scegliere scuole più privileggiate, college privati, stare in una confraternita, invece ho deciso di essere umile e di non risultare la ragazza ricca che sono.
Non mi importa dei soldi, voglio solo inseguire i miei sogni. Certo alcuni di essi per realizzarli servono soldi, ma preferisco sudarmeli, piuttosto che strisciare da mamma e papà a chiedere prestiti. Fortuna che ho avuto dei genitori comprensibili, che non mi hanno giudicato per le mie scelte, ma hanno semplicemente detto di seguire i sogni e non lasciarli andare per nessun motivo. Né per una brutta amicizia, né per un falso amore.
«Comunque è andato» rispondo.
«Qualcosa è andato storto?» chiede Stella. Lei è perfetta: bionda, occhi azzurri, due labbra da far invidia e un corpo con le curve al punto giusto. È ovvio che i ragazzi le vanno dietro. Poi di moda ne sà abbastanza.
Invece Angelica è quella misteriosa, ma anche lei perfetta: capelli lilla per adesso, poichè ho scoperto che cambia sempre colore, occhi grigi e un corpo leggermente formoso alla prima. Sembrano apparentemente diverse, ma la passione per la moda le accomuna.
Le conosco da meno di un mese e le adoro, ma non così tanto da aprirmi e raccontare di tutto ciò che accade nella mia vita.
Però una cosa la vorrei dire ad entrambe.
«Conoscete per caso un certo Tancredi Galli? Se non sbaglio è così che si fa chiamare» Angelica mi guarda incredula.
Mi volto verso Stella che ha la sua stessa espressione.
Cosa sta succedendo?
«Hai detto Tancredi Galli? Oh my God! Cioè lui è uno dei ragazzi più belli d'Italia, anche se non è il mio tipo» risponde la bionda.
«È il tik toker migliore» continua l'altra.
Ho capito che lo conoscono.
«Scusa cherie, non lo hai mai sentito nominare?» domanda Stella.
«No, con le mie amiche commentiamo di più i ragazzi americani» e ricordo tutti i momenti passati con le mie amiche davanti al cellulare per confrontare chi è il più figo. Cioè gli americani hanno tutti il loro fascino, tipo Josh, Chase, Payton, Nick e chi più ne ha, più ne metta.
Okay, devo darmi una calmata.
«Allora adesso che sei qui in Italia, ti faremo innamorare degli italiani. Non sono al livello degli americani, ma qualcuno ci sta» annuisco e mentre iniziano a parlare di un loro progetto di moda, mi alzo dal divano prendendo lo zaino e mi chiudo nella mia camera.
Mi stendo sul letto a pancia in giù, estraggo il cellulare dalla tasca dei miei jeans e vado su instagram.
Cerco "Tancredi Galli" e mi appaiono un sacco di profili e tag. Clicco il primo e scopro che è l'originale.
Scorro tra le sue foto. Il ragazzo non è niente male, poi soprattutto dal vivo.
Chissà per quale motivo stava piangendo. Di solito quando vedo la gente triste cerco di tirarla su di morale, anche quando non le conosco, ma ho voluto lasciar perdere nel caso potessi sembrare invadente. Non conosco perfettamente le abitudini degli italiani e non volevo che pensasse male.
Che poi qualcosina dell'Italia la conosco dato che ho vissuto qui per dieci anni, poi mamma aveva trovato nuovamente lavoro a Bordeaux e ci siamo trasferiti lì. Io ho cambiato scuola, amici e lingua, invece papà lavoro. All'inizio entrambi ci eravamo trovati in difficoltà, ma con qualche lezione privata, siamo riusciti ad integrarci.
Poi gli affari di entrambi sono arrivati alle stelle nel giro di due anni e hanno iniziato ad edificare la villa dei loro sogni e tutto il resto.
La produzione del loro vino era giunta a livello mondiale come il più venduto ovunque e i soldi entravano a milioni in casa.Nella mia testa decido se iniziarlo a seguire o meno.
Tanto lui mica nota tutte quelle che dal nulla cominciano a seguire il suo instagram.
Alla fine optò di non schiacciare quel pulsante.
Vado su tik tok e nella home mi appare un video di Nick e Tony. Quanto li shippo insieme. Se facessero un coming out, sarei felicissima per loro.
Continuo a scorrere per i loro tik tok e degli altri americani.
Passo così il mio pomeriggio.
Verso sera, ceno da sola, dato che le due coinquiline sono in giro per qualche locale a bere. Tanto a loro l'Università inizia fra una settimana, hanno sei giorni per fare queste cavolate e poi mettersi sotto a studiare. Sempre se non continuano con questa cosa poichè non le conosco bene.
Ritorno in camera e mi arriva una chiamata da mia madre.
Le rispondo subito.
Sono due mesi che non ci vediamo, che non vedo né lei né papà o Sammy, il mio adorabile barboncino. Avrei voluto portarlo qui, ma avevo paura che non avrebbe accettato la città. Cioè anche Bordeaux è una città, ma Milano è sei volte più grande.
«Ehy mami» la saluto.
«Mony mia! Com'é andata oggi?» chiede.
«Bene»
«Sono felice per te, mi raccomando mantieni costante il tuo impegno» e anche se non ce l'ho davanti, ho in testa il suo viso con le labbra incurvate a sorriso e quelle rughette ai lati che le si formano sempre.
«Mami, come state tu e papi?»
«Bene tesoro. Qui c'è qualcuno che vorrebbe salutarti, gli manchi molto» e sento dall'altro lato un abbaio.
«Sammy, ti stanno trattando bene? Appena arriva Natale vengo da te e ti riempio di coccole. Ciao amore» parlo con il cane.
«Okay Mony, adesso devo andare. Ciao»
«Ciao mami» e chiudo la chiamata.
Sicuramente qualche ennesima conferenza delle 20 a cui non può mancare.
È sempre così, ma oramai sono abituata.
Da piccola capitava a volte che sia mamma che papà erano occupati con le loro riunioni di lavoro per l'azienda ed io rimanevo a casa sola con Sammy e la tata di quel tempo.
Poi all'età di quindici anni hanno iniziato a darmi più fiducia e lasciarmi da sola, allora decidevo di organizzare qualche pigiama party tranquillo.
Spengo il cellulare e mi preparo psicologicamente alla giornata di domani.
Mi spetta il secondo giorno di università.
Indosso il pigiama e mi infilo sotto le coperte lasciando che il sonno mi accolga tra le sue braccia.---
Ho deciso che aggiornerò ogni sabato, salvo imprevisti.
Questo è il primo capitolo dalla versione della ragazza, che in molte cose è ispirata a me.Comunque chi sta aspettando la diretta "aperitivo con Vale"? Io sono collegata e attendo che inizi.
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Contre les portes de la nuit // sightanc
FanfictionTancredi è sempre sommerso da like, tag e qualunque cosa che faccia parte del mondo del web o di chi è diventato popolare grazie a quello. Ama i suoi fan e quando gli chiedono autogragi o foto, ma in tutto ciò c'è un lato negativo: non ha più la sua...