Tancredi
Sono soltanto le 6 del mattino e continuo a rigirarmi tra le coperte.
Non sono riuscito a dormire davvero bene, perché ancora devo adattarmi al nuovo letto.
Sono tre giorni che la notte dormo si e no una o due ore e sento tutta la stanchezza nel corpo, ma non riesco a dormire.
Mi alzo e decido di farmi una veloce doccia fresca per risvegliarmi e uscire.
Prendo cellulare e il libro e tre banconote da cinque euro, per poi andare in metro.
Arrivo dopo quasi nove minuti alla mia fermata, salgo le scale e cerco di ricordarmi da quale parte andare per il parco.
Prendo la strada verso destra e continuo per il tragitto che ho nella mia testa, fino a ritrovarmi lì.
Prima mi soffermo ad osservare questo piccolo parco dove mesi fa l'ho incontrata.
Si notava che era diciamo nuova e non sapeva bene come muoversi.
Non sapeva nemmeno chi io fossi, eppure lei forse è quella unica persona che mi ha conosciuto davvero.
Non conosce ancora molti miei aspetti, ma è come se non le servisse ciò.Sposto le foglie dell'albero, che risultano leggermente tagliate dall'ultima volta che sono venuto qui.
Adesso mostrano un pò chi si nasconde dietro esse.
È come quando sei rinchiuso in un armadio: se le ante sono chiuse, nessuno può sapere che tu sei lì. Puoi fare quello che desideri, senza essere notato. Ma appena vengono aperte, tutto quello che stavi nascondendo alla vista degli altri, viene a galla e hai paura delle volte del loro giudizio.
Mi siedo con la schiena contro il tronco, porto le ginocchia quasi vicino al petto e poggio su esse il libro.
Sfioro la copertina più volte guardando il suo colore giallastro, divenuto così per via del trascorrere del tempo.
Gli dà un'aria quasi più viva, anzi meglio dire vissuta.
Lo apro andando sulla prima pagina dove riporta la stampa.
1960.
Ha quasi più quarant'anni di me.
Però nonostante il suo tempo, è stato custodito davvero bene.
Passo alla pagina successiva e sarebbe stata una pagina vuota, se qualche persona non ci avesse scritto sopra una dedica.
Fisso le parole scritte con una bella grafia, ma al tempo stesso si capisce che chiunque stesse scrivendo, andava di fretta.
Vorrei leggere quelle parole, ma un'altra parte di me no. È come se stessi violando la privacy, però non appartiene più a quella persona, quindi perché bloccare la mia curiosità?"Cara Sofia,
Appena ho letto alcune delle poesie contenute in questo libro, ho pensato a te.
Sono semplici ma complesse al tempo stesso, come te e il nostro amore.
Spero che tu stia bene e che th non mi abbia dimenticato.
Sono passati cinque anni da quando son dovuto partire, ma ti penso sempre.
Qui a Parigi si guadagna davvero bene ed è bellissima.
Un giorno ti porterò a visitarla e mostreremo il nostro amore anche qui, perché nulla può dividerci.
Marta, ricordati la promessa che ti feci all'ora.
Non dimenticarmi, perché presto verrò a prenderti.Il tuo amato Filippo"
Spero che queste due persone abbiano avuto il loro tempo di rivedersi e mostrare a tutto il mondo il loro amore.
Vado alla prima poesia e con il mio strano francese, leggo sussurrando.
«Et les verres étaient vides
et la bouteille brisée
Et le litétait grand ouvert
et la porte ferméeEt toutes les étoiles de verre
du bonheur et de la beauté
resplendissaient dans la poussière
de la chambre mal balayéeEt j'étais ivre mort
et j'étais feu de joie
et toi ivre vivande
toute nue dans mes bras.»Da stupido, non ho capito nemmeno mezza parola.
Sono messo abbastanza bene.
Prendo il cellulare e digito il titolo della poesia su internet e subito mi appaiono vari siti.
Clicco il primo.
Devo dire che è bella.
Forse devo ammettere che sto pensando a lei, per l'ennesima volta.
Perché sì, sono ubriaco ma lo sono di lei.
Lei con i suoi modi di fare è stupenda.
Lei con il suo carattere gentile e un pò testardo.
Lei che ha una risata contagiosa.
Lei che è semplicemente lei.---
Noto sul display del cellulare l'orario e faccio un salto a qualche paninoteca nelle vicinanze.
Pranzo e poi ritorno sotto il salice.
Vado avanti leggendo un'altra poesia e questa volta cerco di interpretare le parole.
Non deve essere così difficile.
Prendo un respiro profondo e a modo mio, captò qualcosina.
Sto diventando un genio.
Okay, forse non proprio.
Sono lontano un miglio.
Dovrei prendere qualche lezione di francese.
Dopo qualche minuto passato a tradurre la poesia, cerco sul cellulare dei video dove insegnano la lingua.
Non voglio scaricarmi una stupida app che sembra più per bambini, preferisco passare già allo step intermedio.
Cioè secondo me imparo meglio guardando video oppure film e serie in lingua originale, piuttosto che attraverso app o addirittura a scuola.Così passo il mio pomeriggio a seguire video, di cui poco per volta inizio ad imparare.
Pensavo che come lingua fosse difficile, invece è abbastanza semplice.
E poi certe parole, sembrano così sexy.
Il francese è romantico e sensuale al tempo stesso.
Diventerà la mia lingua preferita da adesso.
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Contre les portes de la nuit // sightanc
أدب الهواةTancredi è sempre sommerso da like, tag e qualunque cosa che faccia parte del mondo del web o di chi è diventato popolare grazie a quello. Ama i suoi fan e quando gli chiedono autogragi o foto, ma in tutto ciò c'è un lato negativo: non ha più la sua...