capitolo trentacinque

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Harmony

Pasqua come al solito la passo in famiglia, con un pranzo che sembra non finire mai.
Mio padre la mattina si era presentato nella mia stanza con un uovo di Pasqua, quelli enormi al cioccolato con la sorpresa dentro.
Lo abbracciai forte, perchè sapeva che non ero mai troppo grande per quello.
Il pomeriggio tutti insieme passeggiamo per le campagne e alla cena mangiammo qualche avanzo del pranzo.
Tutto normale come sempre.
Genevieve la notte dormì da me, così che l'indomani saremmo andate insieme a casa di Ruth.

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«Fiorellino, ti svegli? Fra mezz'ora dobbiamo andare» prorompe nel totale silenzio mattutino mia cugina.
«No, ho ancora sonno. Lasciami dormire» dico portandomi il cuscino sopra la testa.
«Eh no. Dobbiamo trovarci a casa di Ruth fra poco, altrimenti partono senza di noi. Non voglio fare Pasquetta rinchiusa come Raperonzolo nella torre» mi scuote per farmi svegliare.
Maledetta me che ho accettato.
«Che ore sono?»
«Le 6:30. Alle 7 si parte» tiro un sonoro sbuffo.
È prestissimo.
Altri orari per andare nel bosco non c'erano?
Che poi dista solo a tre ore di macchina da Bordeaux, mica novanta ore.
Sposto il cuscino dalla mia faccia e mi stropiccio gli occhi.
Guardo Gen e lei praticamente è già pronta, compreso lo zaino in spalla.
Ma a che diavolo di ora si è svegliata?
Con mia lentezza mi preparo, mentre lei mi segue per tutta casa portando fretta.
Fortuna che Sammy non sta ascoltando tutto questo trambusto e dorme beato.
Non immagino quando si sveglierà, la sua faccia si farà triste pensando che io sia partita senza salutarlo.
L'autista ci porta entrambe a casa di Ruth, dove lei e Dove caricano le valigie e le tende in auto.
Dovremmo stare via tre giorni, ma le loro valigie sembrano piene per un mese.
Non devono mica partire in guerra.
È un campeggio.
Sembro io quella fuori posto con un mini borsone dove tengo pigiama e tre cambi, un paio di scarpe per gli scogli, un asciugamano, due costumi, due paia di intimo, una lanterna, giusto qualche medicina e qualche assorbente, per le necessità. In più ho un cuscino tra le mani e il cellulare con il caricatore portatile.
Basta.
Loro sembrano essersi portate l'intera casa.
Ma lascio perdere e senza chiedere, salgo in auto.
Dopo le ore stabilite, arriviamo alla nostra destinazione.
Oltre a noi, altre due auto sono parcheggiate nel parcheggio adibito per chi ha voglia di fare camping o tracking.
Julien e Oscar spuntano tra gli alberi per aiutarci a prendere le nostre cose.
Li seguiamo verso l'interno del bosco dove si sono appartati.
Rimango incantata ad osservare il paesaggio.
Di fronte a noi, un lago magnifico contornato da un lato da erba e dall'altro una scogliera.
Mi sono appena innamorata.
«Mony, ci aiuti?» mi richiama Dove così che sistemiamo le tende.
Ancora non ho capito chi dorme con chi.
Nel caso io con mia cugina.
Finito di sistemare il tutto, Gaston ci chiama e ci sediamo sui tronchi attorno al quale dovremo accendere il falò.
«Allora, dato che qui con noi ci sono cinque ragazzi che non tutti conoscete, ho deciso di assegnare ad estrazione le tende. Quindi non lamentatevi di chi vi capita. A loro farò pescare i primi bigliettini e poi le due persone rimaste fuori condivideranno l'ultima tenda» annuiamo tutti in accordo.
Tra i nuovi amici di Gaston, ci sono tre ragazze e due ragazzi.
Il mio sguardo cade sull'ultimo con i capelli biondi.
Ha un'aria così familiare, ma non bado molto.
«Ester è capitata con Julien. Alice con Dove. Kanye con Ruth. Tea con Oscar. E infine Zeno con Harmony. Quindi gli unici rimasti a prendere l'ultima tenda siamo io e Geny» negli occhi del nostro organizzatore, un luccichio apparve.
Lo si nota che è stra cotto di mia cugina, ma non sa gestire la cosa.
Chissà se questi giorni in tenda li faranno bene ad entrambi.
Nel frattempo, cambio il mio sguardo non capendo ancora dove abbia visto il ragazzo, con cui condividerò la tenda.
Lui mi passa accanto dirigendosi al nostro piccolo capanno per la notte e dopo qualche secondo, mi alzo dal tronco per sistemare il borsone.
Entro nella tenda e noto che lui si è preso con mia fortuna il lato destro.
Mi posiziono al sinistro poggiando il borsone verso la testa.
«È da tanto che non ci si vede Harmony» sollevo un sopracciglio.
Mi conosce?
Dalla sua bocca gli esce una risata.
È bella.
«Sono Zeno, andavamo nella stessa scuola, ma ero un anno più grande di te. Cioè in realtà lo sono. Comunque ci siamo conosciuti un pomeriggio delle lezioni extrascolastiche. Se non sbaglio eri in terzo» oh, adesso ricordo.
Quel Zeno.
Zeno per cui avevo una cotta.
Zeno per il quale andavo ogni mattina a scuola per vederlo.
Zeno per il quale iniziai a frequentare quel corso.
Proprio quel Zeno doveva farsi vivo?
E il mio stomaco fece una capriola.
No.
Non proprio ora.
Il mio corpo è felice di condividere i prossimi tre giorni con lui e non va bene.
Pensavo di averlo dimenticato, che la mia cotta o quasi innamoramento fosse passato.
E invece sono qui a desiderarlo ancora
«Mi ricordo. Sei cambiato un pò da allora» ammetto.
«Già, la barba si fa notare, la voce si è sviluppata molto. Però tu no, sei rimasta la solita ragazza carina»
Aspé, mi ha appena fatto un complimento?
Yes! Yes!
Okay, devo evadere da qui prima di diventare rossa peggio del pomodoro.
«Raggiungiamo gli altri» dico e in men che non si dica, esco da lì.
All'esterno sono di nuovo tutti sui tronchi a chiacchierare e fare conoscenza.
Mi aggiungo anche io seguita da Zeno, che va accanto ad un suo amico.
Genevieve e Gaston spuntano dalla loro tenda con un'espressione arrabbiata in volto.
Bene.
Prendo subito a braccetto mia cugina e ci allontaniamo dal gruppo.
«Qualcosa non va?» le chiedo.
«Bè a quanto pare il signorino ha barato non scrivendo di proposito i nostri due nomi. Avrei preferito essere in tenda con te e non con lui» risponde.
Ecco perchè mancavano i due nomi.
«Però lo ha fatto per stare con te, almeno potrete parlare e chiarirvi. Chissà nascerà l'amore tra voi due»
«E tu con il ragazzo nuovo?»
«Ti ricordi Zeno del liceo, la crush di cui ti parlavo sempre?» annuisce «È lui. È diventato più figo e credo che la mia cotta per lui non sia passata»
«Uuh, quindi qui nascerà un altro amore»
«Scema» la spingo leggermente.
Ritorniamo dagli altri, dato che ci eravamo allontanate di molto e li troviamo nel lago.
Ci svestiamo, metto le scarpe da scogli e con un lancio, ci buttiamo dalla scogliera.

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Ed ecco altri nuovi personaggi ed è spuntato pure una vecchia crush di Harmony, ma su un personaggio che si chiamasse Zeno, ve lo avevo accennato su ig già più di due mesi fa.
Quindi ecco a voi Zeno.
Adesso conoscerete meglio questo personaggio e chissà se potrà starvi simpatico o meno. Però tempo al tempo.

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora