capitolo diciotto

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Tancredi

Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Stacco da me velocemente Giulia. Non è lei che voglio.
È da tempo che non la desidero più.
Non ho più bisogno delle sue stronzate, del suo stupido mondo.
È Harmony che adesso mi interessa.
È lei che mi piace.
Colei che adesso è corsa lontano da me.
«Tanc, non mi dire che non ti sono mancata» fa il labbruccio. Cosa che una volta mi inteneriva, adesso non più.
«Giulia, cazzo. Hai frainteso» le grido in risposta mentre anche io esco tra le lunghe foglie dell'albero.
Mi volto sia a destra e sia a sinistra.
Non la vedo.
Non c'è traccia di lei.
Che diavolo!
Devo farle capire che non è come sembra.
Non è affatto così.
Giulia è roba del mio passato, fa parte di quel capitolo chiuso che solo grazie ad Harmony sono riuscito a voltare.
Corro verso destra.
Credo fermamente che sia diretta a casa.
Inizio a farmi largo tra la gente.
Persone che portano i loro bambini al parco, altri che passeggiano tranquilli.
Aumento più che posso la mia corsa.
Devo trovarla.
Devo a tutti i costi.
Giro angoli.
Percorro vie mai fatte a piedi, ma solo in auto.
Finché arrivo.
Lei è lì, con le chiavi di casa in mano mentre cerca di aprire al più presto la porta, però le sue mani la tradiscono.
Le scivolano dalla mano e cadono a terra.
La raggiungo fermando i suoi movimenti.
Siamo entrambi affannati dalla corsa.
I suoi occhi si incastrano nei miei.
Tutto il discorso che mi ero preparato da dirle, non lo ricordo più. Nessuna parola vuole uscire dalla mia bocca.
Sembra che abbia perso la voce.
Se tutto ciò è un brutto scherzo, è meglio che termini al più presto.
La sua mano trema sotto al mio tocco.
La fisso.
Così piccola e delicata.
«Lasciami» prorompe provando a scostarla.
La stringo nella mia.
Le sfioro il bracciale.
«Non so di preciso cosa dirti, mentre ti rincorrevo stavo pensando ad un discorso, ma ho dimenticato le parole» rincontro il suo sguardo.
La vedo che è curiosa di conoscere.
«Chi è lei? È da quando l'ho incontrata questa mattina che non smetto di pensare. L'ho sentita insieme alla sua amica sparlare di una certa Peia, poi di un'altra ragazza e infine sapevano anche di me. Ovviamente non sanno il mio nome, però mi ha dato fastidio che pensano che io sia una delle tante con cui hai una storia. Io...» abbassa gli occhi fissando le sue scarpe.
Metto due dita sotto al mento e le sollevo la testa.
«Harmony, non darle ascolto. Lei ha solo voglia che la gente parli delle sue cazzate. È per questo che ho rotto, non ha fatto altro che mentirmi sempre, sparlando di tutti in continuazione e non ne potevo più. Purtroppo lo avevo capito troppo tardi, nonostante i miei amici mi avessero messo in guardia. Io non li ho ascoltati» confesso.
«Quindi se tra voi due non c'è niente, perchè la baciavi?» ecco ed ora come glielo spiego che stavo immaginando la sua faccia?
Lascio il suo viso e mi gratto la nuca.
Fisso qualcosa oltre alle sue spalle.
Non so se dirglielo davvero o mentirle riguardo a questo. Però che senso ha dirle una bugia? Tanto la verità poi viene sempre a galla, quindi meglio che gliela dico adesso e non quando, davvero, sarà troppo tardi.

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Harmony

Appena vedo Tancredi che bacia la stessa ragazza che questa mattina sparlava di tutti, le mie gambe hanno iniziato a sentire il bisogno di correre.
Di allontanarmi da lui e da quella tizia.
Non volevo avere spiegazioni.
Chissà che cavolate mi avrebbe raccontato.
Mentre sono intenta ad aprire la porta, le chiavi mi cadono di mano.
Tancredi a passo svelto mi raggiunge e blocca i miei movimenti.
Perché non è con lei a continuare a baciarla?
Perché mi ha rincorso?
Non ho bisogno di lui.
Cerco di divincolarmi dalla sua presa che esercita sul polso, ma nulla da fare.
La mia mano trema sotto al suo contatto. Il mio corpo mi sta tradendo.
I suoi occhi continuano a cercarmi.
Poi alla mia domanda riguardo il bacio, toglie la sua mano da sotto il mio mento per grattarsi la nuca.
Colto in pieno.
Chissà se ha voglia di dirmi la verità o di mentirmi.
«È un pò difficile da spiegare» dice.
«Cosa è difficile da spiegare? Che vorresti ritornare insieme a lei, perchè ti senti ancora legato?» quasi gli urlo.
«Non è questo il motivo, cazzo! Il problema ...» si blocca.
Sta tamporeggiando per trovare una scusa.
«Stai per inventarti una bugia, non è così?» e finalmente riesco a strattonarmi dalla sua presa.
Mi allontano di poco afferrando le chiavi da terra. Le infilo nella serratura che scatta, entro e prima di chiudere la porta, lui la ferma con un piede.
«Harmony, la verità è che stavo immaginando di baciare te mentre avevo gli occhi chiusi, non sapevo che lei nel frattempo mi stesse davvero baciando. Solo quando ho sentito il profumo alla fragola, ho capito che tu non eri lì, o meglio eri lì ferma a fissare la scena» sussulto.
Al sentire che lui immaginava di baciare me, il cuore fa una piccola capriola. E che cavolo!
Lui è solo un amico, niente di più.
«Mi dispiace se sono uno stronzo che combina cazzate, ma ti voglio bene. Sei davvero una ragazza unica e speciale, non voglio perderti come amica» e una lacrima scivola dal suo occhio giù per la guancia.
L'asciugo e qualche strana forza dentro di me, mi spinge ad abbracciarlo.
Lo stringo tra le mie braccia.
Nemmeno io voglio perderlo come amico.
Le sue braccia mi circondano la vita attirandomi a sé.
Sono così bassa in confronto a lui, che la mia testa gli arriva al petto.
Sento il suo cuore battere forte.
«Ti voglio bene, Tancredi»

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Mi sono un pò emozionata a scrivere questo capitolo.
In questo ho messo il pov di entrambi.
E in più vi ho regalato tre capitoli per questa settimana. Amatemi😆.

Comunque sulla mia fp @/just.q4boys ho postato il primo aesthetic dei personaggi.
Andate a vedere se vi piace e a poco a poco pubblicherò tante cose carine riguardo la storia. Giusto per dare un senso alla fp e renderla originale.
Potrei anche dire quando pubblicherò i capitoli.
Quindi andate a followarmi, ci tengo.😊

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora