capitolo ventiquattro

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Harmony

Ed eccolo quel momento in cui ti senti come se non contassi nulla.
Come se non fossi niente.
Come se fossi il problema o la causa di tutto.
Il momento in cui pensi che non sarai mai davvero felice.
Quello in cui pensi che non troverai mai una persona adatta, una che ti renderà felice per davvero, una che apprezzerà i tuoi sforzi, una che ti accetterà come sei.
Insomma una persona che ti ami.
È questo è davvero uno di quei momenti.
Sei giù, immagini cose non vere o forse che in fondo possano esserlo.
Poi lentamente arriva quell'attacco.
Inizia a girarti la testa.
Le gambe e le braccia ti tremano.
Sembra che stai per cedere.
Per cadere in un vuoto.
In un qualcosa buia.
Il respiro comincia a mancarti e non sai più come si respiri.
Sembra quasi di annegare.
Vorresti provare a distenderti.
Chiudere gli occhi e lasciarti cullare.
Ascoltare la musica.
Guardare dei piccoli dettagli insignificanti, ma che tengano la mente al suo posto per non dover pensare a quel momento.
Ma è difficile.
È difficile quando sei in un luogo pubblico ed hai paura di svenire davanti a tutti.
Hai paura di risultare piccola e fragile.
Hai paura di far pensare che lo stai facendo solo per ricevere attenzioni.
Ed è così.
Appena termina l'ultima lezione, le gambe mi tremano ancora.
Ho paura di cadere davanti a tutti da un momento all'altro.
Vago fino al parco.
È il luogo più vicino.
Devo distendermi.
Non voglio arrivare a casa e far preoccupare le ragazze.
Ma non so nemmeno con quale forza arrivo sotto al salice.
La vista è annebbiata, non per le lacrime.
Ed è in quel momento che mi siedo vicino al tronco e il buio si impossessa.
Avevo retto abbastanza.
L'oscurità fa da contorno.

Sento un qualcosa di bagnato sopra la mia testa.
Non riesco ad aprire gli occhi.
Li sento ancora pesanti.
Rimango così, con le palpebre chiuse finchè poco per volta non riacquisto le mie forse.
Capisco di essere su un letto.
È morbido.
Sposto il mio braccio per capire se è il mio. Però non c'è nessun peluche.
Dove diamine sono?
Spalanco gli occhi e la luce del sole, proveniente dall'esterno, filtra dalle finestre.
Grandi finestre dal cornicione bianco.
Le pareti sono del medesimo colore con qualche scritta o piccoli disegni qua e là neri.
Un armadio abbastanza grande color mandorla alla mia sinistra.
Di fronte c'è una enorme scrivania con un computer, fogli sparsi e sopra essa, sul muro, una tv grande.
Sono finita per caso in qualche casa di giganti?
Il letto dove sono adagiata è matrimoniale, con lenzuola nere e un plaid blu notte.
Non ci sono nemmeno foto per capire dove sono e a chi appartenga la stanza.
Tocco la mia fronte e prendo tra le mani una pezza bagnata.
La poggio sul comodino al mio fianco.
Mi siedo sulla punta del letto e continuo a perlustrare con lo sguardo alla ricerca di qualche indizio.
Vorrei aprire qualche cassetto per quanto sia curiosa, ma devo reprimere il pensiero perchè non è casa mia o di qualche mio parente stretto che mi lascia curiosare in giro.
Mi metto le scarpe e osservo fuori dalla finestra.
Un ampio giardino con prato inglese si estende all'esterno e una bellissima piscina contorna il paesaggio con il suo colore azzurro, che riflette il cielo.
C'è anche un tavolo e delle sedie e piccoli vasi di fiori sparsi qua e là.
Ma sono davvero finita in una casa di giganti o sono nella villa californiana di Louis Tomlinson? Quella enorme villa che lui ha adesso venduto per non so cosa.
Forse ha voglia di abitare con Harry Styles da qualche altra parte.
Okay, non è il caso di fantasticare.
Devo fare la brava ragazza-detective e capire dove diavolo sono finita o se è tutto un sogno.

Mi avvicino alla scrivania e la pila di fogli che ci sono, sono tutti scribacchiati da disegni.
Alcuni sono t-shirt, scarpe, skate e tante cose del genere.
Ho capito che la persona che ci abita, ama disegnare.
Ma non sto capendo nient'altro.
Un cavolo di indizio non ci può essere?
Uno piccolino che mi faccia capire qualcosa.
Della serie potrei essere anche stata rapita, però mi sto solo concentrando a capire a chi appartenga la casa - o meglio dire villa - e ad ammirare il tutto.
Apro la porta che si affaccia su un lungo corridoio.
Ci sono altre nove porte.
Bene.
Dovrei aprirle tutte per capire cosa si cela dietro?
Ci provo, se spunta qualche serial killer, chi lo spiega a Stella e ad Angelica o alla mia adorata cagnolina che li ho voluto bene?
Le apro una ad una.
Di cui due si rivelano essere bagni e le altre sono stanze da letto.
E all'interno di queste camere, nulla che mi possa far capire qualcosa.
Cioè, per lo meno non hanno foto, ma ho ben capito che sono stanze maschili dato il disordine e l'odore di colonia o muschio. Anche se io adoro l'odore del bagnoschiuma al muschio.
Apro l'ottava porta ed è una stanza piuttosto ordinata e molto femminile.
In questa ci sono delle foto. Ritraggono una ragazza dai capelli neri, abbastanza bella con un ragazzo e altre con delle amiche e credo con la sua famiglia.
È un sacco carina cone camera.
Passo alla porta successiva ed è una enorme sala vuota con un pavimento pieno di scritte.
È fantastico.
Quindi qui sopra nulla.
Guardo le scale e tentenno.
Scendo un gradino per volta.
Questa villa sembra antica, ma al tempo stesso molto moderna e mi piace.
La rende unica e bella.
Prendo un lungo respiro e arrivo all'ultimo gradino.
Lo scendo e fisso due porte ad arco, una sulla mia destra e una sulla mia sinistra.
Difronte ho una porta bianca che da sul giardino e alle mie spalle quella d'ingresso.
Ho già individuato le mie vie di fuga.
Metto piede nella stanza di destra e un grande tavolo e delle sedie è posto al centro.
C'è un isola che separa la cucina dalla sala da pranzo.
Okay, qui nulla di interessante.
Cammino a passo cauto per andare nell'altra stanza e mi blocco prima di superare la soglia.
Sento delle risate.
Sembra irreale.
E poi c'è ne una che si distingue da tutte.

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Ehylà people!
Volevo provare a scrivere settimana scorsa, ma è stato tutto un casino.
Non sono stata molto bene né fisicamente e né psicologicamente e le idee non mi venivano.

Non so cosa sia venuto fuori a questo capitolo, l'ho appena scritto ed è un pò no-sense e al tempo stesso da mettere tipo ansia , ma vabbuò.
Cercherò di rifarmi nel prossimo.

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora