CAPITOLO 5

1.1K 79 29
                                    

Capitolo 5

Maddy

Ero in macchina con Alyssa, stavamo andando a trovare mia madre. Avevamodeciso di saltare le lezioni, visto che quel giorno non avevamo materie troppoimportanti. Jade invece non voleva perdere la lezione di economia dunque nonvenne con noi. Mi sentivo tra le nuvole, guardavo il paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino, stavo già pensando alla riunione che avrei avuto alle16.00, non sapevo che cosa aspettarmi e questo mi turbava molto. 

«Ti vedo pensierosa, che succede?» mi chiese Alyssa voltando un po' la testaverso di me. Cavolo non riuscivo a nascondere le mie emozioni, ero troppo prevedibile, la mia faccia parlava anche quando stavo zitta. 

«Nulla stavo pensando alla riunione di oggi, è la prima volta che prima di darmiun lavoro organizzano un incontro, mi sembra tutto troppo strano...» dissi voltandomi verso di lei. Alyssa sorrise, sapeva come ero fatta, mi facevo paranoie perogni cosa, soprattutto quando c'erano delle novità o degli avvenimenti che nonpotevo prevedere. Carola purtroppo non aveva potuto dirmi nulla su quel lavoroche volevano propormi, strano perché di solito lei si lasciava sfuggire qualcheinformazione, ma quella volta non andò così. 

«Maddy ascolta, stai tranquilla... probabilmente il servizio che vogliono proporti è più importante del solito, guarda il lato positivo» mi disse Alyssa facendomil'occhiolino. Sicuramente aveva ragione, era qualcosa di grosso, di importante. 

«Suppongo di si... però ho uno strano presentimento» conclusi io.


Arrivate di fronte casa mia i ricordi mi travolsero in un secondo, avevo vissutomomenti felici, ma anche momenti molto tristi dopo la morte improvvisa di miopadre, quella casa conteneva tanto dolore, erano passati solo due anni e le mieferite non si erano ancora rimarginate. Suonammo il campanello.Mia madre venne ad aprirci. Io e lei eravamo identiche, capelli scuri e occhiscuri, di papà non avevo quasi nulla. Mia sorella invece aveva tutte le sue caratteristiche, capelli chiari e occhi chiari, le ho sempre invidiato gli occhi blu. 

«Ragazze ma che sorpresa! Che ci fate qui? Entrate!» disse mia madre con unun sorriso raggiante. Era la mia roccia, la mia migliore amica, la mia spalla, avevo un rapporto splendido con lei, era la persona più importante della mia vita. 

«Ciao mamma!» le buttai le braccia al collo e lei ricambiò l'abbraccio, a farmisentire a casa non era la casa stessa ma lei. 

«Come stai? Dov'è Hope?» chiesi staccandomi da lei. Hope è la mia sorellina,frequenta le scuole medie. Siamo come cane e gatto ma ci vogliamo un gran bene,nonostante gli anni di differenza se a me serve conforto chiamo lei e viceversa. 

«Sto bene amore, tu piuttosto devi raccontarmi tutto...» mi disse sorridendo, poicontinuò.«Hope è a scuola tesoro, torna tardi». Che peccato volevo proprio salutarla, nonpotevo rimanere molto, dovevo tornare all'appartamento presto per poi andarealla riunione "misteriosa". Mia madre spostò la sua attenzione su Alyssa. 

«E tu Aly quanto sei bella!» le disse. 

«Signora Collyn, lei è sempre troppo gentile» disse la mia migliore amica abbracciandola. Nonostante tutti gli anni di conoscenza le dava ancora del "lei" emia madre glielo faceva notare sempre. 

«Quante volte ti ho detto di non chiamarmi signora» rise «Chiamami semplicemente Kelly, mi fa sentire più giovane» concluse. Era sempre la solita, le piacevascherzare, ma non aveva tutti i torti, rispetto alle mamme di altre mie coetaneeera sicuramente più giovane, a venticinque anni si era sposata e poco dopo avevaavuto me. 

«Hai ragione Kelly!» disse Alyssa ridendo. Sapevo che adorava mia madre, eratutto il contrario della sua, con la quale non aveva un ottimo rapporto. 

«Venite ragazze andiamo in cucina, vi preparo una tazza di tè» ci disse avviandosi verso la cucina.


Ci sedemmo a prendere il tè, mia mamma ha la fissa, ne compra sempre di gustidiversi. Mi mancava abitare lì con lei, ma ero felice di avere l'indipendenza cheavevo sempre desiderato. Un appartamento tutto per me, avevo anche la patente,mi mancava solo la macchina, infatti il mio prossimo obbiettivo era comprarneuna. 

«Allora ragazze aggiornatemi, com'è andato il primo giorno di università?» cichiese curiosa.«Direi che è stato super elettrizzante!» dissi io evitando di raccontarle l'episodioin corridoio con Nathalie. Come me la odia anche lei, se avesse potuto l'avrebbegià presa sotto con la macchina "accidentalmente". 

«Concordo con Maddy... in più quest'anno abbiamo un compagno super figo!»disse Alyssa con aria sognante. Ecco... ogni occasione era buona per parlare diMark e mia madre le diede ovviamente corda, le piaceva fare gossip di quel tipo.

«Ah si? Bene bene di chi si tratta?» chiese rivolgendole tutta la su attenzione.Ecco appunto, sapevo già come sarebbe proseguita la conversazione, decisi didire io di chi si trattava. 

«Aly sei un caso perso» risi e continuai prima che lei potesse dirmi di smetterla. 

«Comunque mamma il ragazzo in questione è Mark Ford» dissi con aria annoiata. 

«Proprio lui, il migliore amico di Caleb Graham, l'attore!» disse Alyssa con ilsuo solito entusiasmo. Doveva ancora spiegarmi la sua folle idea per riuscire aparlargli, ma non aveva ancora voluto sputare il rospo. 

«Caleb Graham, non mi è nuovo questo nome...» disse pensierosa mia madre,poi le venne un lampo di genio. 

«Ah si aspetta quello che ha appena finito di girare il film, come si chiama...»continuò a pensare lei schioccando le dita come se quel gesto la aiutasse a ragionare. 

«Crazy Love!» esclamammo io e Alyssa contemporaneamente. "Sincronizzazione perfetta" pensai e sorrisi tra me e me. 

«Si esatto quello! Ho visto un post su Instagram che ne parlava l'altro giorno...pare che la coprotagonista, Megan Whane, abbia lasciato Graham per un cantante!» disse scioccata mia madre, sorseggiando il suo tè. "Brava mamma, ne sai piùdi me" pensai. A lei piacevano tutte quelle notizie sui vip, era solita comprare leriviste o leggere i siti di gossip, ecco forse in quello eravamo un po' diverse. 

«Si Kelly, proprio così!» disse Alyssa, anche lei era incredula di quante cosesapesse mia madre.«Smettetela di fare gossip voi, cosa vi interessa della vita privata di quei due...Parlando di cose serie mamma, oggi alle 16.00 ho una riunione per un nuovoservizio» dissi io interrompendo la sessione di gossip, l'attenzione era tornata sudi me. 

«È meraviglioso tesoro, di che si tratta stavolta?» chiese mia madre elettrizzata. 

«In realtà non mi hanno spiegato molto, ad essere sincera non mi hanno spiegato nulla, te lo farò sapere» dissi. La mattinata passò in un baleno, mia madre eAlyssa parlarono per lo più di Caleb, avevo provato a dissuaderle e a farle parlared'altro ma non c'era stato verso. Caleb faceva impazzire tutte le ragazze, e perfino le donne come mia madre, solo a me non faceva alcun effetto.Per me quel Graham era uno come tanti altri. Arrivata l'ora di andare io e Alyssasalutammo mamma e risalimmo in macchina, mancavano poche ore alla riunione e l'ansia si fece strada dentro di me sempre più. Cosa dovevo aspettarmi? Nonseppi dare risposta a quella domanda che continuava a balenarmi nella testa.

SO SPECIALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora