CAPITOLO 44

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CAPITOLO 44

Caleb

Il compleanno di Hope era stato un successo, Maddy mi aveva ringraziato per tutto quello che avevo fatto per aiutarla. Quella sera, dopo averla riaccompagnata al suo appartamento, nella mia mente passarono mille idee e pensieri, tutti legati al messaggio che mi aveva mandato il mio agente e di cui non avevo detto nulla alla mia ragazza. Non mi pentii di non averle detto nulla per il semplice fatto che glielo avrei raccontato appena avessi scoperto che cosa voleva ancora Jaxon da me o da lei. Anche se speravo di no, dentro di me sapevo che non mi aveva convocato nel suo studio per parlarmi della mia carriera, anzi tutto il contrario. Ero certo che mi avesse chiamato con così tanta urgenza proprio per parlarmi di lei e della nostra vita sentimentale. Ero stufo di non avere certe libertà che tutti i ragazzi della mia età avevano, non potevo nemmeno scegliere con chi stare in coppia, ma nessuno mi avrebbe dissuaso dal mio amore per Maddy, anche a costo di ritrovarmi senza un agente, sarei andato dritto per la mia strada.


La mattina dopo mi ero svegliato tardi, Red e Mark erano a casa mia dato che avevo chiesto loro di accompagnarmi all'ufficio di Jaxon. Per mia fortuna Mark aveva saltato le lezioni, avevo bisogno di tutto il suo appoggio. Red aveva deciso che saremmo andati con la sua macchina, meglio, così io non avrei dovuto guidare, ero troppo nervoso. 

 «Sei sicuro che non ti abbia detto a che ora andare?» mi chiese la mia guardia del corpo tendendo gli occhi fissi sulla strada. Guardai l'orario sul mio cellulare erano le dieci e mezza, Jaxon non mi aveva dato orari, aveva detto solo in mattinata e nient'altro. 

«L'hai letto anche tu il messaggio, ha detto solo "domani nel mio ufficio" e nient'altro. Non mi far girare i coglioni anche tu» gli risposi alterato. Mi guadagnai un'occhiataccia, Red sopportava sempre i miei sbalzi d'umore non avevo idea di come facesse a mantenere la calma con me. «Amico devi darti una calmata» mi disse Mark dal sedile posteriore, quei due si erano messi d'accordo per farmi girare le palle quella mattina. 

«Tu sta zitto... comunque, finita questa cosa andiamo a prendere le ragazze all'università» dissi guardando l'ultimo accesso sulla chat di Maddy. Sapevo che era a lezione e che non avrebbe guardato il cellulare fino alla fine della giornata scolastica. La mia ragazza non mi aveva fatto domande per mia fortuna, per questo mi era stato più semplice nasconderle i miei programmi per la mattinata. 

 «Aspetta di sentire prima che ti dirà Jaxon, ti ricordo che non hai detto a Maddy di questa riunione» mi ricordò Red riportandomi alla realtà. Qualsiasi cosa mi avesse detto Jaxon ero deciso a passere il pomeriggio con i miei amici e la mia ragazza, non volevo discutere su quella decisione. 

 «Non c'entra nulla, appena saprò di che cosa si tratta gliene parlerò, non ti preoccupare» dissi accendendomi una sigaretta, inspirai il fumo e poi lo soffiai fuori dal finestrino. I miei amici mi guardarono ma non dissero nulla a riguardo. Avevo smesso di fumare da quasi un anno ma in quei casi una sigaretta non mi avrebbe fatto male, anzi, tutto il contrario. 

 «Alyssa prima mi ha scritto per sapere dove fossi, le ho detto che avevo un impegno» mi avvisò Mark dopo qualche minuto di silenzio. Dalle sue parole immaginai che Alyssa lo teneva sotto controllo, sorrisi all'idea che l'amica di Maddy lo tenesse in pugno. 

«Non dirle nulla di questa faccenda» dissi facendo un altro tiro di sigaretta. Non volevo che i miei amici parlassero con le amiche di Maddy, non perché non mi fidassi ma... sappiamo tutti come sono fatte le ragazze, si raccontano sempre tutto. 

 «E chi parla... comunque prepariamoci al peggio. Jaxon riserva sempre brutte sorprese ultimamente» disse Red svoltando nella strada principale. Non mancava molto all'arrivo, lo studio di Jaxon non era molto lontano da dove abitavo io. 

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