"E se tutto quello per cui sto lavorando andasse in fumo?"
Questo è il pensiero che occupa la mente di Madison Collyn da quando ha conosciuto Caleb Graham. Lei è sempre stata una ragazza umile a cui non interessa apparire per quel che non è. Lui inv...
Dopo tanto tempo ero tornata a sorridere, sorridere per davvero. La notte con Caleb era stata fantastica, tutto sopra alle mie aspettative. Quella mattina ero stesaa letto e mi tirai le coperte fino a sopra la testa, avevo bisogno di qualche minutoprima di alzarmi. Mi accorsi però che affianco a me il suo corpo caldo non c'erapiù, dov'era andato? Mi voltai lentamente per cercarlo con lo sguardo ma non lotrovai, Caleb non era nella stanza. L'unica cosa che notai fu un bigliettino biancoappoggiato sopra il cuscino, mi coprii il seno con il lenzuolo, mi misi a gambeincrociate sul letto e lo lessi.
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Avete presente le scene romantiche dei film? Ecco, io la stavo vivendo in quelpreciso momento. "Stai vaneggiando Maddy!" mi rimproverò la mia testa. Dicontrovoglia mi alzai dal letto, sarebbe stato ridicolo mettere il vestito della seraprima e i tacchi, pensai dunque ad una soluzione. Decisi di frugare nei cassettidi Caleb dove trovai una maglietta nera, la presi in prestito e la indossai. Aveva ilsuo profumo, mi guardai allo specchio, ero un vero disastro. Il trucco era rimastotutto sul cuscino, il mascara era colato, cercai di levarlo passandomi un dito sottol'occhio. I capelli erano presi persino peggio... decisi di passarci sopra e scesi giùper raggiungerlo.
Feci le scale e percorsi il piccolo corridoio che portava alla cucina, ed eccolo lì.Caleb stava di spalle a guardare il cellulare, non si era preoccupato di indossareuna maglietta, portava solo un paio di pantaloni della tuta neri, gli stavano divinamente. Feci piano in modo che lui non mi sentisse, gli piombai alle palle e loabbracciai da dietro.
«Buongiorno Super Star!» gli dissi, Caleb si voltò divincolandosi facilmentedalla mia presa, mi alzò da terra e io gli misi le gambe intorno alla vita.
«Eccoti finalmente!» mi disse guardandomi negli occhi. Stava sorridendo il cheera molto raro da parte sua. Mi baciò sul collo, le sensazioni che avevo provatola sera prima riaffiorarono. Poi tonò a guardarmi.
«Buongiorno» disse sulle mie labbra e poi mi baciò. Se stare con lui comportava svegliarsi e provare quelle sensazioni allora ci sarei stata per sempre. Dopoesserci baciati per un po' mi rimise a terra, il pavimento era freddo sotto i mieipiedi. Poi riattivai il cervello e ricordai che dovevo andare all'università, in casanon aveva nemmeno un orologio, dovevo sapere che ora era.
«Che ore sono?» chiesi un po' preoccupata di sapere la risposta, avevo già saltato troppe lezioni non potevo mancare un altro giorno intero.
«Sono le nove e venticinque» disse guardando il cellulare, poi lo poggiò sulpiano della cucina. Le lezioni del martedì iniziavano alle dieci dunque avrei fattoin tempo ad arrivare. Dovevo telefonare ad Alyssa.
«Sono in super ritardo, ho lezione sta mattina!» dissi in tono agitato, non avevo ivestiti, la mia faccia era un disastro e i capelli non ne parliamo, per forze di causamaggiore dovevo andare al mio appartamento.