Capitolo 8
Maddy
Ero fuori dalla sala riunioni, stavo chiamando Alyssa per dirle che avevo finito echiederle se era ancora disposta a darmi un passaggio fino al mio appartamento.Devo ammettere che era stata una riunione strana, insolita, non avevo mai avutodifronte un personaggio così famoso come lo era Caleb. Mi aveva fatto uno strano effetto vederlo, non saprei nemmeno spiegarlo.
«Hey Maddy allora ti vengo a prendere?» mi chiese Alyssa dall'altro capo deltelefono, non le risposi subito perché ero assorta nei miei pensieri, mi sentivocome dire... strana, non mi piacque per niente quella sensazione.
«Si Aly grazie, mi sdebiterò, fai con calma» le dissi dopo qualche secondo disilenzio.
«Appena arrivi avvisami che così scendo, intanto mi vado a prendere un caffè»continuai.
«Va bene tesoro, a dopo!» mi salutò lei con tono allegro. Senza aggiungere altrochiusi la chiamata. Se non ricordavo male in fondo al corridoio doveva esserciun distributore di caffè, ne avevo proprio bisogno, dovevo schiarirmi le idee, erasuccesso tutto così in fretta che non avevo avuto tempo di realizzare che mi eraappena successo. Non appena girai l'angolo lo vidi di spalle, feci un passo indietro, "girai su i tacchi" per tornarmene da dove ero venuta, ma...
«Che fai ragazzina, scappi?» mi chiese Caleb in tono divertito, se mi avessechiamata ancora ragazzina giuro che gli avrei rovesciato il caffè sul maglionebianco, gli sarebbe stato proprio bene, poi ricordai a me stessa che il caffè nonl'avevo ancora preso... "Maledizione!" disse la mia testa al mio posto. Calebfece qualche passo verso di me, più si avvicinava più il mio cuore accelerava, misentivo una totale deficiente. Riuscì però a rispondergli, era uno sfacciato e iodovevo esserlo più di lui.
«No Super Star, non scappo solo che non volevo invadere il tuo spazio vitale»dissi, la voce mi tremò. "Ma che cazzo Maddy! Che combini?!" mi rimproveraimentalmente. Non capivo, ero sempre stata sicura con tutti, qualsiasi persona mitrovassi davanti sapevo rispondere a modo, tranquillamente... con lui però stavasuccedendo qualcosa di diverso, mi metteva in soggezione, se si può dire così... tutta colpa dei suoi occhi blu. Caleb si avvicinò ancora, io avevo cercato di noninvadere il suo spazio, ma lui non si stava facendo problemi ad invadere il mio.
«Non ti sto tanto simpatico, vero?» mi chiese guardandomi da capo a piedi,aveva uno sguardo diverso da quello di poco prima, sembrava più sincero, piùumano oserei dire. Non vi nego che mi scappò un sorriso, uno piccolo giuro, poitornai seria o almeno cercai di farlo.
«Dopo come ti sei comportato alla riunione direi di no...non mi stai per nientesimpatico» dissi, non gli diedi il tempo di replicare che continuai.
«In aggiunta a ciò, la gente famosa come te crede di essere superiore a tutti glialtri e a me questo non va proprio giù» dissi ciò che pensavo, senza se e senzama, non potevo farci nulla era il mio pensiero. Lui mi guardò storto.
«Vuoi dirmi che non sei una mia fan?» mi chiese con aria divertita. Nel fare ladomanda si era avvicinato ancora, il mio respiro si fece affannoso e il mio battitoaccelerò, dovevo mantenere la calma, non capii che cosa mi stesse succedendo.Il tutto mi era nuovo, era una sensazione nuova. In quel preciso istante mi pentiidi aver firmato quel contratto. Feci un passo indietro per rimettere al loro postole distanze adeguate e mi schiarii la voce.
«No, non direi, ci sono molti altri attori migliori di te» dissi. Non avevo dettouna cosa assurda anzi era vero ciò che avevo affermato, ma era anche vero cheCaleb aveva una marcia in più degli altri. Era bello, non avevo mai visto unragazzo più bello di lui. Sembrò che mi lesse nel pensiero perché dopo pochisecondi si avvicinò al mio orecchio e io non ebbi la forza di ritrarmi.«Belli come me no» disse in un sussurro. Un brivido mi percorse tutta la schiena, ero paralizzata e nemmeno lui si mosse da quella posizione. Percepivo il suorespiro sul collo, io respiravo a fatica ma sentii il suo profumo, era così inebriante...

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SO SPECIAL
Chick-Lit"E se tutto quello per cui sto lavorando andasse in fumo?" Questo è il pensiero che occupa la mente di Madison Collyn da quando ha conosciuto Caleb Graham. Lei è sempre stata una ragazza umile a cui non interessa apparire per quel che non è. Lui inv...