CAPITOLO 42
Maddy
Le luci della mattina filtravano dalla finestra e sebbene avessi gli occhi chiusipotevo intravederle comunque. Sentivo il corpo caldo di Caleb sul mio, avrei voluto starmene lì per sempre, ma non sarebbe stato possibile, presto quella quietesi sarebbe interrotta.
«Buongiorno ragazzina» mi sussurrò all'orecchio. Tenni gli occhi chiusi pergodermi quella sensazione piacevole che mi provocava ogni volta che mi eravicino. Poi mi voltai lievemente nella sua direzione, avevo bisogno di guardarlo.Era bellissimo anche da appena sveglio, la perfezione, non credevo di esseretanto presentabile quanto lui in quel momento.«Buongiorno... che ore sono?» gli dissi sorridendo. Sapevo che prima poi avreidovuto alzarmi ma in quel momento non ne avevo nessuna voglia.
«Presto, torna a dormire io vado a preparare la colazione» mi disse alzandosidal letto. Mi misi a sedere sul materasso, non volevo che andasse da solo, infondoera casa mia e di sotto c'era sicuramente mia madre ad aspettarci.
«Aspetta, vengo anche io perché dovrebbe arrivare anche mia sorella» dissipoi ricordandomi improvvisamente del compleanno di Hope. Mancavano alcunidettagli da ottimizzare, ma per il resto era tutto pronto per la festa.
«Va bene» mi disse infilandosi un paio di pantaloni della tuta e una maglia nera.Gli bastava veramente poco per essere sexy.
«Sta sera mi accompagni tu all'appartamento?» dissi infilandomi una felpa cheriusciva a coprirmi le cosce. Caleb mi guardò prima di rispondermi, ogni voltache mi guardava in quel modo in me si accendeva la passione, e non esagero.
«Preferirei che venissi a casa mia ma comunque va bene» disse avvicinandosi.Lo guardai sorridendo, gli avevo spiegato più volte che non avevo intenzione diperdere troppe lezioni all'università.
«Ho l'università domani, devo riposare e con te vicino non mi è possibile farlo»gli dissi divertita. Caleb per tutta risposta mi prese per i fianchi, lo faceva spesso,sapeva che così facendo poteva ottenere ciò che voleva, ma non avrei ceduto.
«Ammettilo che ti piace» mi disse a un centimetro dalla bocca. Si stava riferendo al sesso, e si, mi piaceva molto, ma decisi di fare la finta tonta.
«A che ti riferisci?» gli chiesi in tono interrogativo. Sentii una lieve risata, talmente lieve che se fossi stata più distante probabilmente non l'avrei sentita.
«Lo sai benissimo» concluse tornando quasi serio. Dopo qualche secondo miscostai da lui e andai alla porta.
«Dai, scendiamo a fare colazione» dissi uscendo. Caleb si mise le mani in tascae sorrise.
«Si si, scappa scappa, tanto prima o poi ti prendo» mi avvisò, poi mi seguì fuoridalla stanza.
Raggiungemmo mia madre in cucina, immaginai che fosse lì perché c'era unprofumino di dolce che si sentiva fino a sopra le scale.
«Buongiorno raggi di sole» ci disse poggiando la sua tazza di caffè sul pianodella cucina. "Raggi di sole" ma come le era venuto in mente?! Alzai gli occhi alcielo a quella sua affermazione, da quando c'era Caleb in casa si comportava inmodo strano. Il mio ragazzo le aveva mandato in corto circuito la testa.
«Buongiorno Kelly» disse Caleb sedendosi sulla sedia. Ormai era come se fossea casa sua, sembrava che lui e mia madre si conoscessero da una vita, un po'come era successo con me.«Ciao mamma... che profumo, cosa stai preparando?» chiesi io incuriosita eaffamata allo stesso tempo. Mi avvicinai al forno e vidi che dentro c'era una tortaal cioccolato, o così mi sembrò, pronta per essere sbranata.
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SO SPECIAL
Chick-Lit"E se tutto quello per cui sto lavorando andasse in fumo?" Questo è il pensiero che occupa la mente di Madison Collyn da quando ha conosciuto Caleb Graham. Lei è sempre stata una ragazza umile a cui non interessa apparire per quel che non è. Lui inv...