CAPITOLO 48

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CAPITOLO 48

Maddy

Dopo aver preso la decisione di strappare quello stupido invito, io, Alyssa e Jade avevamo continuato a studiare. le ultime lezioni della mattina erano passate a rallentatore, l'unica cosa che volevo fare era tornarmene a casa e buttarmi a letto. Dopo l'ultima lezione stavo aspettando Alyssa e Jade vicino al portone d'uscita, ogni tanto mi guardavo intorno per vedere se Mark passava da quelle parti ma sembrava essersi dissolto dopo avermi dato l'invito da parte del suo migliore amico. 

«Oggi è stata una giornata veramente pesante» disse Alyssa dopo avermi raggiunta. Non mi ero accorta del suo arrivo, ero troppo impegnata a ragionare sul da farsi e su come dimenticare Caleb, ma purtroppo non avevo trovato ancora la soluzione al problema... forse non esisteva e così non l'avrei mai trovata. 

 «A chi lo dici, voglio solo tornare a casa e farmi una bella dormita» dissi sistemandomi la borsa sulla spalla e uscendo dall'università, le mie amiche mi seguirono. Raggiunto il marciapiede mi bloccai. 

 «Comunque ragazze io vi saluto qui, voglio farmi una passeggiata fino a casa, ho bisogno di schiarirmi le idee» dissi prima di arrivare in parcheggio. Le mie amiche mi guardarono come se fossi impazzita. 

 «Ma che dici, a piedi? Ma sei matta!» disse Alyssa subito dopo. Da quando avevamo cominciato l'università andavamo e tornavamo insieme, quella era stata la prima volta che avevo deciso di tornarmene all'appartamento per i fatti miei. Avevo bisogno di spazio, di riflettere e lo volevo fare da sola. 

 «No, non sono matta. Quattro passi non mi faranno di certo male, non ci metterò molto, non vi preoccupate, vi scrivo quando sono a casa» dissi cercando di essere convincente ai loro occhi, speravo che non insistessero sul da farsi. 

 «Dai Aly lasciamola andare, però tu avvertici appena arrivi. Mi raccomando non perderti» mi disse Jade facendomi l'occhiolino. Era i vena di battute, ogni tanto le capitava e quando succedeva era davvero insopportabile. Le sorrisi scuotendo un po' la testa. 

 «Come faccio a perdermi?! La strada è tutta dritta, andate su io so badare a me stessa» dissi cercando di tagliare corto. Alyssa non sembrava affatto convinta della mia decisione, forse per il fatto che aveva capito che non stavo al meglio. 

 «Le ultime parole famose... ti ricordo che poi dobbiamo sempre arrivare noi in tuo aiuto nei momenti di crisi a causa di...» iniziò a dire Alyssa, ma la bloccai prima che pronunciasse quel nome. Sapevo bene che si stava riferendo a Caleb e io non avevo la minima voglia di tornare sull'argomento. 

 «Ho capito, ho capito, non me lo nominare» dissi senza lasciarla finire. Lei, dopo aver capito di aver detto delle parole di troppo, si tappò la bocca con la mano. 

 «Hai ragione, scusa» disse abbassando lo sguardo. Non che avesse tutti i torti, era vero loro venivano in mio soccorso nel momento del bisogno, ma non serviva che me lo ricordasse.«Maddy mi raccomando, sai che per qualsiasi cosa noi corriamo» mi disse Jade guardandomi negli occhi. Guardai prima lei e poi Alyssa poi le presi entrambe per abbracciarle, ne avevo bisogno. Prima di staccarmi da loro feci un respiro profondo, speravo che quel periodo buio che mi si era presentato davanti sparisse il prima possibile. 

 «Lo so» dissi poi guardandole, riferendomi al fatto che loro sarebbero corse se avessi avuto bisogno di qualcosa. 

 «Amo questi momenti» ammise Alyssa con tono dolce. 

 «Ci sentiamo dopo» le salutai alzando una mano e mi voltai per andare a casa.


La passeggiata fino al mio appartamento era stata liberatoria, la testa non mi faceva più male come prima ma il mio cuore era comunque a pezzi. Anche se non l'avrei mai ammesso, Caleb era sempre nei miei pensieri, in un qualche modo quel ragazzo dagli occhi blu mi era entrato dentro come nessuno aveva mai fatto prima, e quella non era una cosa che si poteva cancellare o dimenticare facilmente. Aprii il portone per raggiungere il mio appartamento scacciando il suo pensiero dalla testa, dovevo darci un taglio, se continuavo così non sarei mai stata bene. Salii le scale a fatica, avevo perso tutte le forze che avevo e tutto per causa sua. Mi fermai, notando il mazzo di rose gigante piazzato davanti alla mia porta. "Ecco che ci risiamo" pensai. 

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