CAPITOLO 54
Richard
Ammetto di non essere mai stato un padre troppo protettivo verso suo figlio ma dopo aver parlato con la fidanzata di Caleb avevo capito quanto fosse diventata complicata, difficile, quasi insostenibile la sua vita in tutti quegli anni in cui io e Emily non c'eravamo stati per lui. Mio figlio aveva trovato una ragazza che lo amava per ciò che era, che nonostante tutti gli impedimenti e il suo carattere difficile, era rimasta al suo fianco senza mai abbandonarlo. Madison mi aveva aperto gli occhi, mi aveva fatto capire che Caleb non era il classico "bad boy" come lo definiva la stampa, ma un ragazzo che sapeva amare intensamente, un ragazzo con dei valori solidi e questo mi aveva fatto riempire il petto di orgoglio. Da un lato però mi sentivo in colpa, come avevo potuto lasciarlo nelle mani di Jaxon? Come avevo potuto abbandonarlo? Forse la risposta alle mie domande era che avrei dovuto lottare di più come padre, sarei dovuto andare oltre il suo carattere complicato e stargli vicino come aveva fatto Maddy, che nonostante fosse una ragazza con una vita completamente diversa dalla nostra aveva saputo andare al di là delle apparenze e a scavare infondo al cuore di Caleb. Lui stava lottando tra la vita e la morte dopo un incidente quasi mortale, mi sentivo terribilmente impotente nel vederlo sul quel letto d'ospedale incapace di respirare autonomamente. Jaxon, ecco chi era la causa di tutto ciò che era successo, ne ero completamente certo non c'era ombra di dubbio.
Dopo aver congedato Maddy ero tornato al reparto in attesa che il bastardo si facesse vivo, io stesso gli avevo chiesto di andarsene, ma se lo conoscevo bene non mi avrebbe dato ascolto. Jaxon lo conosco da una vita, lo incontrai ancora prima di sposare Emily, ancora prima che Caleb nascesse. Non eravamo mai stati grandi amici, anzi tutto il contrario: in ambito lavorativo eravamo nemici giurati, entrambi svolgemmo la professione di agenti una volta finita l'università. Agli inizi i rapporti erano terribili, poi con gli anni avevamo saputo mantenere rapporti civili ma non eravamo mai stati grandi amici. Quando Caleb prese la decisione di sollevare me e sua madre dal nostro incarico si affidò a Jaxon, cercai di impormi ma mio figlio non volle sentire ragioni e piano piano aveva iniziato ad allontanarsi da noi. Lo sentivamo poco, negli ultimi anni quasi per niente. Ripensando al passato stavo seduto in sala d'attesa con la testa tra le mani, quella notte non avevo dormito, non me l'ero sentita di lasciare l'ospedale, Emily invece era andata a casa dato che era incapace di sostenere quelle situazioni. Ogni tanto alzavo la testa verso la porta a vetri del reparto in attesa che il mio nemico giurato si facesse avanti, passarono delle ore prima che qualcuno varcasse quella porta. Avevo giurato a Maddy che avrei sistemato la situazione e io sono un uomo di parola, dovevo vederci chiaro in tutto quel caos, per una volta nella vita dovevo stare vicino a Caleb come non avevo fatto in passato. Dopo quella che mi sembrò una mattinata infinita finalmente Jaxon si fece vivo, lo vidi entrare dalla porta a vetri con la sua aria di superiorità e uno dei suoi soliti completi eleganti. Negli anni la sua espressione si era fatta sempre più dura fino a diventare quasi indecifrabile, non sopportavo che sulle sue labbra ci fosse sempre un mezzo sorrisino di sfida, gli avrei volentieri messo le mani addosso, ma quello non mi sembrava il contesto adatto per fare una cosa del genere, dovevo rimanere l'uomo rispettabile che tutti conoscevano, non potevo di certo farmi cacciare dall'ospedale, dovevo respirare e mantenere la calma. Feci uso di tutto il mio buon senso per non esplodere, in quel momento anche una battuta fuori luogo mi avrebbe fatto scoppiare come una bomba ad orologeria. Jaxon mi vide non appena mise piede nel reparto, puntò i suoi occhi inespressivi e gelidi verso di me e io feci lo stesso con lui, poi mi alzai dalla sedia su cui stavo ormai seduto da ore e mi avvicinai a passo lento. "Non hai scampo" pensai, dovevamo per forza parlare. Guardai di sottecchi la postazione delle infermiere che non erano quelle della sera prima e vidi i loro occhi puntati sulla scena che stava avendo atto, sorrisi tra me e me, forse l'aria era talmente tesa che anche loro avevano capito che sarebbe successo qualcosa di poco carino. Arrivato di fronte al bastardo lo osservai mantenendo un'espressione salda e cercando di non far trapelare emozioni. Nessuno dei due disse nulla per vari secondi, poi stufo di quel silenzio presi parola, una cosa era certa: Jaxon non ne sarebbe uscito indenne da quella conversazione, anzi tutto il contrario, ero pronto a scoprire tutti i suoi subdoli piani e segreti per sabotare mio figlio.

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SO SPECIAL
Chick-Lit"E se tutto quello per cui sto lavorando andasse in fumo?" Questo è il pensiero che occupa la mente di Madison Collyn da quando ha conosciuto Caleb Graham. Lei è sempre stata una ragazza umile a cui non interessa apparire per quel che non è. Lui inv...