CAPITOLO 41

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CAPITOLO 41

Maddy

Il lunedì era arrivato e il giorno della festa si stava avvicinando, mia sorella nonsospettava nulla di ciò che stavamo organizzando, o meglio sapeva che avremmoorganizzato una festicciola, invece stavamo cercando di farle la festa che avevasempre sognato con tanta gente, festoni dappertutto, musica e soprattutto tantodivertimento. Anche se era una piccola peste se lo meritava, gli ultimi due anninon erano stati semplici nemmeno per lei, Hope aveva sofferto più di tutti laperdita di nostro padre, le era molto legata e alla sua giovane età non è facilemetabolizzare il tutto in maniera razionale. Mia madre aveva organizzato tuttoalla perfezione, era riuscita ad invitare tutte le amiche e gli amici di mia sorella,in più ci sarebbero stati anche i miei di amici e Caleb, probabilmente a Hope peressere felice bastava solo lui conoscendola, era diventata una sua grandissima fannegli ultimi tempi.


Io e il mio ragazzo eravamo al centro commerciale per finire di compare le ultime cose necessarie per l'allestimento del giardino. 

«Non so davvero che cosa comprarle» dissi in preda al panico. La festa eraorganizzata, mia madre aveva già preso il regalo, mancavo solo io, conoscevo igusti di mia sorella ma in quei giorni non ero riuscita a trovare nulla di adeguatoda regalarle. Avrebbe compiuto tredici anni, mi sembrava ieri che era solo unabambina, stava crescendo troppo in fretta. 

«Vedrai che troverai qualcosa di adatto a lei, infondo sei sua sorella nessuno laconosce meglio di te» mi disse Caleb mettendomi il braccio intorno alle spalle.In effetti non aveva tutti i torti, conoscevo Hope anche forse meglio di quantoconoscessi me stessa, non potevo sbagliare.«Questo è vero. Comunque per la festa mancano: i festoni, il palloncino gigantecon il numero 13 e che altro?» dissi cercando di ricordarmi tutto. Mia madre miaveva fatto impazzire per aiutarla ad organizzare tutto alla perfezione, ancheCaleb ci aveva aiutate, il che mi era sembrato molto ma molto strano dato che nonera un amante delle feste, ma sembrava che ci aiutasse con piacere. 

«Le bibite» mi ricordò. Giusto, le bibite. Sono veramente sbadata, ho la brutta abitudine di dimenticarmi la maggior parte delle cose che mi chiede mia madre.Guardai Caleb per ringraziarlo, lui mi sorrise. 

«Giusto, sto veramente impazzendo» gli dissi toccandomi la fronte, lui trattenne una risata. Stavo facendo forse la melodrammatica? Probabilmente era così,ma l'organizzazione di eventi non faceva per me. 

«Non dire così, tu e tua madre avete organizzato tutto nei minimi dettagli,andrà bene» cercò di tranquillizzarmi Caleb. Il suo fu un tentativo vano, dentrodi me speravo che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Mia sorella era unaperfezionista, voleva che tutto fosse perfetto sempre, ci teneva particolarmenteal suo compleanno, io invece era da due anni che non festeggiavo, il massimoche facevo era andare fuori con Alyssa e Jade. Dopo la morte di mio padre persila voglia di festeggiare, in tutti i sensi, per questo motivo non sono amante dellefeste. 

«Anche tu hai fatto la tua parte, grazie!» dissi al mio ragazzo baciandolo sullaguancia. Senza di lui probabilmente io e mia madre saremmo riuscite ad organizzare la metà delle cose pensate.«Pensa che per te mi sono ridotto ad organizzare una festa di compleanno aduna tredicenne, devi amarmi» mi disse lui in tono divertito. Lo guardai stortocon aria divertita, sapevo che stava scherzando. Ma in effetti non aveva tuttii torti, ultimamente faceva veramente di tutto per accontentarmi, avrei volutoricambiare il favore in un qualche modo, mi sarei fatta venire in mente qualcosa. 

«Come se non ti amassi già» gli dissi guardandolo con occhi quasi sognanti.Caleb sorrise e mi prese per i fianchi, eravamo in un centro commerciale nonavevo voglia di dare spettacolo, ma quando si trattava di lui non potevo dire dino. Fortunatamente quel giorno non c'era molta gente, per lo più adulti che facevano spese, niente ragazzine, Caleb stava passando abbastanza inosservato. Luimi baciò riportandomi alla realtà, la sua bocca era calda, le sue mani mi tenevanosalda per i fianchi, il nostro momento però fu interrotto. 

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