Il tempo scorre lento

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Qualche mese dopo, Mary ogni tanto si fermava a pensare a quanti cambiamenti erano avvenuti nella sua vita: aveva cambiato casa, ma anche città, la sede del lavoro e poteva godere della vicinanza dei suoi nipoti, dei suoi amici e di una improbabile famiglia allargata. Pareva non le mancasse nulla per essere felice, eppure ....

Si era da poco trasferita nella casetta che fungeva da dependance della grande villa De Bonet: casetta era un tantino riduttivo, perché era sostanzialmente una bifamiliare, ciascuna unità composta da 4 camere, un grande salone, una cucina, due studi, una grande veranda esterna.
Ma così la chiamavano i padroni: rispetto alla loro suntuosa e imponente villa, era decisamente più piccola.
Non pagava nessun affitto, per gentile concessione dei De Bonet, mai così felici di vivere con una così folta compagnia; solo le spese erano a carico suo.

De Bonet aveva assorbito la ditta di Duncan, il suo capo, creando una nuova filiale nella sua città, di cui aveva dato a Mary le redini: nella precedente, aveva investito nuovi capitali e assunto un'altra impiegata e un nuovo direttore. Il sig. Duncan, ormai si era detto pronto per ritirarsi, anche se manteneva la supervisione, che gli permetteva di portare avanti le caratteristiche fondamentali dello studio, cioè professionalità, cortesia e attenzione alle esigenze del cliente. Era certo che Mary avrebbe fatto lo stesso nella filiale.

Dare avvio ad un nuovo studio non era stata una passeggiata, anzi! C'erano ancora un sacco di cose da fare, organizzare, sistemare, mentre i clienti iniziavano ad arrivare numerosi, merito anche della fama di cui godeva De Bonet e delle sue ottime referenze. Mary però voleva farcela con le sue forze ed essere all'altezza di quanto promesso al nonno dei suoi nipoti. Per questo spesso si portava del lavoro a casa, che concludeva dopo che i nipoti erano andati a letto, facendo le ore piccole su fascicoli e incartamenti.
Sapeva di aver bisogno di una persona fidata ad aiutarla ed era sicura di aver scelto il meglio, quando aveva coinvolto Jessy.

L'amica, ormai ai ferri corti anche sul lavoro col suo ex marito, quasi non credeva alle sue orecchie quando le fu proposta questa opportunità: nuovo lavoro, nuova casa (l'altra metà della "casetta"), la figlia "strappata" dalla sua scuola e dai suoi pochi amici storici, con cui non aveva mai legato abbastanza, ma con l'àncora di salvezza di vivere muro con muro con Matt e Greta.

Anche il trasloco era stato una fase a dir poco impegnativa. Aveva potuto contare sull'aiuto dei suoi amici Jessy e Bryan e dei professionisti ingaggiati da De Bonet: avevano fatto tutti un ottimo lavoro, anche se ora toccava a Mary sistemare il contenuto dei molti scatoloni nella nuova casa. Era piuttosto in arretrato, a confronto  dell'amica, arrivata qualche tempo dopo, ma sempre organizzata ed efficiente, praticamente perfetta. Se abiti e accessori della cucina avevano presto raggiunto la loro sistemazione definitiva, non era lo stesso per gli oggetti personali, ricordi della sua infanzia, della famiglia che non c'era più e che aveva lasciato posto a quella nuova.

I ragazzi avevano iniziato insieme a frequentare una nuova esclusiva scuola, che aveva scelto e sovvenzionato De Bonet, anche per Jody, e nel pomeriggio proseguivano con un doposcuola per portarsi alla pari con il programma, veramente ambizioso, mettendoci tutto l'impegno di cui erano capaci. Anche Greta frequentava un corso prescolastico, comprensivo di logopedia e psicomotricità, con notevoli progressi.

Tra Jessy e Bryan, da tempo, c'era una certa complicità: all'inizio Mary non l'aveva colta, ma i due amici, prima preoccupati per lei, e concentrati a studiare strategie per aiutarla, si erano poi trovati a frequentarsi per il semplice piacere di stare insieme. Una volta tanto, Jessy c'era andata con i piedi di piombo ... temeva di offendere o ferire Mary, o temeva di perdere un nuovo amico, se si fosse comportata con lui, come con i tanti con cui era uscita dopo la separazione.
Ma si sentiva sempre più presa da lui, tanto che quando prima Mary, poi lei, si trasferirono, a Jessy venne quasi naturale la scelta di chiedere a Bryan di andare a vivere con lei.
E quando lui accettò, pensava di scoppiare dalla gioia. Anche i ragazzi ne erano contenti, Jody in primis, che vedeva finalmente la madre felice e serena.

A Bryan non pareva vero: aveva trovato l'Amore, ma non solo! Finalmente aveva chiuso con il bar (per lui era sempre stato un ripiego, anche se aveva svolto quel lavoro con cura e dedizione) e si dedicava al lavoro che da sempre lo aveva appassionato, anche se non aveva mai avuto il coraggio di buttarcisi: in men che non si dica era diventato il capo giardiniere della grande villa, ma soprattutto responsabile di gestione e tuttofare nell'annessa azienda vinicola blasonata dei De Bonet; era affiancato dal vecchio direttore, che ormai anziano, necessitava di energie fresche e di nuovo entusiasmo. Bryan era una spugna quando si trattava di imparare, e al tempo stesso un pozzo di idee, quasi sempre ottime idee, quando si trattava di ottimizzare e migliorare.

I De Bonet si erano rivelati molto meno invadenti del previsto: avevano chiesto come condizione che Mary e i nipoti si recassero a cena da loro due volte a settimana e il più delle volte venivano invitati anche Jessy, Jody e Bryan.

Era tutto perfetto ... o quasi.
Tutti questi cambiamenti, gli impegni, le numerosissime faccende da sistemare le avevano impedito di capire come stavano realmente le cose, di pensare, di metabolizzare su quanto successo.
Spesso si sentiva stanca, ma lo dava per scontato, data la vita che stava conducendo. Poi c'era quel fastidio quasi continuo alle stomaco. Aveva promesso a Teresa e Jessy di farsi vedere da un medico, e alla fine era andata da un gastroenterologo.

Dopo un'accurata anamnesi e una visita, il dottore le suggerì di prenotare una gastroscopia, se i sintomi non passavano, non prima di aver provato per almeno un mese una certa cura, ma soprattutto di aver effettuato un altro tipo di visita specialistica.
"Che cosa intende, dottore, che non sono veramente malata?"
"Signorina, ritengo che lei abbia semplicemente sbagliato il tipo di specialista: si è concentrata su un piccolo problema, ma che è parte di una situazione più ampia e complessa. Se non conosce nessuno che faccia al caso suo, le lascio il numero di una mia Collega, in gamba, che saprà aiutarla e consigliarla. La contatti, ma presto, senza rimandare ... potrebbe perdere delle chances importanti per il suo futuro e la sua salute!"

Quanto le aveva detto il dottore l'aveva sconvolta, shoccata! Ma a pensarci bene ... forse avrebbe potuto capirlo anche prima, da sola ...
E ora ... il futuro le sembrava così incerto, così traballante, cos'avrebbe fatto? Cos'avrebbe detto?

"Che è quest'aria pensierosa? Sei pronta? Ma guardati ... usciamo a conoscere bei ragazzi e tu sei ancora così conciata?" Jessy non perdeva mai l'occasione di spronarla ..
"Magari incroci quello giusto! Mica ti farai vedere così, tutta spalle curve, occhiaie e sciatta? Su, su, ora ci penso io! Vedrai che te lo farò dimenticare"
"Jessy, scusa, non mi va di uscire, sono troppo stanca ... e poi cos'è che dovrei dimenticare?"
"Il motivo per cui hai quel broncio fisso! Anche se non lo vuoi ammettere! Lo so di cosa si tratta! Comincia per M e finisce per ark! Non sono stupida!"
"Jessy, ti sbagli proprio! Che dici? Io stavo pensando a ... " Mary si morse la lingua, glielo aveva promesso, ma a questo punto, aveva ancora senso mantenere il segreto?
"A? Vedi non lo ammetti nemmeno a te stessa! Ma lui è quel che è, non lo puoi cambiare ... è andato via da ... quanto? 3 mesi? 4? Non ti ha mai cercata, nemmeno un messaggio! Lui si è già scordato di te da un pezzo! Te lo garantisco! Ma non sa che si perde! È lui che ci rimette, questo è sicuro! Tu sei una bellissima ragazza, intelligente, in carriera e che ha risolto i propri problemi economici: te lo dico io, sei un bocconcino che in molti si litigheranno! E ora su! È ora di prepararsi! L'unico antidoto alla depressione e al mal d'amore è il chiodo schiaccia chiodo! Credi all'esperta!"

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