Si ritrovarono di nuovo tutti nel bar tirolese, accanto alla stübe, con davanti una cioccolata calda e i biscotti, a raccontarsi le reciproche avventure, le numerosissime cadute di Mary, i progressi di Greta, le sfide tra Jody e Matt.
Degna conclusione di una serena giornata sulla neve.Si erano asciugati e riscaldati, gli sci nel locale adibito a deposito, dove Matt già aveva adocchiato uno snowboard e aveva chiesto se poteva cedere gli sci, per uno di quelli. "Beh, concentrati sull'imparare a sciare per il momento, no?": gli era bastato questo ragionevole commento della zia per mettere nuovamente il muso. Per fortuna la cioccolata aveva cambiato il suo umore.
Alla fine si diressero verso la hall, per tornare alle camere, ognuno con giacca, guanti, sciarpa, berretto, tranne Greta che aveva scaricato tutto alla zia. Anche Matt ne approfittò per lasciarle guanti e berretto.
In mezzo a quella confusione di indumenti, a Mary cadde un guanto: Jessy tornò indietro di un passo per raccoglierlo.
Fu allora che successe, inaspettatamente e quasi inspiegabilmente: proprio Jessy, regina di compostezza ed eleganza, Jessy che era a suo perfetto agio su tacchi a spillo vertiginosi e con gli scarponi da sci, lei che sprizzava femminilità e charm, inciampò rovinosamente sui suoi stessi piedi.
Non c'erano tappeti, né gradini, né sporco o bagnato in quel punto, eppure successe lo stesso, nonostante i suoi scarponi fossero perfettamente allacciati.E cadendo emise un grido e una mezza imprecazione che presto si trasformarono in lamento, mentre il resto del gruppo si girava verso di lei allarmato.
Fece per alzarsi, aiutata da Mary che aveva gettato all'aria malamente quel che stava portando, ma il dolore non le permise di poggiare il peso sulla caviglia, e ancora una mezza imprecazione e un lamento uscirono dalla sua bocca.Jody appariva preoccupata, Greta stava per mettersi a piangere disperata, mentre Mary sorreggeva l'amica e esortava insistentemente Matt a raccogliere le loro cose.
"Permettete?" disse senza troppa gentilezza, né aspettando una risposta, la voce morbida di Mark, che già stava prendendo in braccio Jessy.
La portò su una sedia lì vicino.
"Grazie, davvero! - disse sinceramente lei - Le capita spesso di salvare fanciulle in difficoltà a quanto pare!"
Mary la fulminò, con gli occhi, arrossendo, mentre entrambi le rivolsero un rapido sguardo.
"A quanto pare le voci corrono!" rispose lui divertito.
Ma da dove era spuntato? E che credeva di fare alla sua amica?
Aveva iniziato a slacciarle lo scarpone.
"O, merda, no, piano!" si lamentò l'infortunata, mentre Mary rimaneva impotente e bloccata come una statua.
"Sembra una bella storta, si sta già gonfiando. Io ci metterei del ghiaccio e la terrei a riposo. Ma non sono un medico, e guarda caso pare che ce ne sia uno nell'hotel".La titolare, Maria, sempre attenta, attirata dal trambusto aveva fatto capolino e compresa al volo la situazione, tornò da dove era venuta. Poco dopo riapparve seguita dal dottore:
"Lui è Alex Milton, il medico del paese, e anche dei turisti. Era già qui per mio marito. Può darle un'occhiata. E signorina, non si preoccupi, siamo assicurati per queste cose!"
"Buona sera, sono il Dr. Milton. Come si chiama?"
"Sono Jessy Andrews, piacere. Sono stata veramente fortunata a farmi male quando lei era già qui!" disse, senza celare la sorpresa e il piacere di vederlo, sembrava che il dolore le fosse già passato.
"Mi dica, com'è successo? È inciampata? Le si è annebbiata la vista? Si sentiva debole? Le girava la testa? Le manca il fiato? Ha sentito dolore al petto?"
"No, no, niente di tutto questo! Sto perfettamente, ... beh, a parte la caviglia, si intende .... sono solo caduta come una stupida, forse ho inciampato sui lacci delle mie scarpe, non capisco ..."
Per la prima volta Mary la vide vacillare, e anche arrossire! Caspita, le bastava così poco per essere già cotta di lui?Il dottore intanto, dopo averle chiesto il permesso, aveva iniziato cautamente a visitarla e a farle muovere la caviglia destra in tutte le direzioni, schiacciando sapientemente alcuni punti e valutando la situazione:
"Ho una notizia buona e una cattiva! Quella buona è che non sembra essere rotta, quella cattiva è che dovrà stare a riposo per un po', senza poggiare il peso a destra. Sarà meglio fare degli impacchi di ghiaccio, già da sta sera, le prescrivo un unguento da prendere in farmacia e delle compresse per il dolore. È allergica a qualcosa?"
"No, non che io ricordi"
"Assume farmaci continuativi, che so, per qualche patologia cronica?"
"No, ... cioè si, cioè... " si guardò intorno, e guardò Jody, che le stava avvinghiata, e tutto il gruppetto con lo sguardo su di lei. Alla fine guardò Mary e le fece cenno in direzione di Jody. Lei capì al volo, chiamò Jody e portò con sé i ragazzi, che la seguirono dietro a Maria: stava andando a recuperare un paio di stampelle, usate qualche anno prima da suo figlio, quando si era rotto il perone giocando a hockey.
"Saranno da regolare, ma dovrebbero fare al caso vostro." Disse porgendole a Mary. "Ci prenderemo cura noi della sua amica, così la vacanza non sarà rovinata per tutti."
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Il valore del Tempo
RomanceChe fareste se improvvisamente la vostra vita fosse stravolta? Se vi trovaste di fronte ad una scelta difficile tra famiglia e amore? E se dopo aver fatto questa scelta tutto diventasse più difficile, più complicato? Mary, credeva di essere felice f...