Dopo l'atterraggio, si recò direttamente in ufficio. Per effetto del fuso orario erano circa le 4 di lunedì mattina: Mark doveva recuperare il tempo perduto in quei giorni.
Le vicende di quell'ultimo periodo, non gli avevano permesso di dormire in modo riposante in aereo, anche se per brevi periodi aveva chiuso gli occhi.Ma tornavano le sue parole, gli occhi di lei, la sua disperazione, il suo corpo che dopo l'ennesimo colpo della vita, cadeva sopraffatto. Ne era consapevole, alcuni di quei colpi dipendevano da lui, dalla sua presenza! Non l'avesse mai conosciuta! Non avesse cercato la sua compagnia! Non avesse tentato di mettersi in mezzo, per quanto a fin di bene, ora lei starebbe meglio! Magari le cose si sarebbero sistemate da sole, se lui non avesse tirato in ballo Simon, se poi non fosse andato a lavorare per De Bonet ... magari ora lei non sarebbe in quella situazione.
Per quanto avesse cercato di starle lontano, ogni volta che si incontravano, per caso o perché l'aveva cercata, le succedeva qualcosa di brutto, di terribile.
Non si era mai ritenuto superstizioso, non aveva mai creduto nelle sfortuna: però c'erano troppi fatti per ritenerle solo coincidenze! Era colpa sua se continuavano a capitarle cose negative!Era stata l'ultima bravata! L'ultimo azzardo! Da oggi non l'avrebbe più cercata e sarebbe stato più attento ad evitarla!
Appena tornato, avrebbe cambiato città e, se Mee Lou voleva ancora il suo aiuto, avrebbe dovuto cambiare anche lei! Oppure avrebbe dovuto tagliare i ponti anche con lei: o magari bastava seguirla a distanza, chiamarla ogni tanto, incontrarsi lontano da dove avrebbe potuto incontrare Mary!Questi ed altri pensieri costellarono la sua lunga giornata lavorativa, interrotta solo da un paio di brevi pause, per recuperare un po' dalla stanchezza e per sedare la poca fame. Uscì molto dopo che i suoi capi erano già usciti, dimostrando così serietà nel lavoro e volontà di recuperare, anche se in realtà, cercava un modo per non pensare a lei, per non soffrire!
Ma quando rischiò di addormentarsi sulla tastiera per 3 volte in 10 minuti, si rese conto che, per essere produttivo l'indomani, avrebbe dovuto riposare.Salì nella metro, dopo aver guardato senza riconoscerlo il suo riflesso sui vetri del mezzo: le spalle curve, le occhiaie profonde, gli occhi spenti ... aveva decisamente bisogno di riposo!
Però, immaginando una notte costellata di fantasmi, decise di scendere una fermata in anticipo e procedere a piedi, nonostante la valigia del breve viaggio e il cielo che si faceva sempre più grigio. Probabilmente dopo aver esaurito completamente le energie e aver fatto una bella doccia, sarebbe riuscito a dormire per qualche ora di fila.Procedeva vedendo, ma senza guardare individui sconosciuti in un Paese straniero, ignari del suo dolore. Anche se tentavano di mascherare la loro provenienza con capelli colorati e pettinature vaporose, gonne succinte per le ragazze, maglie extra large per i ragazzi, non riuscivano a camuffare il loro aspetto orientale, le corporature esili, i capelli dritti, gli occhi a mandorla ...
Tranne forse qualcuno, come quella ragazza, ferma davanti ad un palazzo: aveva qualcosa di diverso, la figura era meno esile, più tornita, i capelli più leggeri, mossi dal vento, avevano un andamento meno anonimo delle altre ...
Chissà che faceva là, sola, mentre iniziava a piovere, senza un ombrello, la figura sfocata dalla fioca luce del timido sole che pareva tramontare dietro di lei ... forse aspettava qualcuno di importante.Distolse lo sguardo, mentre si avvicinava al suo palazzo, pensando se gli conveniva acquistare qualcosa per cena in uno dei tanti ristorantini lì attorno, o verificare se nel suo frigo e nella sua dispensa c'era ancora qualcosa di commestibile.
Inconsciamente infilò la mano in tasca, alla ricerca delle chiavi, riducendo la distanza che lo separava dal suo ingresso, le gocce che iniziavano a farsi insistenti, l'ombrello pieghevole chiuso, in una tasca laterale del suo bagaglio.
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Il valore del Tempo
RomanceChe fareste se improvvisamente la vostra vita fosse stravolta? Se vi trovaste di fronte ad una scelta difficile tra famiglia e amore? E se dopo aver fatto questa scelta tutto diventasse più difficile, più complicato? Mary, credeva di essere felice f...