Se solo fossi arrivato prima ...

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Si riscossero subito, lo appoggiarono al letto, in una stanza lì vicina, togliendogli gli indumenti fradici, asciugandolo. Era gelido, pallido, incoscente. Mary non riusciva a sentire il polso ... ancora lacrime silenziose bagnarono il suo viso, credeva di non averne più, ma non provava vergogna a farsi vedere così ...
Maria aveva recuperato una stufetta, la accesero al massimo e la puntarono verso il corpo esile di quel ragazzino.

Mark non aveva pace: si alzava, si sedeva, si rialzava, si avvicinava a Mary, cercando di consolarla, di appoggiarle le mani sulle spalle, asciugarle le lacrime, ma non osava toccarla ...
"Ho visto della impronte sulla neve fresca, non parevano di un animale, mi hanno incuriosito ... se solo fossi arrivato prima!"
"Mark, non è colpa tua! Non puoi accusarti anche di questo!" La voce di Maria era così carezzevole, in contrasto con la sua risposta: "Ah no? Ieri sera l'ho stuzzicato! L'ho fatto arrabbiare! Volevo ... volevo ... non so nemmeno io quello che volevo da lui! Forse volevo solo che si aprisse al dialogo, che parlasse con Mary! Gli volevo far capire che cosa ha rischiato per lui!"
"Ora basta!" Mary, senza alzare la voce, ma con la determinazione di una leonessa che difende i suoi cuccioli, piantò gli occhi in quelli di lui e senza voltare lo sguardo continuò: "Maria, potresti portare una bevanda calda, o alcolica, o entrambe le cose e un paio di coperte, per favore?"
"Certo, ... vado" e uscì dalla stanza.

Nel silenzio che seguì, gli occhi di lei continuarono a scavare in quelli di lui ... era la prima volta che una donna lo intimoriva solo guardandolo, forse era la prima volta che una donna lo intimoriva da quando aveva compiuto 12 anni!
"Hai finito di blaterare a caso? Se vuoi veramente renderti utile, togliti il maglione!"
"Cheeee? Sei seria? Ma ti pare il momento ...?"
"Ma che hai capito? È mai possibile che voi uomini ragioniate solo quello che avete sotto la cintura?!".
Lui la fissò per un attimo, senza riuscire a capirla: "Bene, ti accontento subito, ma poi mi devi una spiegazione!" disse lui con tono seccato, togliendosi il maglione.
Durante il movimento coprì la propria visuale, con le braccia e gli indumenti. Mary, invece, si sentì a disagio nel vederlo a petto nudo e si girò verso il letto per non mostrarsi mentre arrossiva: era proprio come lo aveva immaginato qualche sera prima! No anzi, meglio! Addominali scolpiti, pettorali sodi, bicipiti definiti ...
Scacciò quei pensieri, scoprì Matt, tentò di prenderlo in braccio, ma era veramente pesante.
"Faccio io!" la soccorse lui.
"Ok, tienilo in braccio, siediti su quella poltrona, vicino alla stufetta." Tolse lenzuola e coperte dal letto e le usò per coprirli: "È ... semplice fisica! Il corpo umano ha una temperatura di circa 37°C, il letto ha la stessa temperatura dell'ambiente, magari un po' riscaldata da quella corporea, ma quella di Matt è ancora bassa. Così dovrebbe riscaldarsi prima. Inoltre la superficie corporea tua è maggiore di quella che potrei offrire io, gli arriva più calore ... e l'alcol vasodilatando, aumenta gli scambi di calore." Cercò di non guardarlo, dicendolo, non era ancora riuscita ad allontanare l'immagine di lui che si spogliava dalla sua mente! E questo la irritava parecchio!
"Ha senso!". Lei non capì subito che lui si riferiva alla sua spiegazione. Arrivò Maria con un punch fumante: "È per Mark. Io vado a controllare Hans".
Mary uscì velocemente dalla stanza senza guardare nemmeno lei, come se nei suoi occhi potessero essere scritte a lettere cubitali quelle emozioni e quei pensieri che non voleva fossero suoi, eppure lo erano!

"Perché ti senti così colpevole?"
"Avrei potuto arrivare prima! Sono stato un pezzo a guardare quelle impronte prima di decidermi ad andare a vedere! Con tutta la neve che è caduta ieri ... non potevano essere vecchie e la direzione era chiara, partivano da qui! Io gli ho detto delle cose ..."
"Tu non gli hai certo detto di uscire nella neve, senza coprirsi, giusto? Così come non l'hai detto a Eli, tanti anni fa!"
"Cosa centra questo adesso?"
"Non ne avevi colpa allora e non ne hai ora! Mark, tu devi perdonarti e andare avanti! Non capisci che da allora ti stai punendo? Lavori quasi senza sosta e nella tua vita privata non fai altro che cercare storie superficiali, che non ti rendono felice, che ti svuotano ... devi smettere con questa vita, ti fai solo del male!".
Mark non rispose, guardò Matt, pensando a quanto era giovane, a quanto era giovane lui al momento di quei fatti a cui faceva riferimento Maria .... quella bufera, molto simile a questa .... il vento che ululava fra gli alberi, che faceva scricchiolare le assi della capanna! La Signora della Montagna quella volta si era presa il suo compenso ... sperava che sta volta non ne avesse modo!

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