I ragazzi stavano facendo un gioco da tavolo con Ingrid; Jessy vedendola arrivare le si avvicinò. Si sedettero vicine e si aggiornarono a vicenda: Jessy era sempre più invaghita di Alex, che era contento di come andava la sua caviglia, ma le aveva raccomandato di non caricarci il peso.
Mary raccontò le sue disavventure, sorvolando su molte delle cose successe fra lei e Mark. Non le piaceva avere segreti con l'amica, ma non sapeva che peso dare alle parole e agli avvenimenti di quella giornata.Intanto la stanchezza stava prendendo il sopravvento: sentiva la schiena e le spalle pesanti, le gambe doloranti, il freddo che tornava, anche se era in un ambiente caldo e confortevole. Era seduta in una poltrona accanto al camino, rivolta verso i suoi nipoti, che parevano sereni e felici, anche senza di lei! Sorrise fra sé e sé. Jessy era tornata dai ragazzi.
"Io proprio non ti capisco! - le si avvicinò Mark, porgendole una tazza fumante - È brulè di mele, analcolico. A quel che ho capito non bevi alcolici, giusto?"
"In realtà non bevo vino, liquori o superalcolici: semplicemente non mi piace il sapore! La birra sì! Non credo sia così difficile da capire!"
"Non mi riferivo a quello! Non capisco perché tu abbia fatto carte false, abbia rischiato la vita per venire da loro ... e non sei nemmeno minimamente arrabbiata del fatto che ti stiano totalmente ignorando!"
"Non lo avrei capito nemmeno io, fino a due anni fa! - Fece un sorriso, guardandoli - Vedi: non è necessario che loro abbiano bisogno di me. È importante che io ci sia qualora ne avessero!"
Tacquero, guardando entrambi nella direzione dei ragazzi, ognuno perso nei propri pensieri."Posso chiederti una cosa?" Iniziò lei. "Spara!"
"Perché non sei entrato da Hans? Hai quella fobia sai ... dei microbi? Delle malattie?"
"No, no! Niente di tutto questo!" Rispose lui con un sorriso.
"Allora perché ... beh, se non sono indiscreta ..."
"È una lunga storia ..."
Dopo un lungo silenzio lei riprese "Beh, al momento ... non ci resta che aspettare!"
Ancora silenzio ...
"Ti annoierei .... ma ok, se è questo che vuoi! In poche parole, lui mi accusa di avergli portato via qualcosa a cui teneva molto ... ma è lui che l'ha persa ..."
"E ora ce l'hai tu?"
Ancora silenzio, un sorriso amaro, il suo sguardo perso lontano e un cenno negativo della sua testa, fu tutto quello che le rispose. Pareva tormentato, dentro, nell'anima. Pareva svuotato. Pareva un altro uomo. Guardò verso dove era rivolto lui, le fiamme del camino avevano un fascino ipnotizzante, ma era sicura che il suo sguardo non le vedeva. Era incerta se incalzarlo con altre domande o lasciare che fosse lui a parlare. Sul suo profilo perfetto si proiettavano intermittenti riflessi di luce, proveniente dal fuoco, che sottolineavano la sua distanza, il suo dolore ...Inaspettatamente lui riprese, sottovoce, un altro ghigno amaro, "La cosa assurda è che più il tempo passa, più mi convinco che abbia ragione!". Mary non era sicura di aver capito bene ... avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, chiarimenti, un racconto più dettagliato, ma non ne ebbe il tempo!
"Ziaaaaa! Le tua guanciotte!"
Le manine paffute della piccola Greta si appoggiarono aperte sulle sue guance, non più intirizzite come qualche mezz'ora prima. Le schiacciarono, a piatto, facendole le labbra a 'pesce', poi le strinsero in due morbidi pizzicotti, poi le torturarono, strappando un sorriso a Mary!
"Mi sei mancata tanto!" "Anche tu!" "Sai, 'eramo' tutti qui al caldo e tu al freddo ... avevo paura che 'prendevi' la febbre e io ti curo sai, prendo il 'metrometro' e poi ti do il 'ciroppo'!" "Oh, sei la mia infermiera preferita!". Risero insieme.
Proprio in quel momento si accorse che Mark si era alzato: "Aspetta ..." gli sfiorò una mano.
"No! È importante che tu ci sia, quando hanno bisogno ..." parafrasò le sue parole di poco prima, e si diresse verso la porta della veranda.Greta era stanca, la accompagnò a letto e ne approfittò per farsi una doccia ... ne sentiva proprio bisogno. Mentre l'acqua scorreva lasciò andare i propri pensieri, le proprie tristezze, pensando al tormento di quell'uomo, così diverso in apparenza. Quante sfacettature di lui aveva visto in così poco tempo? Dieci giorni prima non lo conosceva, ora ... si era fidata di lui al punto da rivelargli la propria vita, da mettere nella sue mani il proprio destino. E lui sembrava fidarsi di lei, tanto da aprirle il cuore, ma non abbastanza! Aveva solo accostato la porta, permettendole di intravedere dei frammenti, all'interno, ma celandole l'insieme ...
STAI LEGGENDO
Il valore del Tempo
RomanceChe fareste se improvvisamente la vostra vita fosse stravolta? Se vi trovaste di fronte ad una scelta difficile tra famiglia e amore? E se dopo aver fatto questa scelta tutto diventasse più difficile, più complicato? Mary, credeva di essere felice f...