Il tempo fermo

115 12 10
                                    

Jessy non ne aveva voluto sapere di farsi accompagnare.
Mary non se la sentiva di affrontare un'altra giornata sugli sci da sola, così dopo aver accompagnato i ragazzi da Ingrid, andò presso il punto di noleggio a restituirli.

Purtroppo le regole erano regole e non poteva avere indietro i suoi soldi, così non le restava che noleggiare qualcos'altro. Fra la slitta, il bob e le ciaspole, scelse queste ultime: il ragazzo del noleggio le assicurò che le sarebbe bastato poco per imparare, l'aiutò a regolarle, le fece provare due o tre volte a toglierle e metterle. Poi le diede alcune indicazioni sui percorsi da fare.
"L'importante è che torni entro le 15:30, viene buio presto e nonostante le previsioni indichino che il tempo cambierà domani, noi che abitiamo in montagna sappiamo che dopo il tramonto può succedere di tutto ...."
"Non si preoccupi, non starò via molto, non ho nemmeno da mangiare! Solo un paio di barrette e un brick!"
"Si ricordi: a destra fino al segnale della valle, poi giri a sinistra, quindi proceda tenendo d'occhio il campanile che dovrà stare alla sua destra: in quasi tutti i tratti dovrebbe vedere il tetto dell'hotel sulla sinistra, non può sbagliare!"

Mary partì e dopo qualche decina di metri si era impratichita: aveva trovato la giusta coordinazione tra bastoncini e racchette, bastava solo tenere le gambe un po' più larghe di quando camminava. Girò a destra e iniziò ad assaporare la tranquillità di camminare sulla neve da sola, il silenzio, il rumore attutito delle proprie falcate, ogni tanto il suono sordo della neve che cadeva da un ramo troppo carico.

Era un contrasto così notevole con la sua routine, sia familiare, sia lavorativa: sempre così frenetica, senza pause, mai momenti di noia. Unico spazio per sistemare i pensieri era la sera, dopo che i nipoti si erano addormentati e a lei restavano solo poche energie, mentre ora ...

I suoi pensieri spaziavano dai nipoti e Jody sugli sci con Ingrid, a Jessy col dottorino, al lavoro e alla piega che avrebbe potuto prendere dopo i recenti sviluppi ...
Volente o meno, vi si inseriva sempre un elemento, che ora risultava molesto, disturbante, ora piacevole, ora incerto e confuso: Mark.
Se fino a due giorni prima avrebbe voluto farlo letteralmente sparire dalla sua esistenza, la sera precedente non era stato poi così male ... sempre un po' irritante, ma  aveva fatto divertire i ragazzi e ... si, in fondo Jessy aveva ragione, era ... attraente ... come avrebbe detto lei ... un bel bocconcino! Si scoprì ad arrossire! No! Mary! Non hai tempo per queste sciocchezze! E poi lui non è tipo per te!

La passeggiata era piacevole, si accorse di non sentire freddo, anche se camminando da un po' iniziava a sentirsi appesantita. Per quanto le ciaspole l'aiutassero, camminare sulla neve le sembrava piuttosto faticoso. Non aveva portato l'orologio e il cellulare era dentro ad una tasca della tuta da neve, chiusa da una cerniera. Per guardarlo avrebbe dovuto togliere i guanti: poteva approfittarne per fare una pausa e mangiare una barretta, ma si trovava sola e in mezzo al nulla. Decise di proseguire un altro po', fino a dove avrebbe dovuto girare in base alle indicazioni del ragazzo del noleggio.
Jacob, si chiamava ... ora che ci stava pensando, somigliava molto a Ingrid, chissà se erano parenti!

Il panorama era meraviglioso: alberi spogli alternati ad aghifoglie, coperti da un candido manto dai mille brillanti riflessi, ovunque un tappeto soffice e freddo, che attutiva i rumori, interrotto da qualche ciuffo di arbusti ed erbe, che riusciva a bucarne la superficie. L'ambiente si faceva sempre più rigoglioso e la traccia del sentiero, prima più visibile grazie a sassi e alberi posti ai suoi lati, ora appariva incerta e a volte quasi svaniva. Del segnale ancora nessuna traccia. Proseguì ancora cercando di individuare il punto dove girare. In fondo la neve potrebbe aver coperto in parte il cartello, o almeno averlo reso meno visibile ... non vi era traccia del campanile, né del tetto dell'hotel, che fosse ancora così indietro? ... o forse si era distratta dal prestare attenzione alla strada pensando a ... Mark!

Oh no! Si era persa! Era delusa di sé stessa! E tutto per colpa di Mark! Quel ... quel ...! No, no! Era inutile attribuire ad altri colpe che erano solo sue! E ora?
Cosa poteva fare?
Analizzare la situazione! Ok!

Bene! O Male?! Era sola, in mezzo al nulla, un po' stanca e ... ok, bene! Pausa! Avrebbe mangiato una barretta e guardato l'ora! Si tolse un guanto, in cerca del cellulare, avrebbe potuto chiamare l'hotel e chiedere indicazioni o ... farsi venire a prendere! Di sicuro avevano qualche mezzo motorizzato adeguato alla situazione!
Ma ... niente segnale! Nessuna copertura! Nemmeno per le chiamate di emergenza! E ti pareva! Non poteva esserci una cosa che le andava bene in quella situazione?! Una soluzione facile, una volta tanto?! .... come uscirne?

Erano quasi le 14. Mary iniziava ad avere fame e decise di mangiare la sua prima barretta, sempre continuando a riflettere. In quel momento avrebbe mangiato volentieri un pasto di cinque portate, la barretta non era poi così nutriente!
Però forse era meglio razionare le provviste!
Prese un po' di neve fresca e pulita per idratarsi ... funzionava! Ma era fredda!

Il tempo pareva essersi fermato! Era quasi come stare dentro ad una fiaba! Se non fosse per l'orologio del cellulare, la fame e il timore crescente di essere dispersa in mezzo al nulla, senza avere informato nessuno, a parte Jacob delle sue intenzioni ... non pareva che quel ragazzo fosse il massimo dell'acume! Ma cosa pretendeva? Era così giovane, come Ingrid del resto, poco più che ragazzini.

Pensando a queste cose aveva fatto ancora forse una cinquantina di metri, dopo aver girato verso sinistra ... era stanca, iniziava a perdere le forze e le speranze. Si guardò intorno, alla ricerca del campanile, dell'hotel ... se solo avesse scorto del fumo!

Dopo qualche altro passo le sembrò di vedere qualcosa, no non del fumo ... nemmeno il campanile, ma oltre gli alberi c'era decisamente qualcosa, sembrava un tetto ... non dell'hotel, troppo piccolo, ma magari era una casa ... avrebbe potuto chiedere aiuto! La speranza tornò a crescere in lei e le ridonò forza ... accelerò il passo, inciampando ogni tanto per le racchette.

Avvicinandosi riuscì a mettere a fuoco la situazione, non senza un misto tra paura e sgomento ... non era una casa, ma una baracca, alquanto malconcia e senza fumo che usciva dal camino, le luci spente ... disabitata!
Non era lo strato di polvere alle finestre che la preoccupava, ma aveva la sensazione di stare per cacciarsi in un brutto guaio!

Almeno avrebbe potuto trovare riparo dalle raffiche di vento freddo che avevano iniziato a spazzare la valle, alzando la neve più asciutta in nugoli polverosi, fischiando lugubre fra i rami e facendola rabbrividire.

La porta si aprì cigolando appena abbassò la maniglia, le assi del pavimento scricchiolavano ad ogni movimento, un'imposta l'aveva fatta sobbalzare quando il vento la fece sbattere ... rise di sé stessa perché si era lasciata intimorire dall'aspetto spettrale di quel luogo, umido e freddo ... c'era della legna, avrebbe potuto accendere un fuoco, se solo ne fosse stata capace! Ma forse era meglio concentrarsi e non perdere tempo: avrebbe potuto esserci una radio o una cartina dei dintorni, o dei razzi di segnalazione, un kit di sopravvivenza!

Sam, se solo ci fossi tu! Eri fissato con quei programmi che ti spiegano le cose giuste e quelle sbagliate da fare nelle situazioni estreme ... 'Sorellina, sono qui!' 'O Sam, dimmi come posso fare ... è meglio stare qui e accendere un fuoco o andarmene ... ma in quale direzione, poi!' 'Sorellina, pazienta ancora un po', aspetta, ascolta ...'.
Sbuffò! A volte anche lo spirito di suo fratello la faceva arrabbiare, così sibillino, quando lei aveva bisogno di risposte certe e veloci ...

L'imposta che sbatteva coprì altri rumori. Mary trasalì e si girò di scatto al suono di quella voce, bassa e roca, che tuonò severa dalla porta dietro le sue spalle: "Questa sarebbe violazione di proprietà privata!"

Il valore del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora