Che giornata!

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Il capo restò in ufficio con mr Cooper per un'altra ora abbondante, mentre Mary proseguiva col suo lavoro routinario. Aveva sistemato e messo da parte almeno una quindicina di fascicoli da archiviare, niente di diverso dagli altri giorni, ma sta volta aveva in mente di usare la situazione a suo favore: non appena sentì che nell'altro ufficio c'erano dei movimenti suggestivi di un imminente commiato, lasciò in sospeso il lavoro, prese i fascicoli e si rintanò nella stanza dell'archivio: sentì delle voci ovattate, e riuscì a distinguere quella del capo e un'altra maschile, sicuramente la sua, più morbida, più carezzevole, più sensuale, più intrigante, anche se più penetrante e un po' molesta nella sua invadenza. Non riuscì a distinguere le parole, ma l'effetto che ne derivava si: il battito cardiaco accelerato, la sensazione di essere sbagliata, inadeguata, l'incapacità di concentrarsi, il disagio di non capacitarsi razionalmente di quel trambusto interiore.
Lei, che si era sempre ritenuta obiettiva e coi piedi per terra, lei che provava emozioni, ma le filtrava con la razionalità, lei che apprezzava la bellezza ma non capiva chi perdeva la testa per questo, lei che non riusciva a scindere amore e sesso, che non immaginava di poter provare trasporto per una persona che riteneva antipatica, fastidiosa, irritante ....
Finì col pensare di essere ammalata o di covare qualcosa.
Decise che la strategia migliore era la fuga e che aveva fatto bene a rintanarsi in quella stanza ...
Dopo una decina di minuti, ricontrollati i fascicoli, perché si era accorta di aver sbagliato pure l'ordine alfabetico, uscì dall'archivio, quando ormai le acque si erano chetate.
"Ti sei persa Mr. Grey che se ne andava!" le strizzò l'occhio una delle colleghe; "Mr. Grey? Non si chiamava Cooper?" chiese Mary fingendo di non capire. " Non ha la minima idea di quello a cui ti riferisci, te lo avevo detto io, che le 'Sfumature' non le ha mai sfiorate lei, Santa Mary!" fece eco l'altra.
A Mary non andava di rispondere, sapendo bene che quelle due non leggevano libri e avevano aspettato l'uscita dei film omonimi per godersi rapidamente la storia di Ana e Christian, emozioni e sensazioni molto meglio descritte dall'inchiostro sulla carta, che da una pellicola al cinema ....
Ecco, mancava solo che anche loro lo soprannominassero così, come se la sua mente già non lo avesse fatto! Ma come poteva essere così in subbuglio per qualcuno che anche a loro faceva effetto? Di solito non aveva gusti così simili a quelli della due colleghe! Già solo per questo avrebbe dovuto dimenticarsene!
"Ah, ha chiesto di te, quando se ne stava andando". Sul suo viso si dipinse un'espressione stupita, che non riuscì a mascherare: "di me????" incredula. "Si, ha chiesto come stavi, sai per la scottatura, credo. Alla fine se ne deve essere accorto!" e l'altra che non poteva non essere da meno "Ha detto che gli sei parsa così distratta e che spera che nel lavoro tu renda meglio!" si scambiarono un sorrisetto complice, pur sapendo bene che, fra le tre, era Mary la più attenta ed efficiente, ma anche se non glielo sbatteva mai in faccia, a loro probabilmente dava fastidio. Ma come si era permesso quel tipo? Per fortuna se n'era andato! Sperava di non rivederlo più! "Mary mi controlli questa fattura?, sai che mi dimentico sempre qualcosa" disse una delle due, cambiando discorso. 'Appunto', pensò Mary, prendendo il foglio pensierosa.
Il resto della giornata trascorse nella frenetica tranquillità di tutte le cose che si era programmata di fare, senza ritardi, senza intoppi, senza musi lunghi, senza un attimo di riposo!
Che giornata!

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