L'alba

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La sveglia non era ancora suonata, filtrava un po' di luce dagli scuri chiusi, quando Mary si destò, con un senso di pace interiore, di benessere, di beatitudine, e girandosi nel letto, fu sorpresa da un bacio delicato sulla guancia e un abbraccio tenero, ma forte, maschile, come il viso che la osservava, sorridente e sexy, con la barba un po' lunga, gli occhi chiari, la pelle abbronzata, che visione ....
Si sentiva proprio bene, per una volta non aveva la frenesia del risveglio, preparare la colazione, svegliare i ragazzi ...
Era come se questa fosse un'altra vita: lavoro perfetto, casa perfetta, uomo perfetto....
Ma, un momento .... lei non aveva un uomo! Chi era questo, a petto nudo sotto le lenzuola a fianco a lei? Come ci era arrivato? Oddio, ma quand'è che si era ubriacata, se nemmeno le piaceva il vino? Queste domande le arrivavano spontanee, mentre lui non smetteva di baciarle il collo e accarezzarla teneramente, ma anche un po' stuzzicandola. Chi era? Ma si lo conosceva, solo che non le veniva in mente il nome, mentre gli sorrideva come un'ebete, incapace di fermarlo ....
Già perché ci sapeva proprio fare, con i baci e le carezze, il suo tocco ora delicato e tenero, ora decisamente più stuzzicante e sensuale. Ne aveva proprio voglia, quasi bisogno, da quanto tempo non aveva più una relazione?
Appena i due adorati nipotini andarono a stare da lei, il suo ultimo ragazzo, Thomas, si era dileguato. Non era mai stato un tipo da responsabilità, le aveva detto, non aveva mai pensato ad avere figli. Non gliene importava se i due ragazzini avevano bisogno, né se sarebbe stata una cosa temporanea. L'aveva messa di fronte a una scelta drastica, e lei non aveva avuto dubbi. Sparito, senza nemmeno voltarsi indietro, senza più cercarla, addirittura aveva bloccato il suo numero di telefono nella rubrica!
Ma ora sarebbe stato diverso, e i ragazzi...
Oddio e i ragazzi! E se si svegliano?
... Manco a farlo apposta si sentì scuotere e chiamare da una vocina angelica "Zia! Zia!".
In un lampo si trovò come catapultata nella realtà: la piccola aveva fatto un brutto sogno, era ancora notte fonda e l'altra metà del letto, come tutte le notti da qualche tempo, era vuota, desolatamente vuota....
Nascondendo un senso di delusione e di sconfitta, prese la piccola in braccio, la portò a fare pipì in bagno e poi nel suo letto, dove anche lei si accoccolò, stringendola per rassicurarla che non c'era alcun mostro, alcun pericolo, sperando che raggiungesse la serenità per poter dormire la notte intera per almeno tre notti a settimana!
Nella mezz'ora che seguì, la coccolò, l'accarezzò, le disse parole dolci sottovoce, annusò il profumo dei suoi capelli, della sua pelle .... i bambini hanno un profumo speciale e quando dormono sono come angioletti, delicati, indifesi, ti ripagano di tutte le fatiche, i sacrifici, le energie che richiedono. Anche Matt, che dormiva lì a due passi, sembrava un angelo, un piccolo Sam, gli somigliava sempre di più: gli aveva già perdonato tutto di ieri sera, pronta a riprovarci con più impegno domani.
Tornò nel suo letto, assaporando le belle sensazioni, anche se sbiadite, provate poco prima in sogno .... sembrava così reale! Sospirò con un senso di tristezza, di delusione, di rimpianto .... non riusciva a prendere sonno, ripensando ad ogni momento di quel sogno, a quel viso, sorridente, cercando di metterlo a fuoco, arrossendo al ricordo di quelle sensazioni, ma desiderando di rivederlo ancora.
Piano piano senza rendersene conto scivolò ancora nel sonno, un sonno meno tranquillo, un sogno in cui un camion la investiva e lei, in fin di vita, veniva portata in ospedale, mentre un uomo con la valigetta, che non era riuscito a fare di più che chiamare l'ambulanza e testimoniare alla polizia che lei stava guardando il tełefono, che non aveva guardato prima di attraversare, che era tutta colpa sua: alla fine non aveva nemmeno diritto ad un risarcimento dell'assicurazione ...
Forse un uomo spietato, ma in fin dei conti, non aveva fatto altro che dire la verità!

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