Nankurunaisa - parte due

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Mark era fuori di sé. Cosa gli succedeva? Perché aveva reagito così? Non riusciva a capire perché le cose gli fossero sfuggite di mano fino a questo punto.
Lui che programmava tutto, non perdeva tempo, non lasciava spazio ad imprevisti ... com'era finito in questa situazione?
E perché proprio ora che il problema si era risolto da solo, perché gli bruciava tanto? Lui sapeva bene la ragione!

Ma ora dove voleva andare Mary? Un taxi? A quest'ora? "No!" disse deciso, mantenendo un tono di voce basso, lo sguardo serio, mettendosi fra lei e l'entrata.

"No? Che cosa vuol dire no? Vuoi sequestrarmi? Vuoi ...?" I pensieri più tetri iniziarono a vorticarle in testa, antiche paure e temibili ricordi come un uragano spazzarono via il presente e nei suoi occhi ricomparve prepotente il terrore. Mark? Lui? Le avrebbe fatto del male? Dopo tutto quello che avevano passato? Era lo stesso uomo? Non poteva ... non poteva ... il suo corpo si stava contraendo con forza nell'ultimo disperato tentativo di difesa.

Lui riprese calmo, ma deciso: "Mary, rifletti: dove vuoi andare, a quest'ora? In una città straniera! Sola! Non conosci la lingua! Non troverai uno straccio di stanza in un hotel che possa chiamarsi tale, non in questo periodo di fiere e congressi! Staresti in aeroporto di notte? Resta qui! Puoi usare la mia camera, il mio letto, le lenzuola sono pulite ... io posso dormire in divano, è comodo! L'ho fatto anche con Mee Lou!" Attese una sua risposta, dandole il tempo e notando come i suoi muscoli tesi iniziavano a rilassarsi, il suo sguardo lasciava spazio a sentimenti diversi.

Mary! Come hai potuto pensare male di lui? Pensare che potesse farti del male? È lo stesso uomo che ti ha salvato dal camion, dalla bufera di neve, che ha salvato Matt dall'assideramento, che ha lottato con Simon per impedirgli di violentarti ... Come puoi credere che un uomo che ha messo al sicuro una ragazzina incinta, sfidando la malavita, possa torcerti un capello? In fondo ... sarebbe stato il padre di tuo figlio!
La voce di Sam la stava riportando alla realtà ...

Pian piano Mary si stava rilassando; sentendosi in colpa per i suoi pensieri abbassò lo sguardo.
"Ok!" disse a bassa voce "Resto!"

Mark riprese a respirare, senza rendersi conto di aver trattenuto il fiato fino a quel momento. "Io devo ... ci sono cose che non sai ... meriti delle spiegazioni." Le prese la mano e la portò sul divano.

"Ho reagito male poco fa, ti chiedo perdono, ma ... " fece una lunga pausa, cercando il modo per iniziare ...
"Non sono figlio unico!" Mary pensò che la stava prendendo larga ...

"Mia sorella, Michela, ... per tutti Miky, un paio di anni meno di me ... bambina solare e molto intelligente. É sempre stata la mia ombra, la mia coscienza, la mia amica ...
Spesso però era malata ... bronchiti, polmoniti, blocchi intestinali ... dopo qualche anno dall'inizio di scuola il medico del paese, il Dr. Brown, la inviò in un ospedale a valle, per degli accertamenti ... mi lasciarono da Maria, allo Chalet, per qualche giorno. Tornarono con delle facce tristi, mia madre tentava di mascherare col trucco gli occhi gonfi ... Miky era la solita, mi disse che aveva fatto tante punture, dei raggi, le avavano infilato un ago in un braccio e fatto entrare dei farmaci, ancora punture ... ma non le avevano detto nulla. Un mese dopo ci siamo trasferiti in pianura, per lavoro, ci dissero; la nuova casa era vicina all'ospedale, così mia madre e Miky erano più comode, ci passavano tanto tempo ..." Fece una pausa.
Non la guardava negli occhi ... doveva essere difficile parlarne ...

Riprese: "Per le vacanze tornavamo su, in montagna, se Miky stava bene. Mentre tutti gli altri ragazzini erano a correre e saltare, io e Miky eravamo in una panchina, al sole. Una volta si avvicinò Elizabeth, guardandoci insistentemente ... Io ero sulla difensiva, come sempre: avrei protetto Miky contro chiunque, anche se lei non era certo una bambolina indifesa ... ma era la mia sorellina!
'Tu devi avere un super potere!' Disse a Miky 'Sai attirare l'attenzione e le coccole dei grandi! Come fai? Spiegami!' Io che temevo che volesse sfotterla, rimasi impietrito: divennero subito amiche e a volte ne fui geloso!" Fece un altra pausa e un lungo sospiro.

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