Mattino

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Improvvisamente svegliata dalla sveglia, Mary fece un salto nel letto: il sonno, poco riposante della seconda parte della notte, l'aveva lasciata stanca, di malumore, svogliata: però, anche se ancora non ne era  consapevole, aveva chiarito un grosso dubbio ...
Ma non era ora il momento: in piedi, un minuto in bagno, latte nelle tazze e via, una alla volta nel microonde, mentre spalmava la marmellata sulle fette biscottate. Appena fu tutto pronto, andò nella camera dei ragazzi a svegliarli.
Matt camminava come uno zombie con un occhio mezzo aperto, Mary con Greta in braccio ancora russante, lo guidava correggendo la direzione con una leggera pressione sulla spalla: ogni mattina sorrideva al pensiero che qualcuno li potesse vedere oppure di riprendere la scena e mostrarla ai suoi nipoti! Chissà quanto avrebbero riso di sé stessi! Chissà se vedendosi, le mattine successive sarebbe cambiato qualcosa!
Mentre velocemente beveva il suo caffè e sgranocchiava la sua fetta alla marmellata, assicurandosi che i nipoti fossero sufficientemente svegli da non addormentarsi e da consumare il primo pasto della giornata, iniziò a preparare la merenda per Matt. A Greta la forniva l'asilo, ma dal prossimo anno ne avrebbe dovute preparare due. Per fortuna non era troppo schizzinoso: il panino una volta con gli affettati, una volta con la marmellata, una volta con la crema gianduia e un frutto lavato. Jody le aveva confidato che ogni tanto facevano a cambio di merenda, ma il più delle volte Matt mangiava tutto senza storie.
Mentre i due ragazzini finivano la colazione, iniziando il primo bisticcio della giornata, Mary programmava un ciclo di lavatrice e avviava la lavastoviglie, pensando fra sé e sé che per fortuna esisteva la tecnologia!
Un passaggio veloce in bagno per gli ultimi ritocchi e per pettinarsi, un filo di trucco perché non aveva tempo, né ambizione o voglia di un make-up elaborato per andare al lavoro, poi si dedicò a vestire i ragazzi: a Matt non poteva dire o criticare praticamente nulla e forse nemmeno suggerire; Greta voleva sempre somigliare ad una principessa. Ancora due minuti per una veloce pettinatura alla piccola e poi via, tutti in auto direzione scuola, poi asilo, poi lavoro.
Un MATTINO come tanti, si sentiva già stanca appena parcheggiato, talvolta avrebbe voluto scappare, mollare tutto, una vita frenetica, un lavoro con un capo esigente e con poche soddisfazioni, tanto meno economiche, una vita sociale quasi inesistente. Da quanto TEMPO non andava al cinema a vedere un film di spessore, o romantico, o anche di avventura, ma che non fosse un cartoon per i suoi nipoti? E l'ultimo concerto? Una cena romantica? O anche solo una cena senza bambini che ti si arrampicano sulle gambe o preadolescenti sempre pronti alla critica?
Ma passava tutto, nel momento in cui chiudendo gli occhi visualizzava quelle due faccine serene!
Era pronta: prese la borsa e uscì dall'auto, direzione ufficio.

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