Divenni ossessionata dai miei poteri. Volevo a tutti i costi sconfiggere Dobran e ridare libertà al mio regno. Per farlo però il mio livello doveva aumentare e per questo decisi di consultare la biblioteca di Zerife. Il sovrano Arloc mi concesse la chiave per poter accedere quando ne avevo voglia. In realtà avevo molta fretta di imparare. La biblioteca era enorme e a me interessava soltanto la sezione sulla magia. Studiavo giorno e notte, accompagnata soltanto da una piccola lanterna per fare luce al mio libro. Come già mi aveva riferito precedentemente la nonna, scoprii che attraverso la meditazione potevo imparare a controllare anche la parte oscura dei miei poteri, usandola a mio vantaggio e per scopi solo giusti. Però ciò comportava un gran dispendio di energia, il mio corpo poteva indebolirsi se non avessi compensato con i giusti nutrimenti. Stilai una lista di ciò che mi serviva, frutti provenienti da diverse zone del Regno, provati dai migliori sovrani per mantenere vigore e forza.
"Spero di riuscire nella mia impresa. Non sarò la sovrana perfetta, ma di sicuro non sono un'egoista. Mia nonna mi ha insegnato che i doveri vengono prima dei piaceri. E ho intenzione di seguire i suoi insegnamenti". Chiusi il foglietto e lo infilai in tasca. All'alba tendevo ad alzarmi con la servitù per praticare le arti marziali in giardino. Un giorno non avevo nemmeno fatto colazione, per cui ero stanca e debole. La testa mi girava di continuo ma non chiesi aiuto a nessuno. Mi interessava soltanto portare a termine la mia missione.
"Signorina...! Va bene per oggi... Sì riguardi! Ha le labbra violacee e due brutte occhiaie... Venga a fare colazione in cucina... La sua salute è importante!". La servitù si preoccupava molto per me, ma io ero determinata a non arrendermi per cui invitai la serva a farsi da parte per permettermi di continuare con gli esercizi. Avevo acquisito una velocità e un'agilità impressionanti sia con la spada che con l'arco. Potevo competere con Okra e persino provare a sconfiggerlo. Avrebbe dovuto vedermi! Gli sarebbe passata subito la voglia di fare lo sbruffone con me!
"Nehmra... Sei ancora qui? Entra dentro... Ti ho preparato una colazione da leccarsi i baffi...". Anche Darnol non demordeva. Mi seguiva ovunque per accettarsi che stessi bene e appena sembrava che stessi per cadere, mi aiutava a stare in piedi. Avrei tanto voluto che la stessa preoccupazione che mi riservava Darnol, l'avessi ricevuta anche da quel capoccione di Okra. Ma purtroppo non fu così. Da quando eravamo ritornati e aveva saputo delle nostre madri, ancora non aveva avuto il coraggio di fronteggiarmi. Codardo.
"Scusa Darnol, ma devo continuare. Conservarla per qualcun altro..." risposi, tirando calci e pugni a destra e a manca. Darnol mi bloccò il passaggio e fui costretta ad indietreggiare per non colpirlo ma persi l'equilibrio. Lui mi prese a mezz'aria e lentamente mi riportò in piedi.
"Vedi che succede se non ti riposi? Il fisico ne risente..." mi rinfacciò ma io evitai il suo sguardo ammonitore.
"E guardami..." mi prese il mento per fare sì che lo guardassi negli occhi.
"Darnol ti capisco ma tu non hai le responsabilità che ho io. Tu non sei un re" replicai e abbassai gentilmente la sua mano.
"Certo ma ho delle responsabilità nei tuoi confronti"
"Perché?"
"Perché... Perché..." esitò un attimo, poi si portò una mano alla fronte. Non capivo dove volesse arrivare.
"A te tengo molto. Davvero. Per questo ti dissi quella frase a Nervedi. Sei più di una semplice amica..." confessò, guardandomi intensamente. Era innamorato di me? Sì stava dichiarando? Come avevo potuto scambiare la sua gentilezza per amicizia senza rendermene minimamente conto?
"Darnol io..." mentre provavo a spiegarmi giunse Okra, con un'espressione furente e minacciosa verso entrambi.
"Complimenti. Mentre tutti sono preoccupati per te, tu te ne stai qui con lui a fare la sgualdrina innamorata". Ero allibita. Io sgualdrina innamorata? Cosa avevo fatto di male per meritarmi quelle parole?
"Ah... Guarda cosa mi tocca sentire! Io sarei la sgualdrina innamorata! Lo sai cosa sto facendo, mi sto allenando giorno e notte per il mio Regno!". Okra scoppiò a ridere. Mi rise in faccia. Letteralmente.
"Certo. Tu adesso vuoi dirmi che stai realizzando di essere una futura sovrana e vuoi sistemare tutti i disastri che tu e tua madre avete combinato?!"
"Disastri che io e mia madre... Cosa vuoi dire?". Darnol si oppose tra noi.
"Okra basta così. Sei fuori di te" gli intimò Darnol, spingendolo a ritirarsi ma Okra non lo calcolò e anzi, quasi lo istigò al combattimento.
"Adesso fai il duro, ma ricordo ancora quando eri cagionevole di salute e intimorito dal mondo. Hai acquisito i tuoi insulsi poteri solo dopo aver raggiunto la maggiore età! Grazie a una stupida pozione...". Okra scoppiò a ridere mentre Darnol se ne stava fermo e muto. Presupposi che si trattasse di una notizia vera, data la reazione. Ma era comunque un colpo basso.
"Smettila Okra. Devi esserti bevuto il cervello. Fino a poco fa mi chiedevi scusa e ora fai il prepotente! Sei davvero una persona odiosa e volubile... Andiamo Darnol" presi la sua mano, ma Darnol la ritirò, seppur delicatamente.
"È vero, sono stato cagionevole. E i miei poteri non sono un granché. Ma io non abbandonerò mai le persone che amo. Inclusa Nehmra. E sono pronto a proteggerla a costo della vita, al contrario tuo. Sei concentrato solo su te stesso e sulle tue ambizioni! Cos'hai fatto finora per lei? L'hai solo maltrattata e derisa e ora vieni qui a darci lezioni? Mi dispiace tu non la meriti affatto. Non meriti una persona preziosa come lei al tuo fianco!". Okra ricevette un duro colpo. Sì zittì per diversi minuti. Semplicemente teneva gli occhi bassi sul pavimento, incapace di trovare le parole giuste per replicare. Perché aveva smesso di fare lo sbruffone? Se era venuto con quella intenzione? Forse in cuore suo sapeva che era la verità ma per orgoglio non voleva ammetterlo?
"Non dimenticherò mai il modo in cui è morta mia madre. Non dimenticherò mai che l'assassina è sua madre. Non dimenticherò mai che sono sangue dello stesso sangue... Io non dimenticherò perché non posso voltare le spalle a mia madre" rispose indicandomi senza il coraggio di fissarmi. Se ne andò, lasciandomi delusa e affranta. Mi odiava quindi? L'ingiusto passato doveva ricadere su
di me anche se ero innocente? Ancora una volta?
"Nehmra non piangere, ti prego. Okra ha bisogno di tempo per chiarire le idee. È ancora confuso e poi anche per lui dev'essere stata una batosta..." lo difese Darnol, appoggiandomi le mani sulle spalle. Nonostante lo avesse deriso davanti a me, Darnol aveva il coraggio di difenderlo. Mi chiesi perché dovevo essere tanto sfortunata da innamorarmi dell'arrogante Okra e non del dolce Darnol.
"Darnol... Posso chiederti di restare come amico? O mi abbandonerai anche tu? Ti prego di non farlo, perché sei l'unico che mi sostiene, dopo mia nonna. Ho bisogno di te". Mi asciugai una frettolosa lacrima, dicendo queste parole voltata di spalle per porre un muro e non osservare la sua triste reazione. Sarebbe stato troppo per me e per lui.
Darnol mi strinse le spalle più forte.
"Non chiederlo nemmeno. Io per te ci sarò sempre. Te lo giuro sulla mia vita".
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𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫
FantasyNehmra ha un grande potere dentro di sé ma non lo sa. È cresciuta come una normale umana fino all'età di venti anni, per poi scoprire che molte verità le erano state nascoste al fine di proteggerla dai pericoli del mondo. Il giorno del suo ventesimo...