la pioggia

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La pioggia scendeva sui tetti delle case. Allagava le strade. Bagnava le piante. Mi è sempre piaciuta la pioggia. Sembra pulire il mondo dai suoi mali. Quando pioveva io non usavo l'ombrello. Lasciavo che mi scivolasse addosso, come l'acqua del rubinetto. La pioggia è sempre stata mia amica. Durava poco e poi portava con sé raramente dei bellissimi arcobaleni... Il sole invece picchia forte in testa, ti fa sudare. Il sole non mi è mai piaciuto. Mi arrossisce la pelle.
"Nehmra che fai? Lo vedi come sei fradicia?". La nonna mi colpì alla sprovvista, sbucando da un angolo con le buste della spesa.
"Sei andata al mercato? Hai comprato i melograni?"
"Certo che li ho comprati ma adesso sali in casa prima che ti prenda un raffreddore!" esclamò, congedandomi con la mano. Salii un paio di scale, poi mi voltai per aspettarla.
"Dammi qualche busta nonna, per favore". Ne presi due e la aiutai a salire i gradini. La nostra casa aveva in tutto tre stanze, quelle necessarie. Un bagno, una camera da letto e una cucina. Mi tolsi subito i vestiti bagnati e li misi in lavatrice. Poi indossai il pigiama e andai in cucina.
"Ho comprato un po' di verdure, ti preparerò qualcosa di succulento stasera!"
"I tuoi piatti sono sempre succulenti" la lodai, sorridendo. Era vero. I piatti della nonna erano una delizia. Finivo sempre per chiederne un'altra porzione.
"Dammi una mano con questi finocchi. Ho intenzione di preparare una zuppa nutriente. Ultimamente ho avuto dolori allo stomaco, avrò fatto indigestione con qualcosa..." disse, passandomi il coltello. Sminuzzai il finocchio e lo misi in un piattino.
"Oggi è una pessima giornata. È da stamattina presto che piove. Il cielo sembra non placarsi mai". Mi soffermai a guardare le nuvole grigie che formavano immagini minacciose.
"Amo queste giornate, mi trasmettono tranquillità"
"Invece io le odio. Sono sempre accompagnate da fulmini e lampi. È stato in una giornata come questa che i tuoi genitori..." la nonna si fermò. Anche il coltello rimase incastrato nella carota.
"Lo so, nonna. Non c'è problema. Mamma e papà sono morti perché un fulmine si è abbattuto sulla nostra casa e ha causato un forte incendio". La storia mi era stata raccontata tante volte. La conoscevo a memoria.
"Esatto, per questo mi spaventano molto" continuò la nonna, riprendendo il suo lavoro con il coltello.
"Sai nonna, spesso mi domando com'é stato possibile che io mi sia salvata quel giorno...". Avvertii subito di nuovo il silenzio. La nonna posò il coltello e mi mise una mano sulla spalla.
"È stato un miracolo Nehmra. Tu sei una persona speciale".

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