la sorella Aric

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Ritornai alle mie camere scortata da Radia. Davanti alla porta c'era un guardiano. Supposi che fu messo per evitare che fuggissi. Come se fosse facile.
"Signorina". Entrai e trovai una ragazza sdraiata sul mio letto che sonnecchiava.
"E lei chi è?" chiesi alla serva, indicando la stramba fanciulla dai folti capelli che creavano una matassa ingarbugliata.
"Signorina Aric! Cosa ci fate qui? Questa non è la vostra camera!" la rimproverò la serva, prendendola per la manica della veste. La ragazza mezza assonnata sbuffò e si mise in piedi, lisciandosi le pieghe.
"Il mio letto è duro come cemento. Quello di mia sorella perché deve essere tanto morbido?" si lamentò, guardandomi torvo.
"Ss... Sorella? Io?".
"Si, sorella. Sono Aric, tua sorella minore, ma a quanto pare non ti è stato riferito nulla... Non me ne meraviglio. Per i miei genitori valgo poco e niente. Hanno sempre pensato a te, ti mettono al primo posto in tutte le cose!" esclamò con espressione furibonda.
"Signorina... Calmatevi. Non spaventate ulteriormente la principessa... Volevo dire la signorina Nehmra". Mi chiesi perché mai usasse quell'appellativo al posto di principessa. In effetti io lo ero.
"E chi vuole toccarla la principessa..." mi fece un'occhiataccia e sbatté la porta. Radia sospirò e sistemò il letto disfatto.
"Perdonatela. È ancora molto immatura..."
"Non è nulla, davvero. È per lei che mi chiamate signorina e non principessa? Non che mi dispiaccia, si tratta solo di curiosità..."
"È stato un ordine del re. Dovete sapere che sua sorella è stata adottata ma non ne è a conoscenza. Era figlia del migliore amico di vostro padre prima che passasse dalla parte sbagliata..."
"Parte sbagliata?" la serva annuì.
"Entrò a far parte di una congiura contro il re Onges, quando voi avevate pochi anni. Volevano sterminare la famiglia reale, per questo vostra nonna Attenia e lei avete attraversato il portale per entrare nel mondo umano".
"Ohh..." molti miei dubbi stavano mano a mano dissipandosi. Però stentavo a credere di far parte di una famiglia reale. Di essere principessa. Quasi regina. No era troppo.
"Signorina? Che succede? Perché piangete?".
"Non è nulla, vorrei essere lasciata sola per favore..."
"Mi ritiro allora, buonanotte". Tesi l'orecchio. I passi della serva si fecero sempre più lontani. Mi sentivo sola. Mia nonna da quando eravamo giunte a Toriiaka si era fatta viva soltanto una volta. Che stava facendo in mia assenza? Forse coccolava la regina malata? O quella Aric che mi stava già antipatica... Fuggire era impossibile. Mi chiesi il destino cosa avesse in serbo per me e mi ritrovai a pensare solo a cose negative.

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