il bambino

28 2 0
                                    

Il medico di corte venne a controllare il mio stato di salute, nel frattempo gli altri attendevano fuori. Ero sicura di aver causato una grande agitazione per nulla. Quel crollo era dovuto allo stress degli ultimi giorni, dove mi ero allenata duramente. Inoltre lo scontro con il re Arloc mi aveva causato una profonda angoscia, ma lo avrei rivelato al figlio. Okra aveva solo il padre e volevo solo che fossero uniti, nonostante al sovrano non piacessi abbastanza...
Il medico sospirò, e rimise i suoi attrezzi in una sacca. Il dottore non accennava a parlare quindi mi misi a sedere, ma lui mi proibì di muovermi.
"Signorina... Non può fare sforzi..."
"Perché? Sto bene..."
"Lei aspetta un bambino, è già al secondo mese"
"C-cosaa?". Mi toccai la pancia. Effettivamente la vidi un po'cresciuta. No. Non era possibile.
"Probabile che questo gonfiore sia dovuto agli stuzzicadenti? La prego, non posso essere incinta!" mi lamentai, in preda al panico. Il dottore scosse la testa contrariato.
"Ho fatto diversi esami per lei, è tutto confermato"
"Ma... Ma... Com'è possibile? Sono appena passati due giorni..."
"Il tempo in questa dimensione scorre diversamente. Il suo bambino nascerà prima del previsto, dentro la sua pancia non c'è un semplice umano, c'è un futuro Dio. E da quello che ho potuto constatare ha già un'energia potente, evento rarissimo per chi appartiene a questo mondo. Per cui deve assumere i nutrimenti necessari, o la fame di suo figlio potrà nuocere sulla salute di entrambi". Mi informò, cacciando un pacchetto dalla sacca.
"Prenda queste pillole due volte al giorno, inoltre, su questa carta le segno la dieta da seguire" disse, appuntando con l'inchiostro. Toccai nuovamente con le dita il mio addome. Ero spaventata da quella cosa che mi stava crescendo dentro. Come avrei fatto a sconfiggere Dobran in quelle condizioni? Avrei messo in pericolo lui e me...
Prima che il medico potesse uscire, lo avvertii di non proferire parola con nessuno.
"So che siete un medico del re, ma vi prego, non siate meschino. Seguirò la dieta e non trasgredirò un giorno con le pillole, però la mia gravidanza deve restare segreta fin quando non sarò io stessa a riferirlo". Se Okra avesse saputo che ero incinta, sarebbe andato da solo a scontrarsi con il re di Temard, e la sua forza non era abbastanza per farlo soccombere...
"Va bene signorina, promesso. Ma ricordi che prima dice la verità e meglio sarà per lei e il bambino..." disse, lasciando la stanza con un sospiro di preoccupazione.
Mi morsi l'interno della guancia fino a far uscire il sangue. Avevo bisogno di discutere con la nonna, non potevo interrompere gli allenamenti né mettere a rischio la salute di mio figlio.
"Nehmra, come stai?" Okra sbucò come un fulmine, mettendosi in ginocchio al lato del letto.
"Sto bene, il medico mi ha fatto tutti gli accertamenti..." mentii.
"Sicura che mio padre non ha interferito in qualche modo? Ultimamente ti ha presa di punta, ma gli impedirò di infastidirti. Ormai siamo marito e moglie..." disse, mostrando la fede e avvicinandola alla mia. Erano molto belle, brillavano in sincronia...
"È tutto ok. Mi accetterà un giorno, o almeno spero... Anche tu fino a poco fa mi odiavi per essere la figlia di Nelea...". Okra abbassò gli occhi, imbarazzato. Ricordai con quanto odio mi rinfacciò la questione che riguardava le nostre madri. Io non l'avevo accusato comunque. Capivo i suoi stati d'animo, però ero innocente e non potevo ricevere odio per qualcosa che non avevo né fatto né vissuto come testimone...
"Lo so... È stato uno shock per me realizzarlo. Ma poi ti ho vista quel giorno nei corridoi. Eri così sconfitta. Sapevo che soffrivi per la mia assenza, mi sono sentito uno stupido. Ho voluto subito aiutarti con il Frutto Magico, anche se avrei preferito usarlo per situazioni più urgenti..." dichiarò, stringendo la mia mano.
"È tutto ok... Il Frutto sta avendo ancora effetto su di me. Mi riprendo subito, hai visto?". Gli accarezzai i capelli, Okra quindi si sdraiò su di me. Il suo peso mi provocava un leggero fastidio alla pancia.
"No... Puoi farti un po' di lato... Sai,ora il mio stomaco non sta molto bene..."lo avvisai, così si scusò e si adagiò accanto a me.
"Vorrei creare una bella famiglia con te. Mi piacerebbe avere tanti bambini che corrono in giro per il palazzo. Mi piacerebbe insegnare loro l'arte della spada. Ho tanti progetti in mente per noi due..." confidò, appoggiato alla mia spalla. In quella posizione mi ricordava tanto un bambino bisognosi d'affetto.
"Li realizzeremo. Ma prima dobbiamo sconfiggere quella minaccia che ci perseguita. Il re Dobran ha distrutto la mia famiglia e si è impossessato del mio regno, mettendo in ginocchio la mia gente", strinsi forte il pugno, "non resterò con le mani in mano ancora per molto...". Okra unì il suo palmo al mio. Aderivano perfettamente.
"Faremo tutto il possibile per far vivere in pace e prosperità i nostri Regni". Ero pronta a fare lo stesso giuramento, ma la testata del letto cominciò a tremare, come se fosse in atto un violento terremoto.
"Cosa sta accadendo...?". La nonna aprì di soppiatto la porta, pallida in volto.
"Qualcuno si è intrufolato nel castello e sta facendo piazza pulita delle guardie... Dobbiamo evacuare, in fretta!". La nonna mi prese per mano e mi spinse ad alzarmi. Indossai velocemente delle pantofole, così aspettai che Okra ci raggiungesse.
"Attendetemi qui, devo prima accettarmi di cosa si tratta" rispose, consegnando a mia nonna una plica rettangolare in legno.
"Stai attento e fai in fretta ti prego!" esclamai, mentre la nonna mi invogliava a seguirla.
"Credi che non sappia della tua gravidanza? Nipote mia, sei una stolta se pensi di raggirare chi t'ha cresciuta! Non posso permettere che il mio secondo nipotino venga messo in pericolo!". Guardavo la nonna senza capire cosa stesse accadendo. La nonna sfruttò la plica di Okra per accedere a una porta con divieto d'accesso ai non appartenenti alla famiglia reale.
"Questa porta è un po'come quella usata per nascondere tua madre, conduce ad un solo luogo nei dintorni della città, per cui saremo fuori palazzo appena ci lanceremo...". Annuii e attesi che la nonna contasse fino a tre. Saltammo e ci ritrovammo su un carro di paglia, in mezzo agli abitanti di Zerife che ci osservavano sconvolti. Gli abitanti non conoscevano il mio viso, né quello di mia nonna, quindi ci scambiarono per i nemici. La nonna si posizionò davanti a me e mostrò la plica di Okra.
"Apparteniamo alla famiglia reale di Toriiaka, questa è mia nipote, moglie del vostro re". Mostrai l'anello con l'incisione del nome di Okra. Solo con quell'ulteriore prova si convinsero. Ma proprio nel momento meno opportuno, fummo investiti da una nuvola di fumo. Cominciai a tossire e mi coprivo il grembo con le mani, perché la minaccia ci aveva seguite.
Vidi Okra con una spada al collo, e dall'altro lato c'era anche il re Arloc. I volti dei due uomini non li conoscevo, ma uno dei due mi era particolarmente familiare, per la sua chioma rossa... Doveva l'avevo già visto?
"Ci rivediamo, insulsa umana...". Quella voce... Quelle parole... Non mi erano nuove...
"Chi sei? Questo non è il tuo vero volto!". Una risata fastidiosa risuonò nelle nostre orecchie. La maschera cadde e al posto di quell'uomo mi ritrovai di fronte Aric.

𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora