prigionieri

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Okra si oppose tra me e Aric che minacciava con una sfera infuocata di uccidermi.
"Ma che bel quadretto... Pochi mesi con te e già ti sei innamorato?" lo derise. Okra continuò a tenermi ferma con una mano.
"Nehmra ha imparato poco delle arti spirituali, se hai il coraggio affronta me"replicò sicuro ma io ero terrorizzata che potesse fargli del male.
"Okra no... È me che vuole, tu hai un regno da proteggere. Toriiaka invece è destinata a..." non completai la frase che ricevetti uno schiaffo sonoro in pieno volto. Okra mi guardava adirato con pacato disprezzo.
"È questo quello che hai imparato con me? È così che si comporta un sovrano? Non è il popolo il primo a venire? E poi a Zerife c'è mio padre. Toriiaka è sola, ci sei solo tu a proteggerla!" urlò, quasi per invogliarmi a schiarirmi le idee. Aveva ragione. I miei genitori mi avevano chiesto di proteggerla e io che stavo facendo? Volevo gettarla nelle mani di quella folle di Aric? Che senso aveva avuto tenermi lontana, confinata sul pianeta Terra, fino ad allora?
"Aric stammi a sentire. Dicci quanto vuoi, soldi, gioielli per risanare il tuo regno, promettiamo che ci impegneremo ad aiutare Temard. Fa parte anche la tua terra del nostro mondo, e io da Principe mi prendo le mie responsabilità" la avvisò Okra, pur di non incominciare uno scontro armato con lei. Aric abbassò la palla infuocata. Il suo complice avanzò dopo aver annientato l'intero esercito con la magia.
"Anche se il tuo uomo ha usato la magia contro gli umani, chiuderò un occhio. Per placare la tua furia sono pronto ad ascoltarti" disse Okra, senza abbandonare nemmeno un secondo la sua posizione da scudo umano nei miei confronti. Aric fece un ghigno malizioso e si mise davanti a lui. Gli toccò il viso con le unghie lunghe e smaltate di nero, poi gli passo il pollice sulle labbra.
"Saresti disposto ad essere mio marito? Non mi interessa altro, giuro. Non voglio gioielli, non voglio soldi. Nonostante cerchi vendetta verso la sua famiglia, potrei metterci una pietra su se tu decidessi di restare al mio fianco..." rivelò con occhi bramosi, tanto spudorati che fui costretta a distogliere lo sguardo. Non sopportavo di vederli vicini. Ero già gelosa e quella gelosia mi consumava...
Okra spostò il peso da un piede all'altro, agitato. Non stava mica per accettare? Il mio cuore perse un battito per lo spavento. Gli tirai la manica della divisa. Ma lui spostò il braccio bruscamente.
"Va bene, farò come vuoi. Tu prometti di lasciare Nehmra tornare a Zerife sana e salva?". Aric tornò a sorridere maliziosa. Odiavo a morte quell'espressione di trionfo dipinta sul suo viso.
"Certo. Le promesse sono promesse". Okra annuì e si girò verso di me.
"No. Non devi sacrificarti! Io non voglio che te ne vada! Ti prego..." strinsi la sua divisa nelle mani, lo presi con il colletto e lo sballottai.
"Nehmra, hai degli impegni da portare a termine... I tuoi genitori devono almeno vedere il regno in buone mani... Se si può risolvere tutto in maniera pacifica... Io non voglio che tu resti ferita... Non voglio che il tuo bel viso si sporchi di sangue..." disse, e con un dito mi spostò una ciocca di capelli. Cosa voleva dire con quello? Okra mi amava?
"Se tu vai con lei io piangerò lacrime di sangue ogni giorno..." risposi, e calde lacrime presero a scendere disperate. Aric emise una risata stridula alla mia affermazione.
"Come sei tragica mia cara. Si vede proprio che non sei nata nel nostro mondo ma su quella misera Terra" mi provocò, limandosi le unghie.
"Su quella misera Terra mi hanno insegnato un valore importante, che tu probabilmente non conoscerai mai, ed è l'amore e il rispetto per il prossimo! Tu pensi che le persone siano giocattoli. Okra non lo è. Okra è una persona, non lo meriti!" ammisi sotto lo sguardo incredulo di lui. Con una mossa agile lo spinsi all'indietro fino a farlo cadere a un centinaio di metri lontano.
"Scusami ma non posso permetterti di combattere le mie battaglie" mi rivolsi poi ad Aric, avevo sicuramente un'occhiata carica d'odio.
"Tu vuoi combattere con me? Tu che da poco hai acquisito i tuoi poteri?". Mi alzai in volo e in giravolta le diedi un calcio dritto sul collo che la fece piegare in due dal dolore.
"Tu... Brutta strega..." mi caricò e la lotta prese vita. Anche Aric era abbastanza veloce, purtroppo il suo livello era leggermente più alto del mio ma non mi importava. Avrei protetto Okra ad ogni costo. D'un tratto qualcuno mi prese di schiena, bloccandomi le spalle. Era il servo di Aric.
"Lasciami... Questo scontro non ti riguarda..." dissi provando a liberarmi ma aveva una forza inaudita. Cercai con lo sguardo Okra ma era a terra con delle catene che gli legavano polsi e caviglie e continuava a dimenarsi e lamentarsi ad ogni movimento.
"Vedi quelle catene? Più ci si muove, più creano profondi scottature" mi sussurrò Aric all'orecchio divertita.
"No! Okra!". Aric piegò le dita e magicamente quelle catene rivestirono anche la mia pelle chiara.
"Mia cara... Ti avevo avvertita che avreste perso facilmente, tu occupati di Okra, io penso a questa bella signorina. E mi raccomando, non torcergli un capello, puoi divertirti solo con questa graziosa fanciulla" lo avvertì. Poi mi afferrò per i capelli e mi gettò a terra.
"Nehmra! No! Lasciala stare!" udii soltanto la voce di Okra e vidi delle macchioline di sangue sul selciato. Perdevo sangue dal naso. Mi sentivo un'incapace. Avevo messo in pericolo sia Toriiaka che Zerife.

𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora