Aric con un incantesimo aprì un portale e trascinò gli ostaggi all'interno. Afferrai la mano della nonna e mi lanciai prima che potesse chiudersi. Atterrammo nella sala dei troni di Toriiaka dove voltata di spalle c'era una donna con i capelli tinti di nero.
"Finalmente siete arrivate, vi stavo aspettando da un bel pezzo..." annunciò e la nonna mi guardò perplessa.
La donna si mostrò. Aveva le fattezze molto simili a quelle della regina Nelea, con gli occhi del mio stesso colore, ma era visibile ad occhio nudo che non si trattava di lei. Specialmente per noi.
"La smetti?! Sono stufa di questi giochetti Aric... Sapete solo usare pozioni per cambiare sembianze... Questo si chiama giocare sporco..." dichiarai, irritata. Odiavo i trucchetti messi in atto dalla famiglia reale di Temard. Nascondersi nell'ombra per colpire i punti deboli delle persone. Era un gioco meschino.
La donna emise una risata gracchiante, poi sparì, e riapparì dietro di noi.
"Che intenzioni hai? Se vuoi qualcosa te lo daremo, ma ti prego, lascia stare la mia piccola nipote..." supplicò mia nonna, facendo da scudo con il suo corpo.
"Nonna non devi proteggermi. Sei anziana dovrebbe essere il contrario..."
"Ma nipote... Nelle tue condizioni..."
"Silenzio!" ci zittì la donna. Costrinse mia nonna a farsi da parte, tenendo lo sguardo basso sul mio addome. Possibile che sapesse del mio stato?
"Qui dentro sta crescendo un re dai poteri strabilianti... Riesco persino a percepire la sua aurea, a poche settimane di vita..." disse con occhi abbagliati, quasi avesse davanti un tesoro prezioso. Mi coprii la pancia con la mano, impedendole di avvicinarsi. La donna quindi ridusse gli occhi a due fessure e mi squadrò come se volesse incenerirmi in quel preciso istante.
"Tu non sei degna di portare in grembo quel bambino... Lui doveva essere di mia figlia... Mia figlia era destinata a grandi cose..." mi accusò. Non capii a chi si riferisse, quindi decisi di ribattere.
"Chi è sua figlia? Perché siamo qui?". La donna tirò indietro il mantello che indossava, e si diresse verso il centro della sala.
"Molti anni fa ero una ragazza come tante in un piccolo villaggio di Temard. Ero orfana di padre e madre, ero cresciuta con un'anziana che poteva morire da un giorno all'altro. Mi bastava accudirla, perché era l'unica che mi donava un po' d'affetto. La gente odiosa dei dintorni mi chiamava strega, perché uscivo raramente di casa. Quando quella donna morì, fu per me uno strazio. Mettere la testa fuori casa equivaleva a trovare la morte. Quindi escogitai diversi metodi di difesa. Nella cantina c'era un vecchio libro impolverato e iniziai a studiarlo, e a praticare la magia, nonostante fossi una semplice umana. I miei poteri crescevano sempre di più, così, per vendicarmi, uccisi tutti quelli che intralciavano il mio cammino. Le guardie del re presto scoprirono che ero stata io a fare piazza pulita degli abitanti del villaggio, quindi mi catturarono e imprigionarono a Temard. Il re Dobran era debole di cuore, lo intenerii. Mi portava cibo di nascosto e con il passare del tempo finì per innamorarsi. Ma il popolo e in particolare gli altri reali del regno, si opposero fermamente alla mia incoronazione, nonostante portassi nel grembo la figlia del re di Temard. Una giovane che praticava magia oscura, non poteva accedere al trono reale. Mio marito non accettava di separarsi da me, quindi si tolse la vita. E mia figlia... Be'... Mia figlia..." la donna scoppiò in lacrime, non riuscì a continuare. Durante il racconto, non potei fare a meno di stringermi nelle spalle. Avevo la pelle d'oca, non potevo credere alle mie orecchie.
"Quindi stai dicendo che il re Onges ha mentito? Il re Dobran non ha organizzato una rivolta contro di lui?"
"È il re Onges è un bugiardo egoista! Spero che bruci nelle fiamme dell'Inferno! Ha commesso un terribile peccato! Ha spazzato via la mia famiglia..."
"Non osare parlare in questo modo di mio figlio!" la interruppe mia nonna, "Hicar, ha cresciuto Aric fino ai suoi diciassette anni! Non le ha fatto mancare nulla!"
"Per poi prendere con sé questa insulsa umana! Che ha avuto il coraggio di affrontare la mia bambina!" urlò, puntandomi contro il dito. Non capivo cosa stesse accadendo. La mia testa era pronta ad esplodere.
"Se è andata come dici tu, allora contro chi hanno combattuto la regina Nelea e la madre di Okra, quel giorno in cui ha perso la vita?". La donna smise di singhiozzare e si pulì il viso. Aveva cambiato già umore. Un sorriso sinistro era dipinto sul suo volto.
"Ero venuta a vendicarmi, ovviamente". Indietreggiai, prendendo la mano di mia nonna.
"Il mio nome è Hicar e sono la madre di Aric, moglie del re di Temard. La mia famiglia è stata devastata dai reali degli altri regni, e io non mi arrenderò finché non vedrò ognuno crollare, partendo da quello di Toriiaka!". La donna mutò forma, e apparse sotto il suo vero aspetto. Ciocche rosse e ribelli, occhi neri come pece, guance rosse.
"Vedi quegli occhi? Sono privi di gradazione. La magia nera risucchia l'essenza dello spirito, trasformando il colore dell'iride" mi informò la nonna.
"Ma se il re Dobran è morto e anche Aric, come ha fatto a riportarli in vita?" domandai deglutendo. Avevamo di fronte una donna che non si faceva scrupoli a mettere in atto i suoi malvagi piani, quindi nemmeno ad uccidere il mio bambino. Non potevo permetterlo.
Hicar richiamò a se Aric e Dobran, che come soldati marciarono nella stanza e si inginocchiarono a lei.
"Sei una pazza Hicar. Hai trasformato la tua famiglia in marionette sotto il tuo controllo! Dovresti vergognarti!" le diede contro mia nonna. Osservai le fattezze del re e di Aric. Sembravano umani a tutti gli effetti. E non avevano nulla fuori posto, nemmeno un accenno di decomposizione.
"Li nutro ogni giorno di magia nera, così restano intatti. Sono come burattini è vero, senza i miei poteri non servono a nulla, ma sto lavorando per riportarli in vita. Ho già risucchiato i poteri di tua madre, ho intenzione di risucchiare anche fino all'ultima briciola dei tuoi, lasciandoti morire lentamente, come tu hai fatto con mia figlia!". Prese dalla tasca una collana. La riconobbi subito. Era la collana di giada che mi aveva regalato mia nonna!
"Questo sarà l'unico ricordo che il tuo adorato maritino avrà di te, dopo che ti avrò uccisa con le mie mani, e sarò passata a quella vecchia di tua nonna!" esclamò, spingendo i burattini verso di noi, dando il via al combattimento.
STAI LEGGENDO
𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫
FantasyNehmra ha un grande potere dentro di sé ma non lo sa. È cresciuta come una normale umana fino all'età di venti anni, per poi scoprire che molte verità le erano state nascoste al fine di proteggerla dai pericoli del mondo. Il giorno del suo ventesimo...