la nascita

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I mesi volarono e la mia pancia diventò gonfia e pesante. Ero diventata pigra, stavo giornate intere a letto. Quando camminavo mi stancavo subito, anche se Radia e Darnol mi costringevano a passeggiare avanti e indietro nel giardino per bruciare grassi. L'argomento era per me fonte di ilarità. Dicevo a entrambi che sarei stata grossa come una balena finché il mio bambino non fosse nato. Darnol e Radia erano ormai una coppia a tutti gli effetti. La regina dopo averlo saputo, aveva diseredato il figlio, e costretto all'esilio da Nervedi, nominando al suo posto un cugino di Darnol. La situazione mi turbava parecchio. Ero felice per Darnol e Radia e il bellissimo rapporto d'amore che era nato, ma ero preoccupata per il loro futuro... Sospirai lentamente e mi accinsi ad aprire le veneziane, per fare entrare un po' di luce. Quel mattino stesso ci sarebbe stata la mia incoronazione a regina e così, sarei stata per sempre legata a quel luogo fantastico.
"Già sveglia?". Okra era tornato appena da Zerife. Il padre era stato curato grazie a me e alla nonna, ma la sue condizioni fisiche non erano delle migliori, per cui Okra era stato subito incoronato re e spesso si recava obbligatoriamente a Zerife a svolgere i suoi incarichi.
"Sì... Ho aperto per fare prendere aria a questa stanza..." dissi passando le dita sulle tende. Okra mi abbracciò da dietro e come al solito si appoggiò alla mia spalla. Avevo recuperato lentamente la memoria e dopo aver saputo di quell'aggressione, non si dava pace. Mi teneva il fiato sul collo per discolparsi.
"Il mio principino come sta?" domandò, solleticandomi il collo e toccando il mio pancione.
"Ogni tanto mi dà qualche calcio, ha fretta di nascere..." risposi sorridendo.
"Anche noi abbiamo fretta di conoscerlo. Questo bambino sarà la nostra salvezza" commentò, abbassandosi per dare un bacio al nostro piccolino. Gli accarezzai i folti capelli neri, così lui si alzò e prese a solcare il mio collo con piccoli bacetti.
"Smettila! Mi fai il solletico!" mi dimenavo, ma Okra non accennava a fermarsi. Mi fece sdraiare sul letto e si mise sopra di me, senza stendersi completamente, per via del pancione.
"Non pensi che abbiamo poco a disposizione? Prima che tu venga incoronata... Sai..." disse, spacciandomi i bottoni della vestaglia da notte.
"Non possiamo adesso... Tra poco arriveranno le serve per vestirmi!" esclamai bloccandogli il polso. Lui si morse il labbro e si fece di lato controvoglia.
"Uffa... Va bene. Dopo la cerimonia però non avrai più scuse..."
"Non le avrò, certo".
Ben presto Radia e altre serve fecero il loro ingresso con tutti gli attrezzi per la mia acconciatura e gli abiti. Per la mia incoronazione, indossai un abito blu notte, con lo stemma della farfalla blu di Toriiaka. Mi misero anche dei guanti di stoffa e delle scarpette di cristallo. Secondo la tradizione, bisognava seguire lo stile della prima regina della nostra dinastia. Il suo quadro era appeso al muro del corridoio, assieme a molti altri miei antenati. Donne e uomini avevano tutti abiti molto simili. Con l'aiuto delle serve che portavano lo strascico della mia elegante veste, attraversai un tappeto rosso che scendeva fino al grande atrio, dando un'occhiata a tutte quelle persone che mi osservavano severe.
Devi essere una sovrana responsabile.
Porta in alto il nome di Toriiaka.
Non rendere vani i nostri sacrifici.
Sii umile.

E infine, i volti del re Onges e la regina Nelea. Le loro ceneri erano contenute in piccoli vasi sotto i dipinti.
Mia madre era l'unica che sembrava trasmettermi fiducia. Non mi guardava con freddezza, ma con empatia. Un sorriso lievemente accennato ma di speranza per il futuro. Da lei e da nonna Attenia avrei attinto ancora per ogni insegnamento.
Nel cortile, era tutto pronto. La nonna aveva tra le mani la fatidica corona, incastonata di pietre preziose.
Guardai Okra che assistiva in divisa e al suo fianco Darnol. Li salutai e di risposta mi sorrisero. Avevo paura di afferrare quella corona a causa del suo peso.
"Oggi festeggiamo l'inizio di un nuovo capitolo per la storia del nostro Impero. Sarà incoronata una nuova regina di Toriiaka, colei che secondo l'antica profezia, porterà fortuna e ricchezza al nostro mondo. Nonostante abbia già aiutato la patria sconfiggendo la malvagia Hicar, sono certa che mia nipote darà ulteriori benefici a questo regno" dichiarò la nonna, alzando in alto la teca con la corona. Mi inchinai, attendendo che mi venisse messe sul capo. Mentre la cerimonia proseguiva, ebbi un improvviso malore che cercai di contenere almeno per la fine della funzione. La nonna mi appoggiò la corona in testa e io faticai a rialzarmi, così lei mi diede una mano.
"Ti auguro ogni bene nipote mia. Che tu sia benedetta" disse, dimostrandomi il suo appoggio.
Abbassai il capo e feci qualche passo in avanti ma un'altra fitta lancinante al ventre mi costrinse a fermarmi.
Avvertii un qualcosa scorrere lungo le mie gambe e impallidii dal terrore.
"Nonna... Nonna..."
"Cosa c'è tesoro mio?" afferrai forte la stoffa della sua veste e tirai in preda al panico.
"Il bambino... Il bambino... Sta per nascere!" urlai, così tutti mi sentirono e l'agitazione aumentò. Okra si avvicinò e mi prese di peso, chiedendo alle serve di chiamare il medico di corte.
"Non ti preoccupare Nehmra... Andrà tutto bene... Ci sono io qui" mi confortò ma fu tutto inutile.
"Mi preoccupo e come! Non ce la faccio! Fa troppo male! Aiutami! Aiutami!" esclamai mentre cominciavano le contrazioni. Il medico arrivò di fretta e furia, e mi fece subito allargare le gambe. Ero talmente presa dal dolore che non mi preoccupai nemmeno della vergogna che mi scatenava mostrare la mia nudità.
"Il bambino è in posizione. Un parto naturale andrà bene. Ora deve solo seguire le mie indicazioni e stringa la mano a suo marito! Al mio tre spinga il più forte possibile" annunciò il dottore. Avevo il sudore che colava come una cascata, ero esausta e bisognosa di riposo. Non immaginavo che partorire sarebbe stato tanto faticoso, quando la mia gravidanza era stata serena e pacifica.
"L'ultima spinta! L'ultima!" esclamò il medico e con quella udii per la prima volta il vagito del mio piccolino, che venne alla luce proprio il giorno della mia incoronazione.
Okra mi guardava orgoglioso e con gli occhi lucidi. Lo prese tra le braccia e lo cullò per calmarlo, e io ero tanto felice di vederli. Mi bastava che padre e figlio stessero in quella simbiosi e tutti i miei dolori sarebbero scomparsi come per magia.
"Grazie Nehmra, grazie per questo bellissimo dono. Guarda, ha i tuoi occhi..." rivelò, mettendomi il neonato tra le braccia. Era vero. Occhi grandi e blu come i miei, con il taglio a mandorla del padre. Avevo sperato che fosse così. Il mio sogno si era realizzato.

𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora