il quarto potere

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Le mie doti progredivano a vista d'occhio. Non me lo sapevo spiegare ma c'era una forza sovraumana in me che lottava per uscire. La sentivo scorrere nelle vene, la sentivo sulla punta delle dita, la sentivo al centro della fronte. Mi guardavo continuamente allo specchio per controllare se fossi cambiata, ma il mio aspetto era sempre lo stesso. Ero sempre la solita ragazza ingenua ma stavolta meno spensierata. E questo mi pesava in un modo soffocante.
"Principessa, controlla quanto è bella?" mi interruppe la serva affidatami dal re, portandomi un nuovo vestito.
"Oh... No, semplicemente... Mi osservavo" spiegai spostandomi una ciocca.
"È qui da pochi mesi ma vedo che sta maturando parecchio. Se penso a quante ce ne ha fatte passare tentando di evadere!" esclamò sorridendo e ad essere sincera contagiò anche me. In fondo quelle persone non c'entravano nulla. Erano lì solo per svolgere i loro doveri ed io avevo dato loro non pochi grattacapi.
"Mi scuso sinceramente con voi per la mia maleducazione" replicai in tutta onestà, ma la ragazza scosse semplicemente la testa.
"Anche io sono in un paese straniero, so come ci si sente" rivelò e mi lasciò le vesti per l'allenamento sul letto. Sospirai e le indossai. Quel giorno avrei imparato a mettere in pratica i miei poteri ed ero un po' spaventata. Li avevo tenuti a bada fino ad allora. Non avevo detto niente a nessuno. A nessuno avevo parlato di quella forza dirompente che di notte mi toglieva il sonno. Inoltre quella collana diventava di colpo bollente e non sapevo come gestirla. Così semplicemente mi ero procurata un recipiente di acqua fredda che cambiavo spesso, per adagiarci la collana all'interno. Ero certa che fosse collegata alla nonna e ai miei poteri, ma non ero sicura di cosa mi volesse dire. E inoltre, non avevo sentito più la voce di mia nonna, ciò mi preoccupava ulteriormente.
Okra mi aspettava come al solito voltato di spalle. Mi prendevo qualche minuto per ammirarlo prima di avvisarlo che ero pronta, anche se provavo a negarlo a me stessa.
"Eccoti, oggi mi dimostrerai l'essenza della farfalla blu di Toriiaka. Il potere della Terra. Ti senti in grado?" mi sfidò come faceva di solito.
"Chiedi pure?" osservai ciò che mi aveva messo davanti. Una serie di vasetti con della terra dentro.
"Il tuo potere determina la vita. E vita è tutto ciò che ci circonda, inclusi i piccoli fiori che farai sbocciare". Mi indicai con la bocca spalancata.
"Farò sbocciare dei fiori?" chiesi incredula. Lui annuì semplicemente e mi incoraggiò a provare. Restai un attimo incerta. Poi mi diedi coraggio. Raccolsi tutta l'energia che avevo e la trasferii sulla punta dell'indice e del medio. Incredibilmente quando aprii gli occhi, non solo un vasetto era sbocciato, ma tutti quelli disposti sul davanzale.
"Ma come... Ma com'è possibile?". Okra era sbalordito tanto quanto me. Non era l'effetto che avevo prospettato.
"Ah... Be'... Devo ammettere che questo non era previsto..." ammise scioccato. Sì avvicinò per controllare. I fiori erano perfettamente integri e avevano uno stelo molto robusto.
"Questi fiori scoppiano di vitalità devo dire... Ma li terremo sotto controllo comunque" mi avvisò, rimettendoli a posto.
"Io non... Sono stata davvero io?". Lui per la prima volta alzò gli angoli della bocca per sorridermi. Mi diede un colpetto con le dita sulla fronte. Quel suo gesto mi trasmise molto affetto. Quello che mi mancava da tempo.
"Certo che sei stata tu. Io comando solo l'aria, non ho altre doti". Annuii e abbassai il capo imbarazzata.
"Devo parlarne con mio padre. Sarà molto soddisfatto di te" annunciò, correndo verso il castello. Ripresi in mano i fiori che avevo creato. Avevano un buon odore. Stentavo a crederci. Avevo fatto crescere in pochi secondi dei semi? Avevo dato vita a dei fiori perfetti?
Salii le scale che portavano alla fortezza con le gambe che mi tremavano per l'eccitazione mista alla paura. Mi fermai un attimo davanti la sala dei troni di Zerife. Il sovrano stava discutendo con il capo dell'esercito.
"Non ti nego che la situazione mi spaventa"
"Perché Sua Maestà? La ragazza potrebbe seguirci in battaglia... Potrebbe essere un'arma a favore del Regno". Il sovrano emise un suono di diniego.
"Non è questo il problema. Ogni forza segue un circolo ben preciso. Okra ha iniziato a sviluppare i suoi poteri soltanto a sei anni e ad undici era già abbastanza dotato. Ma lei, lei anche se non è una bambina non è stata mai avviata al controllo dell'energia spirituale, eppure in pochissimo ha fatto passi da gigante..."
"E quindi? Con questo cosa intende?". Ci fu una pausa di riflessione.
"Che potrebbe rivelarsi una minaccia per tutti quelli che la circondano. Nehmra potrebbe mettere a repentaglio la vita degli altri, trovarsi in una situazione che non sa gestire. E il mio terrore più grande è che il passato possa ripetersi. Che Okra possa venire a conoscenza della verità... Sarebbe un dolore troppo grande da sopportare".

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