Ci svegliammo all'alba per metterci alla ricerca del Frutto Magico. Okra conosceva bene il perimetro del castello, lui era sicuro che risiedesse nella foresta circostante. Mi fidavo di lui, quindi lo seguivo come un cagnolino con il suo padrone. E pendevo letteralmente dalle sue labbra, come una stupida...
"Cos'hai detto a tuo padre a proposito di oggi?" gli chiesi mentre ispezionavamo la zona.
"Che ci allenavamo fino a tardi..."
"E lui? Sicuro che se la berrà? Se mandasse qualcuno a controllare...?". Okra fece schioccare la lingua sotto al palato.
"Mio padre si fida ciecamente di me. Non ha dubitato mai perché sono un figlio modello" rispose sicuro di sé. Poi me lo trovai di fronte. Spinse l'indice contro la mia fronte.
"Ahii! Che ti passa per la testa?"
"Pensi troppo, zuccona" scherzò, esaminando le piante che erano dietro di me. Lo osservavo a bocca aperta. Davvero aveva trasgredito le regole della sua famiglia per me? O c'era qualcosa che non sapevo? Okra era conosciuto per essere il sovrano perfetto e io lo stavo portando sulla cattiva strada... Mi sentii in colpa.
"Okra..." si voltò subito attendendo che parlassi.
"Andiamo via...". Mi guardò accigliato.
"Che stai dicendo? Perché?"
"Non voglio che tu mi segua e ti metta di nuovo in pericolo... Tutto quello che mi riguarda non è mai qualcosa di positivo... L'hai visto no? A Temard con Aric, abbiamo rischiato la vita...". Lui sospirò, passandosi una mano tra i capelli. Poi si alzò.
"Se Darnol può proteggerti allora posso farlo anche io" replicò, camminando oltre. Quindi lo faceva per le parole di Darnol? Non perché ne avessi bisogno io? Okra pensava che tra lui e Darnol ci fosse una sorta di sfida? Mi ero illusa di nuovo. Provavo vergogna per me stessa. Tanto che mi morsi il labbro fino a farmi uscire il sangue.
"Ho molta sete... Nei dintorni dovrebbe esserci un ruscello... Non ricordo se verso est o ovest..." annunciò, mentre io mi dannavo per la mia stupidità.
"Mi hai sentito?" sì girò.
"Ah... Sì...". Okra sorrise e poi storse il naso.
"Cosa ho detto?"
"Non lo ricordo...". Okra sbuffò esasperato.
"Stai pensando ancora che mi metti in pericolo? Hai così poca stima di me? Ho affrontato più di cento battaglie e ne sono uscito sempre vincitore. Molti uomini mi temono, molte donne mi vorrebbero in sposo. Poi arriva una ragazza, un'umana, a dubitare delle mie capacità? Io sono davvero ferito... Il mio orgoglio è a pezzi..." disse, toccandosi il petto. Non potei evitare di smorzare un sorriso. Okra mi prese quindi per il braccio e mi costrinse a seguirlo. Come previsto, trovammo un bel ruscello da cui sgorgava acqua limpida e cristallina. C'erano rocce grandi attorno e qualche pianta in fiore.
"Ecco, finalmente!" esclamò entusiasta, togliendosi la maglietta e le scarpe e tuffandosi. Mi bagnò tutta, per cui lanciai un urlo.
"Potresti stare un po' attento? Ma che maniere..." risposi adirata. Non avevo nemmeno un cambio con me. Mi chiedevo come potessi rimediare a quel disastro.
"Oh no! Oh no! Ma che diavolo..." improvvisò Okra, con gli occhi sgranati e l'espressione di chi aveva visto un fantasma.
"Che succede?" dissi con voce stridula per la preoccupazione.
"Ai tuoi piedi... C'è un velenoso scarabeo...!"
"Aaahhh! Che dici? Aiuto! Aiuto!". Iniziai a saltellare e a scuotermi tutta con la speranza di scacciarlo, poi finii su una roccia e scivolai dritta nell'acqua. Quando risalii c'era Okra che rideva a crepapelle. Quel bastardo.
"Era uno scherzo vero?". Lui smise e poi riscoppiò a ridere, incapace di contenersi.
"Mio caro, tu vuoi morire giovane..."
"Ah sì? Se riesci a prendermi!" mi provocò, andando sott'acqua. Così mi immersi e lo cercai tra pesciolini colorati e pietre che graffiavano i miei poveri piedi. Sembrava scomparso così provai a ritornare su ma qualcosa mi attirò a sé da dietro. Okra mi sorrideva, mentre minuscole bollicine uscivano dal suo naso. Lo trovai buffo, quindi mi misi una mano davanti alla bocca. Okra si avvicinò improvvisamente e allungò le sue mani sui miei fianchi. Percepii una violenta morsa al petto. Che intenzioni aveva? Lentamente adagiò le sue labbra sulle mie e io sgranaii gli occhi per poi abbandonarmi completamente a quel bacio subacqueo. I capelli che danzavano, le goccioline che si levavano nell'acqua, le nostre bocche legate, i nostri respiri, la pelle che si toccava. Non avevo mai provato sensazioni tanto forti per qualcuno come per Okra. Certo, aveva un caratteraccio e talvolta mi era impossibile comprenderlo, ma quel suo lato mi affascinava. Okra era il mio veleno e la mia cura. Ed ero certa di essere totalmente, incondizionatamente, innamorata persa di lui... Aprii gli occhi e una luce mi abbagliò la vista. Okra se ne accorse e mi spinse a galla. Risalii prendendo tutta l'aria che avevo perso. Mi toccai le labbra. Il mio primo bacio? Avevo ricevuto il mio primo vero bacio? Tremavo come una foglia ma eri tremendamente felice. Finalmente qualcuno ricambiava il mio amore...
"Okra...? Tutto ok?" chiesi chiamandolo con voce di miele. Okra uscì a mezzo busto con qualcosa di piccolo e nero in mano.
"Cos'è?". Lui sorrise e si avvicinò.
"Questo è il frutto magico di Zerife. Hai visto? Era proprio accanto a noi e non ce ne siamo accorti!" disse mostrandomelo. Lo presi tra le mani. Era piccolo, più piccolo di una mela. E di un nero pece.
"Sembra brutto, ma ti garantisco che il suo succo è delizioso. Ha lo stesso colore dell'oro..." mi rassicurò Okra.
"Come fai a saperlo?"
"Come può il figlio del sovrano non essere informato sul suo regno?" rispose, prendendo il frutto e posizionandolo su una delle rocce.
Ero davvero imbarazzata per il bacio di prima che i momenti di silenzio mi impedivano di guardarlo negli occhi, per timore di mettere in mezzo l'argomento...
"Sciocca zuccona, di cosa hai paura ora?" mi chiese, prendendomi per il mento.
"Ahh... Be' non ho paura io...". Okra fece di nuovo quel gesto sulla mia fronte. Le diede un colpetto con l'indice.
"Mi assumo le responsabilità delle mie azioni. Stai tranquilla su quello. Un principe come me non bacia chiunque gli capiti a tiro..." spiegò, avvicinando le mie labbra alle sue, tenendo le dita strette sul mio mento.
"E questo, dolce Nehmra, è solo l'antipasto di quello che voglio farti..." disse mordendosi le labbra. Uscì un odioso mugolio dalla mia bocca per cui Okra scoppiò a ridere. Mi consolò con un bacio a stampo molto frettoloso.
"Vedo che per te è lo stesso... Non posso che sentirmi appagato da ciò".
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𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫
FantasyNehmra ha un grande potere dentro di sé ma non lo sa. È cresciuta come una normale umana fino all'età di venti anni, per poi scoprire che molte verità le erano state nascoste al fine di proteggerla dai pericoli del mondo. Il giorno del suo ventesimo...