Nel libro di Toriiaka c'era una profezia. Una giovane fanciulla dagli occhi di ghiaccio, avrebbe salvato il continente da un destino funesto. Mi guardai allo specchio per diverso tempo. I miei occhi blu e grandi mi ricordavano tanto quelli della ragazza del libro. Davvero si trattava di me? La collana di giada regalata da mia nonna iniziò magicamente a illuminarsi, la toccai con le dita, era bollente.
"Ahia!". Mi si erano arrossate. Soffiai sopra per un po' ma fu inutile. Chiamai una serva che mi aiutò a fasciare la mano.
"Signorina, ancora che tenta di trovare una via di fuga? Se mette piede fuori da palazzo è una donna morta. Lo capisce o no?" mi rimproverò, stringendo la fasciatura.
"Scusami, devo parlare con il principe il prima possibile... Dov'è al momento?". La serva scosse la testa e si alzò in piedi.
"Il principe è in battuta di caccia. Hanno trovato un cervo nel bosco, stasera torneranno con qualcosa di succulento per voi!" esclamò, lasciando la stanza. Tornai a fissare la collana, aveva smesso di illuminarsi. E se si trattava di un segnale che voleva mandarmi la nonna?
"Non può uscire dalla sua stanza! È un ordine di Sua Maestà! Non faccia un altro passo..." mi avvertì la guardia mentre spingevo a spallate la porta.
"Ho bisogno di parlare con il principe o il re, vi prego, fatemi passare!".
"Che succede qui?" tuonò Okra. Era già di ritorno dalla battuta di caccia?
"La principessa vuole lasciare la sua stanza. Temiamo possa di nuovo prendere una via di fuga..." risposero le guardie. Alzai gli occhi al cielo.
"Spostatevi, parlo io con lei" li congedò Okra. Bussò due volte, così aprii.
"Ti ho spiegato la situazione. Perché sei così cocciuta? Devo rinchiuderti per un altro giorno nelle segrete?". Era vestito con un'armatura d'argento che mi lasciò per un attimo senza fiato. I suoi capelli erano umidi, e piccole goccioline scendevano dalla sua fronte. Il principe alzò un sopracciglio.
"Non... Non volevo evadere di nuovo" spiegai, ricomponendomi.
"E che volevi fare?"
"Voglio che mi spieghi come acquisire i miei poteri". Il principe scoppiò a ridere.
"È così divertente?" chiesi, adirata. Ecco il motivo per il quale lo odiavo. Quella sua aria da menefreghista saccente.
"Tu parti da zero, potrebbero volerci anni" replicò.
"Cosa? Com'è possibile? Anni? Ma se nel libro di Toriiaka c'era scritto che in un mese la ragazza era già al livello degli altri coetanei...". Okra sospirò e con le mani unite dietro la schiena, faceva avanti e indietro nella mia stanza, quasi come un mentore dalla quale dovevo dipendere.
"Voi Toriiakani, credete ancora a quelle stupide profezie. Siete rimasti proprio indietro a mentalità..."
"Non ti permetto di parlare male del mio popolo!" risposi, alzando il tono della voce. Non capivo perché continuava a provocarmi e non l'avrei retto per molto.
"Perché altrimenti cosa mi fai? Non hai praticato le arti della difesa, non hai praticato la magia. Sei solo un'umana come tante altre..." continuò, così prima che potesse parlare di nuovo, gli diedi un calcio sullo stinco. Non lo vidi nemmeno lamentarsi anzi, sorrideva con la sua faccia strafottente.
"Ti odio! Brutto bastar...". Okra mi tappò la bocca e mi spinse sul letto. Poi si sedette sul mio addome. Pesava troppo, mi sentivo soffocare.
"Non ho permesso a nessuno di usare questi nomignoli con me, dovresti ritenerti fortunata. Se non fossi l'erede al trono di Toriiaka probabilmente ti avrei fatto del male..." sussurrò al mio orecchio.
"Picchiami allora! Vediamo quanto sei forte visto che te ne vanti continuamente! Forza! Che aspetti?". Lui fece un mezzo sorrisetto e poi si staccò da me.
"Non c'è gusto ad affrontare un nemico così scarso, vincerei a tavolino. A me piacciono le battaglie difficili" chiuse la conversazione, e da quello che mi aveva detto capii che non mi avrebbe mai aiutato ad acquisire i miei poteri.
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𝑸𝑼𝑬𝑬𝑵'𝑺 𝑳𝑬𝑮𝑬𝑵𝑫
FantasyNehmra ha un grande potere dentro di sé ma non lo sa. È cresciuta come una normale umana fino all'età di venti anni, per poi scoprire che molte verità le erano state nascoste al fine di proteggerla dai pericoli del mondo. Il giorno del suo ventesimo...